«Pronti per una rivoluzione gentile»

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ROMA «Siamo pronti ad assumere questa responsabilità di fronte al Paese e vorremmo farlo attraverso una rivoluzione gentile, combattuta con le uniche armi a nostra disposizione che sono quelle della cultura». Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha presentato nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, la candidatura della città, dal titolo “Cuore del Mediterraneo” nel corso delle audizioni per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027.

Il titolo

Sono dieci le città finaliste. Una giuria di esperti presiede le audizioni, momento cruciale del processo di selezione. E ogni città ha l’opportunità di presentare il proprio progetto culturale e la relativa visione strategica. Le audizioni di oggi hanno riguardato: Pompei (provincia di Napoli, Campania) ”Pompei Continuum”; Pordenone (Friuli Venezia Giulia) ”Pordenone 2027. Città che sorprende”; Reggio Calabria (Calabria) ”Cuore del Mediterraneo”; Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania) ”Incontro tempo”; Savona (Liguria) ”Nuove rotte per la cultura”. Ieri, il calendario delle audizioni era stato aperto dalle altre cinque città candidate: Alberobello (provincia di Bari, Puglia) con il dossier ”Pietramadre”; Aliano (provincia di Matera, Basilicata) con il dossier ”Terra dell’altrove”; Brindisi (Puglia) ”Navigare il futuro”; Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia) ”La bella tra terra e mare”; La Spezia (Liguria) ”Una cultura come il mare”. A seguito delle audizioni, la Giuria valuterà i progetti per selezionare la città che otterrà il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027. L’annuncio della città vincitrice avverrà entro fine marzo 2025. La città prescelta riceverà un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle iniziative previste nel dossier di candidatura. Il Ministero della Cultura promuove l’iniziativa per valorizzare il patrimonio culturale italiano e incentivare la progettualità urbana, considerando la cultura come motore di sviluppo e innovazione.

Falcomatà: «Pronti per una rivoluzione gentile»

Nel corso della sua presentazione Falcomatà ha sottolineato come Reggio Calabria e i reggini ci tengano a «far sentire forte il battito del nostro cuore Mediterraneo in quella che è più che una candidatura è stata un vero e proprio esempio di cittadinanza che ha visto coinvolte non associazioni e istituzioni, tutte le energie attive e positive presenti sul territorio». Coinvolte anche «le nostre città sorelle a partire dalla nostra dirimpettaia, la città di Messina», ha detto il primo cittadino, per arrivare a Catanzaro, Cosenza, Crotone Vibo Valentia e poi naturalmente gli altri 96 Comuni dell’area metropolitana. Falcomatà ha presentato lo chef reggino Filippo Cogliandro: «Un pluripremiato chef della nostra città che ha avuto la forza e il coraggio, devo dire come tanti imprenditori reggini, di opporsi al giogo asfissiante e opprimente della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata e oggi dopo tanti sacrifici guida un ristorante che è un’eccellenza nel cuore del centro storico della nostra città». Il primo cittadino ha presentato insieme allo chef quello che ha definito il simbolo di Reggio Calabria, il bergamotto, proponendo «un viaggio ideale e che coinvolge tutti e cinque i nostri sensi a partire dal tatto, questo che vedete è un frutto dei poteri magici». «Il nostro – ha aggiunto – è un popolo fiero e orgoglioso che è caduto tante volte nel corso della sua storia, ma altrettante volte ha avuto avuto la forza di alzarsi, trovando in se stesso e nella sua comunità la forza di rimettersi in cammino». «Siamo pronti ad assumere questa responsabilità – ha detto infine – di fronte al Paese e vorremmo farlo attraverso una rivoluzione gentile, combattuta con le uniche armi a nostra disposizione che sono quelle della cultura».

