Incurante degli appelli a ripensarci, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che, a partire dal 4 marzo, scatteranno i dazi del 25% contro Messico e Canada e del 10% contro la Cina. “Continuano ad arrivare nel nostro Paese fiumi di droghe dal Messico e dal Canada a livelli altissimi e inaccettabili. Una grande percentuale di queste, molte sotto forma di Fentanyl, sono prodotte e fornite dalla Cina” ha attaccato Trump in un post su Truth.
“Più di 100mila persone sono morte lo scorso anno a causa della distribuzione di questi veleni pericolosi e che creano forte dipendenza. Milioni di persone sono morte negli ultimi due decenni. Le famiglie delle vittime sono devastate e, in molti casi, distrutte. Non possiamo permettere che questo flagello continui a danneggiare gli Stati Uniti e quindi, finché non si fermerà, o non sarà seriamente limitato. I dazi proposti entreranno effettivamente in vigore, come previsto, il 4 marzo. Allo stesso modo, alla Cina verrà addebitata una tariffa aggiuntiva del 10%” ha annunciato il presidente americano.
Sui dazi all’Unione europea è stata “presa una decisione che annunceremo molto presto”. Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo che “in termini generali i dazi saranno del 25% sulle auto e su tutte le altre cose“. “Amo i Paesi Europei ma l’Unione europea è stata creata per fregare gli Stati Uniti”, ha detto il presidente parlando con i giornalisti, prima della riunione di gabinetto alla Casa Bianca e sostenendo che “l’Ue non accetta le nostre auto o i nostri prodotti agricoli, si approfitta di noi”.
Il presidente Trump firma gli ordini esecutivi a Mar-a-Lago a Palm Beach, Florida (Getty)
La reazione europea, Tusk: “L’Ue non è stata creata per fregare nessuno”
“L’Unione europea reagirà in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate al commercio libero ed equo, anche quando i dazi vengono utilizzati per contestare politiche legittime e non discriminatorie”. Lo afferma un portavoce della Commissione europea in risposta all’annuncio di Trump: “l’Ue proteggerà sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dai dazi ingiustificati”, aggiunge.
E oggi arriva pronta la replica del premier polacco Tusk: “L’Ue non è stata creata per fregare nessuno. Al contrario, è stata creata per mantenere la pace, costruire rispetto tra le nostre nazioni, creare un commercio libero ed equo e per rafforzare la nostra amicizia transatlantica” scrive su X il premier polacco, e presidente di turno Ue, Donald Tusk, in risposta alle dichiarazioni.
“L’Unione è stata una manna per gli Usa”
La Commissione risponde anche all’accusa del presidente Usa secondo cui l’Ue “si approfitta” degli Stati Uniti. “L’Ue è il più grande mercato libero del mondo ed è stata una manna per gli Stati Uniti. Gli investimenti statunitensi in Europa sono altamente redditizi. Le aziende americane sono state in grado di investire e generare entrate sostanziali proprio perché l’Unione è un grande mercato unificato che fa bene agli affari”, ha sottolineato il portavoce ricordando che il commercio transatlantico di beni e servizi “ammonta a oltre 1,5 trilioni di dollari all’anno, il più grande al mondo”.
“Dovremmo lavorare insieme per preservare queste opportunità per la nostra gente e le nostre aziende, non gli uni contro gli altri”, ha ammonito il portavoce, ricordando che “l’Europa è sinonimo di dialogo, apertura e reciprocità”. “Siamo pronti a collaborare se rispettiamo le regole ma proteggeremo anche i nostri consumatori e le nostre aziende a ogni passo” perché “non si aspettano niente di meno da noi”, ha aggiunto.
Catena di montaggio in una fabbrica di automobili (SAMEER AL-DOUMY/AFP via Getty Images)
Urso: “Italia preoccupata, evitare un’escalation”
“È tecnicamente possibile” che gli Usa “impongano dazi alle importazioni da un Paese e non da un altro”, afferma un portavoce della Commissione Ue. Mentre, il ministro per le Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso della conferenza stampa conclusiva del vertice sulla siderurgia europea a Parigi, afferma che “l’Italia è ovviamente preoccupata per un’escalation e un’eventuale guerra commerciale. Perché noi siamo un grande Paese esportatore”. Urso ha ricordato che “negli anni scorsi l’Italia è diventato il quarto Paese esportatore al mondo dopo Germania, Cina e Usa. Abbiamo anche una bilancia commerciale molto positiva con gli Usa. Quindi, come altri Paesi europei e forse anche più di altri Paesi europei, vogliamo evitare escalation e guerra commerciale”.
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