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La busta paga 2025 ha diverse novità rispetto allo scorso anno, prima fra tutte la riduzione del cuneo fiscale totalmente rivisto e modificato. Ma non solo, cambiano anche le detrazioni da lavoro in base alle fasce di reddito, oltre alle consuete voci visualizzabili sempre nel cedolino: ferie, permessi eccetera.
Infatti, il datore di lavoro, al momento della corresponsione dello stipendio, è tenuto a consegnare ai dipendenti un prospetto paga in cui sono riportati gli elementi e le operazioni effettuate per il calcolo delle spettanze nette liquidate al beneficiario stesso.
Analizziamo in dettaglio come interpretare le voci del cedolino paga, alla luce anche delle novità introdotte dalla recente Manovra 2025 (Legge numero 207/2024).
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Dati identificativi dell’azienda e del lavoratore
Il cedolino riporta innanzitutto (parte superiore) l’indicazione del periodo di paga cui si riferisce, di norma coincidente con il mese, nonché dell’anno.
A seguire la busta paga ha il computo di identificare il dipendente e il datore di lavoro, riportando:
- cognome, nome, residenza del dipendente;
- data di nascita del dipendente;
- data di assunzione del lavoratore;
- codice fiscale del dipendente;
- livello di inquadramento;
- mansione;
- orario full-time o part-time (con corrispondente percentuale);
- ragione sociale del datore di lavoro;
- indirizzo della sede legale del datore di lavoro;
- codice fiscale / partita IVA dell’azienda.
La sezione in parola si conclude poi con i dati statistici di:
- ore lavorate;
- giorni lavorati;
- ore o giorni retribuiti;
- settimane retribuite;
- giorni utili per il calcolo delle detrazioni fiscali;
- codici identificativi di matricola INPS e posizione assicurativa INAIL.
Elementi fissi della retribuzione
La parte superiore del cedolino riporta altresì le singoli voci fisse della retribuzione. Tali si intendono le somme che, in forza di legge e / o di contrattazione collettiva, sono dovute ai dipendenti in ogni singolo periodo di paga.
Si citano, ad esempio, gli importi lordi spettanti a titolo di minimo di paga base, contingenza, scatti di anzianità , superminimo, indennità ad personam.
Oltre al dettaglio e all’importo delle singole voci, il cedolino contiene altresì un totale complessivo delle stesse, da riproporzionare in caso di rapporto a tempo parziale.
Busta paga 2025: voci variabili mensili
La parte centrale del cedolino (in gergo il cosiddetto corpo della busta paga) ospita le voci variabili della retribuzione. Trattasi, nello specifico, delle somme in competenza o in trattenuta influenzate dalle presenze, dall’attività lavorativa e / o da altri eventi che hanno interessato il dipendente nel corso del periodo di paga di competenza del cedolino.
Nello specifico, tra le voci in competenza possono figurare:
- lavoro straordinario e / o supplementare;
- festività godute e / o non godute;
- maggiorazioni per le particolari modalità di svolgimento della prestazione;
- bonus IRPEF riconosciuto ai sensi del Decreto – Legge numero 3/2020;
- esonero totale dal versamento dei contributi IVS (Invalidità , Vecchiaia e Superstiti) per le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, madri di almeno tre figli (bonus previsto dalla Legge numero 213/2023 per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026);
- voci di riduzione del cuneo fiscale introdotte dalla Manovra 2025. In alcuni casi la riduzione del cuneo fiscale può non essere stata inserita in fase di elaborazione paga: leggi qui i motivi e cosa fare.
Con riguardo a quest’ultimo elemento ci si riferisce a:
- bonus aggiuntivo riservato ai titolari di reddito di lavoro dipendente, in possesso di un reddito complessivo non superiore a 20 mila euro;
- detrazione aggiuntiva ai titolari di reddito di lavoro dipendente, in possesso di un reddito complessivo superiore a 20 mila euro;
- esonero parziale dal versamento dei contributi IVS (Invalidità , Vecchiaia e Superstiti) per le lavoratrici madri di almeno due figli (per l’applicazione in busta paga si attende comunque l’apposito decreto ministeriale attuativo).
Al contrario, le voci in trattenuta possono concretizzarsi in:
- assenze non retribuite dall’azienda;
- importi trattenuti dal datore di lavoro a titolo di sanzioni disciplinari e / o risarcimento danni;
- importi trattenuti per conto dell’Erario o dell’INPS, riservati poi dall’azienda stessa agli enti citati con modello F24 (recupero Bonus IRPEF, trattenuta indennità di malattia INPS contestata dall’Istituto).
