l’estrema destra cresce ma non vince

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L’esito delle urne tedesche è chiaro: l’Unione cristiano-democratica (Cdu) vince con il 28% dei voti ma è tallonata dalla Alternative fur Deutshland (Afd), il partito di estrema destra che raddoppia (20%) i consensi rispetto all’ultima tornata. Crolla il partito Socialdemocratico (Spd) di Olaf Scholz che arriva al 16%, il risultato più basso mai conseguito dal dopoguerra ad oggi. A salire è anche Die Linke, il partito di estrema sinistra, che si attesta sopra l’11%. Saranno comunque difficili le trattative per formare un nuovo governo per il leader della Cdu, Friedrich Merz, consapevole che il rischio di un’alleanza con l’Spd potrebbe portare a una nuova emorragia di voti verso i partiti estremisti. A vincere comunque è l’affluenza all’84% che potrebbe essere l’espressione della maggioranza silenziosa che cova un malessere. Al Sir, Marco Paolino, professore di Storia contemporanea all’università Pegaso, spiega come il Paese stia attraversando un momento di crisi specie nelle aree governate in passato dall’Unione sovietica e dove la presenza dei cattolici è meno forte.

Professore, le elezioni in Germania non segnano una vittoria dell’estrema destra ma certamente un suo balzo in avanti. Si tratta della risposta a un malessere latente del Paese?Le elezioni mostrano due dati: la crescita del partito di estrema destra e l’affermazione importante dell’estrema sinistra. Il partito di sinistra Die Linke unito a una costola, il partito populista Bündnis Sahra Wagenknecht (Bsw), che non ha superato il 5%, sommati insieme fanno il 15%. Il malessere in Germania quindi sfocia negli estremismi. Più di un terzo dell’elettorato manifesta un malessere che è un richiamo al 1933 ma anche alla Guerra fredda e in particolare alla zona Est che era occupata dall’Unione sovietica. In particolare, nelle regioni che sono state governate dal partito comunista fino al 1990, c’è una forte polarizzazione di destra e sinistra e i partiti più moderati risultano sconfitti. Questa è un’eredità del comunismo: nonostante il passare degli anni, le conseguenze negative di quel tipo di governo credo siano ancora presenti. Inoltre le estremizzazioni sono evidenti dove la presenza cattolica è meno forte. Non a caso, nel 1933, i nazisti si sono affermati dove i cattolici erano meno presenti.

Che tipo di malessere lamentano i tedeschi oggi?È di tipo economico. Hitler salì al potere per via di disoccupazione e inflazione. Oggi l’inflazione non è alta ma la disoccupazione crea grande inquietudine, specie nei giovani. L’economia tedesca è in fase di stagnazione. Nell’opinione pubblica tedesca il malessere è associato all’Europa. E infatti, i due partiti estremisti sono critici nei confronti dell’Unione che a loro avviso crea vincoli che impediscono un’iniziativa economica veloce e dinamica. I giovani hanno paura e dunque ecco il voto di protesta.

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Il dato dell’affluenza è molto alto: 84%. Che segnale dobbiamo decodificare?In Germania, così come abbiamo visto già in Italia, la partecipazione così elevata favorisce i partiti di centro e di destra. Sono gli elettori che non partecipano in genere, ma che per paura votano. La Germania inoltre è un Paese che sin dal 1950 ha accolto gli immigrati in maniera doppia rispetto all’Italia, dando loro garanzie di tipo economico. Tuttavia, nel momento in cui ci sono segnali di radicalismo da parte degli immigrati l’opinione pubblica si chiude a riccio e ha paura.

La Cdu e soprattutto la Spd calano. Faranno tuttavia loro il governo?Ho dei dubbi riescano. Il sistema elettorale tedesco, secondo i padri costituenti, doveva essere bipolare con la Cdu in alternativa all’Spd e il partito liberale che fungeva da ago della bilancia. Il sistema ha funzionato fino all’avvento di Angela Merkel che ha messo insieme Cdu e Spd. Oggi vediamo i contraccolpi di questo cambiamento. Mentre prima la Cdu riusciva a conquistare i consensi di elettori potenzialmente di destra, ora questi ultimi si sono radicalizzati ed estremizzati. Il 21% che ha votato Afd è stata per decenni una componente dell’elettorato della Cdu. La storia dell’Italia è indicativa: quando è crollata la Democrazia cristiana hanno preso il potere i partiti di destra che non avevano spazio. La presenza della Chiesa ha la funzione di moderazione. Il timore che ha la Cdu è che alleandosi con la Spd alle prossime elezioni una parte vada con Afd. Questo è un problema che sentirà il partito cristiano dei bavaresi che non accetterà una collaborazione con l’Spd. Ho quindi dei dubbi su come risolveranno il problema.

Questi cambiamenti che conseguenze avranno nei rapporti con l’Europa?Credo che il rapporto con l’Europa cambierà. Il prossimo cancelliere, Friedrich Merz, non ha mai nascosto le proprie perplessità sulla politica della Commissione. La stessa Ursula von der Leyen non è particolarmente gradita perché ha sempre rappresentato l’ala che voleva la collaborazione con i socialdemocratici.

E con gli Stati Uniti?In questo caso va detto che una parte importante del successo della Afd viene dalle esternazioni di Elon Musk che ha invitato esplicitamente a preferire la destra estrema. Probabilmente il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, farà sentire la sua voce anche sul governo e Mertz dovrà sentire gli orientamenti che stanno prevalendo negli Usa. Credo inoltre che la Germania avrà difficoltà ad aumentare la spesa per la difesa, così come ha chiesto Trump, e sono curioso di vedere come evolverà nei prossimi mesi.



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