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La candidatura

Quindi il videomessaggio di Andrea Riccardi, presidente del Comitato Promotore di Reggio Calabria Capitale della Cultura, presidente della Comunità di Sant’Egidio, già Ministro per la cooperazione internazionale ed oggi a capo della Società nazionale Dante Alighieri: «Le ragioni per cui sostengo la candidatura di Reggio a Capitale italiana della Cultura non sono le ragioni di un calabrese, ma di una persona che per anni ha vissuto le problematiche del Mediterraneo, di un italiano che sente che la nostra frontiera decisiva è questo mare. Oggi lo è ancora di più nella situazione internazionale conflittuale e incerta che stiamo vivendo. Reggio rappresenta la proiezione dell’Italia nel Mediterraneo, ha nella sua storia stratificazioni culturali e umane che vengono da tanti popoli del Mediteraneo. È una città aperta a comprendere, incontrare ed accogliere, è l’immagine di un lungomare che non è un muro ma quasi un abbraccio verso il Mediterraneo. Questo mare di conflitti ha bisogno di un investimento di cultura che è complemento del Piano Mattei per l’Africa su cui il nostro governo ha giustamente puntato. Reggio ha dunque tutti i titoli per essere un centro, un ponte, in questa situazione complessa. Si tratta di una scelta che risponde a un interesse nazionale e non solo locale».
Luisa Nipote, dirigente del Settore Organi di governo e staff del Comune, ha illustrato, sinteticamente, il processo di trasformazione della città a Capitale italiana della Cultura. «Il nostro obiettivo fondamentale – ha detto – è fare di Reggio Calabria il parco culturale al centro del Mediterraneo. Perché questa trasformazione si realizzasse il Comune ha già iniziato a lavorare ed a investire: sono stati già stanziati, ed in gran parte impegnati, oltre 250 milioni di euro per interventi strutturali diretti a rigenerare i luoghi della cultura ed a crearne di nuovi; ma gli investimenti sono riferiti anche all’apparato sovrastrutturale, oltre 120 milioni di euro di cui più di 100 milioni destinati all’accessibilità ed alla funzionale mobilità nell’intero territorio comunale». Dopo aver parlato della sostenibilità economica del progetto culturale del 2027 – oltre 8 milioni di euro destinati ad aumentare nel 2026 grazie ai meccanismi di flessibilità e premialità dei fondi comunitari già in utilizzo del Comune – la dirigente ha introdotto le attività previste nella proposta progettuale associandole al «battito del Mediterraneo» che «segue il ciclo delle stagioni», per ognuna delle quali gli eventi previsti sono stati illustrati con gli interventi del direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Fabrizio Sudano, del presidente della Camera di Commercio Antonio Tramontana e della direttrice dell’Archivio di Stato Angela Puleio.

Il sostegno

E’ stato poi il momento di Santo Versace: «Sono qui perché sento fortemente la candidatura di Reggio a Capitale italiana della Cultura. Da Reggio Calabria è partita la creatività che ha inondato la seconda metà del secolo scorso. Gianni, io e Donatella siamo nati e cresciuti a Reggio Calabria. La cultura reggina è diventata per tutta l’epoca che comprende la vita di Gianni la massima espressione della moda nel mondo».
A dare voce all’«orgoglio reggino» anche Giusy Versace: «Io ci credo fortemente – ha detto – ce la possiamo fare. Siamo cultura, siamo bellezza, siamo arte. Questa è una grande opportunità non solo per i reggini, ma anche per chi visiterà la città e potrà portarsi dietro la straordinaria accoglienza che i reggini sanno offrire».
«È tutta una questione di intelligenza…», ha invece esordito Roberto Vecchioni in video ricordando la scelta dei greci – «che mica erano fessi…» – di fermarsi a Reggio. «È una città importante – ha aggiunto il cantautore – perché è il cuore del Mediterraneo e nei secoli ha sempre prodotto cultura, musica, letteratura, filosofia. È una città dove niente è scontato. E poi ci è passato anche Ulisse…».

Per la rettrice Polimeni «la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2027 non è solo un omaggio al suo glorioso passato, ma anche un riconoscimento della sua capacità di proiettarsi nel futuro. Ritengo fondamentale – ha aggiunto – valorizzare la città come crocevia di culture, ponte tra passato e futuro, luogo di incontro tra popoli e tradizioni. Il programma proposto affronta tenmatiche di grande attualità come la promozione di uno sviluppo sostenibile e inclusivo attraverso un’offerta culturale innovativa e aperta al dialogo interculturale. Ecco perché – ha concluso – Reggio è la candidata ideale».
Dopo le domande della Giuria, l’appello finale è stato introdotto dall’inno sinfonico “Rhegium” (eseguito dall’orchestra del Teatro Francesco Cilea diretta dal maestro Alessandro Tirotta, musica di Girolamo Deraco e testo di Alessandro Tirotta) e affidato ai giovanissimi Biagio Consiglio e Chiara Luppino, pluricampioni nazionali di filosofia e astronomia e filosofia, che hanno concluso i loro interventi con queste parole: «A Reggio Calabria, nei luoghi indicati da Delfi, dove Oreste riacquisì il senno dopo la vendetta, prende vita la gioia e la speranza di una generazione che fa risorgere in sè lo spirito di un nuovo cammino, saldamente guidato da Atena che con la lancia rivolta verso i nemici saprà proteggerne e illuminarne il percorso. Per noi Reggio è lo sguardo di un ragazzo e di una ragazza che, persi nella meraviglia dello Stretto, sognano il futuro dei giovani e della propria comunità. Reggio è bellezza, amore, accoglienza, che si respirano in ogni angolo. Reggio è la Calabria, l’Italia, l’Europa. Reggio è il battito del Cuore del Mediterraneo».
(m.r.)

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