Il corpo del cedolino si chiude con un sub-totale di: Totale competenze variabili del mese – totale trattenute variabili del mese.
Calcolo ritenute contributive e fiscali
Nella parte inferiore – alta del cedolino (immediatamente al di sotto delle componenti variabili della retribuzione) sono riportati i dettagli del calcolo di:
- contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore;
- ritenute fiscali IRPEF e relative addizionali regionali e comunali.
Nello specifico è indicato, per i contributi:
- retribuzione imponibile ai fini previdenziali e assistenziali;
- retribuzione imponibile ai fini previdenziali e assistenziali (arrotondata) su cui si applica l’aliquota percentuale per il calcolo dei corrispondenti contributi a carico dipendente;
- contributi INPS a carico dipendente risultanti da retribuzione imponibile arrotondata * aliquota percentuale.
Per quanto concerne invece il carico fiscale il cedolino riporta:
- imponibile fiscale su cui si applicano gli scaglioni IRPEF (aliquote percentuali diverse per ogni singola porzione dell’imponibile stesso);
- IRPEF lorda, risultante dall’applicazione degli scaglioni fiscali sopra descritti;
- detrazioni fiscali;
- imposta netta a carico del lavoratore, ottenuta da IRPEF lorda – detrazioni;
- addizionale regionale trattenuta al lavoratore;
- addizionale comunale anno precedente (a saldo) trattenuta al lavoratore;
- addizionale comunale anno corrente (in acconto) trattenuta al dipendente.
Ferie e permessi
Nella parte inferiore bassa del cedolino vengono riportati i dettagli relativi alla maturazione e al godimento di:
- ferie;
- permessi previsti dalla contrattazione collettiva a titolo, ad esempio, di permessi in sostituzione delle festività abolite per legge (cosiddetti permessi ex-festività ) o per riduzione dell’orario di lavoro (permessi ROL);
- riposi compensativi;
- banca delle ore;
- altre ipotesi di permessi retribuiti previsti dalla contrattazione collettiva.
Per ognuna delle voci descritte è riportato il monte ore / giorni di:
- ferie / permessi residui al 31 dicembre dell’anno precedente (in tal caso il 2024);
- ferie / permessi maturati nel corso dell’anno corrente (da gennaio al mese di competenza del cedolino, compreso);
- ferie / permessi goduti nel corso dell’anno corrente (da gennaio al mese di competenza del cedolino, compreso);
- saldo ferie / permessi all’ultimo giorno del mese di competenza del cedolino.
Quest’ultimo dato è il risultato della seguente operazione:
Ferie / permessi residui al 31 dicembre 2024 + ferie / permessi maturati nel 2025 – ferie / permessi goduti nel 2025 = saldo ferie / permessi all’ultimo giorno del mese di competenza del cedolino.
Progressivi fiscali, contributivi e TFR
La parte inferiore bassa del cedolino riporta altresì i dati progressivi relativi a:
- retribuzione imponibile ai fini fiscali e contributivi – previdenziali totalizzata dal lavoratore da gennaio 2025 al mese di competenza (compreso) del cedolino paga;
- IRPEF netta trattenuta al dipendente da gennaio 2025 al mese di competenza (compreso) della busta paga;
- TFR maturato dal dipendente da gennaio 2025 al mese di competenza (compreso del cedolino);
- TFR accantonato dal lavoratore al 31 dicembre 2024;
- TFR accantonato dal lavoratore presso i fondi di previdenza complementare al 31 dicembre 2024;
- TFR già anticipato al dipendente al 31 dicembre 2024.
Importo netto
Il cedolino riporta nella parte inferiore destra l’ammontare del netto (in euro) liquidato al dipendente.
Quest’ultimo è il risultato di:
Totale voci in competenza – totale voci in trattenuta.
L’operazione competenze – trattenute può, secondo l’impostazione del cedolino paga, essere ulteriormente dettagliata, in particolare distinguendo le trattenute in:
- importi trattenuti dal datore di lavoro, a titolo ad esempio di assenze non retribuite, multe o risarcimento danni;
- ritenute sociali;
- ritenute fiscali;
- ritenute per addizionali regionali e comunali;
- arrotondamenti. Â
Da notare che il netto non può riportare un risultato inferiore a zero. Nel caso in cui il totale delle competenze sia inferiore alle trattenute, il netto negativo da recuperare nel cedolino successivo (o in quelli successivi nel momento in cui c’è capienza) è appositamente indicato nella parte centrale del cedolino, insieme alle altre voci variabili del mese.
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