Ct e Ryanair, Alghero sempre appesa ad un filo: Regione e Governo diano più fondi

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difficile da pignorare

 


ALGHERO – Eccoci qua: nonostante tante, troppe, parole, parole, parole, Alghero, Sassari e intero territorio sono, sempre e sempre di più, legati alle “voluttà” di Ryanair. Certo, dal loro punto di vista, e non solo, si tratta di legittime e reiterate richieste, nello specifico, abbattere i costi aeroportuali e in particolare tagliare la così detta “addizionale comunale”. Senza l’accoglimento di tali richieste, ecco il solito avvertimento “o riducete i costi o andiamo via dall’aeroporto di Alghero”.

Se negli anni si fosse attuato quanto più volte strombazzato, una vera continuità territoriale (ovvero collegamenti non solo con Roma e Milano, ma anche a tariffa (veramente ridotta) con Torino, Bologna, Napoli e magari pure Venezia, in modo da coprire una parte importante dello Stivale e soprattutto non si fosse aperto ad altre compagnie estere, non ci saremmo trovati nella condizione di oggi: se Ryanair dovesse lasciare, Alghero sarebbe collegata solo con Roma e Milano. Questo, a parte da aprile a ottobre, Per il resto, due collegamenti. Un bel quadretto per la località tra le pioniere del turismo e dei voli con l’estero e soprattutto con le Capitali estere e non come oggi sempre più “porta dell’Est Europa”. Di fatto, per essere ancora più chiari, Ryanair sopperisce ad una insufficiente continuità territoriale. Qualora ci fossero più voli in “Ct” è evidente che il vettore di O’ Leary, probabilmente, sarebbe meno “forte” nei confronti di questo territorio.

Sulla questione si registrano vari interventi anche tra coloro che hanno amministrato con ruoli determinati in questi anni. Resta la domanda, che fanno in molti, perchè si è arrivati a questo punto? Per l’assessore regionale ai trasporti della Giunta Todde, ci sono margini di ragionamento con Ryanair, ma il costo per la Sardegna sarebbe di 34milioni di euro. Cifra sicuramente importante. D’altra parte qualcuno, prima o poi, dovrebbe comprendere che a fronte di metà bilancio destinato alla sanità, è obbligatorio destinare corposi finanziamenti anche per la Ct e in generale per il trasporto. Questo vale anche per lo Stato che, invece di fare annunci e lanciare strali, dovrebbe stanziare molti più fondi per contrastare, veramente, il grave problema dell’insularità che incide drammaticamente su persone e merci.

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Comunicato Fratelli d’Italia. Fratelli d’Italia rinnova la richiesta di abolizione dell’addizionale municipale sui diritti d’imbarco per gli aeroporti sardi, una tassa che penalizza i passeggeri, ostacola la crescita del turismo e limita gli investimenti nel settore del trasporto aereo.
La compagnia Ryanair ha infatti annunciato il suo operativo estivo 2025 per gli aeroporti di
Alghero, Cagliari e Olbia, ma senza prevedere un significativo incremento di voli, proprio a
causa dell’impatto negativo dell’addizionale. “Regioni come Abruzzo, Calabria e Friuli Venezia Giulia hanno eliminato questa imposta, registrando un notevole aumento del traffico aereo, del turismo e dell’occupazione – sottolinea Marco Di Gangi, componente del Dipartimento Turismo di Fratelli d’Italia e responsabile per la Sardegna –. È inspiegabile come la Sardegna, che dipende fortemente dalla
connettività aerea, non abbia ancora adottato questa misura di buon senso, rischiando di
perdere opportunità preziose per il proprio sviluppo economico.” Ryanair ha stimato che l’abolizione dell’addizionale permetterebbe una crescita del +50% nei
prossimi cinque anni, con oltre 2 milioni di passeggeri aggiuntivi all’anno, 4 nuovi aeromobili e
la creazione di circa 900 posti di lavoro nel settore. Tuttavia, l’attuale peso fiscale disincentiva
gli investimenti, limitando la competitività dell’isola rispetto ad altre destinazioni italiane ed
europee. “La competitività turistica della Sardegna non si costruisce selezionando i turisti in base al
costo del volo, ma investendo in infrastrutture, servizi e promozione – aggiunge Di Gangi –. La
Regione deve adottare strategie moderne e puntare sulla qualità dell’offerta, anziché frenare
lo sviluppo con imposte che allontanano compagnie aeree e visitatori.”
La proposta di legge presentata a luglio 2024 dai consiglieri regionali sardi di Fratelli d’Italia per
l’abolizione del tributo deve tornare con urgenza al centro del confronto politico. Fratelli
d’Italia continuerà in tutte le sedi a portare avanti la battaglia per l’abolizione dell’addizionale
municipale, sollecitando la Giunta regionale a fare la propria parte con decisione per garantire alla Sardegna una crescita sostenibile del turismo e del comparto aereo, essenziali per
l’economia dell’isola”

Comunicato Mario Bruno. Intervengano i parlamentari sardi, a cominciare dal Presidente della Commissione Trasporti della Camera. L’addizionale comunale va cancellata davvero, per creare economia e portare nuovi voli nella stagione invernale » E’ l’appello dell’ex Sindaco Mario Bruno che da anni si batte per l’abbattimento delle tasse comunali d’imbarco. «Il Comune di Alghero con la mia giunta – spiega Bruno – nel 2016 aveva aderito alla class action formata da altri dodici comuni italiani che chiedevano allo Stato il riconoscimento delle spettanze mai riscosse su una tassa definita comunale, ma che porta solo briciole nelle casse degli enti locali. Un credito milionario vantato dal 2005 anche da Alghero. Quella tassa anche per la Sardegna, va ora abolita. Le tasse aeroportuali, di vario genere incidono per circa il 40% del prezzo finale del biglietto aereo.» «L’addizionale comunale – prosegue Bruno – è una tassa di 6.5 euro per biglietto. Quando fu istituita il legislatore motivò con l’esigenza di offrire ‘una misura di sostegno, agli enti locali che sopportano la ricaduta della presenza di un aeroporto’. Istituita nel 2004, allora con 1 euro a passeggero imbarcato. Nel corso degli anni l’importo è cresciuto fino a 6,50 euro. Di questa somma 5 euro sono destinati all’Inps, 50 centesimi al servizio antincendio negli aeroporti. Un euro viene invece ripartito da Enav per i costi sostenuti per garantire la sicurezza ai propri impianti e al “comparto sicurezza” sia per il finanziamento di misure di prevenzione e contrasto della criminalità e sia per il potenziamento della sicurezza di aeroporti e stazioni ferroviarie. Si trovino altre fonti di copertura, si cancelli la tassa che, fra l’altro, coi comuni ha poco a che fare.»





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