Lo Spreco alimentare in Europa e Italia: i numeri del 2024

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Credits: Assoutenti

di Gabriele Melluso – Presidente Assoutenti

Lo spreco alimentare è una delle sfide ambientali, economiche e sociali più gravi a livello globale. 

Nonostante gli sforzi in atto, i dati relativi all’anno 2024 indicano che questo fenomeno è ancora ampiamente diffuso sia in Europa che in Italia, con impatti significativi sulle risorse naturali, sull’economia e sull’uguaglianza sociale. 

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In un contesto di inflazione crescente, dove molte famiglie stanno lottando per far fronte a un potere d’acquisto ridotto, emerge un paradosso inquietante: mentre milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate, sempre più persone si trovano in difficoltà e non riescono nemmeno a soddisfare i propri bisogni alimentari. Questo divario tra l’abbondanza e la scarsità crea un circolo vizioso che non solo aggrava la povertà alimentare, ma evidenzia anche inefficienze sistemiche nella distribuzione delle risorse.

In questo articolo, cercheremo di esplorare le principali cause dello spreco alimentare, le misure in atto per contrastarlo e il ruolo crescente delle piattaforme di recupero cibo.

Le cause dello spreco alimentare

Il problema dello spreco alimentare ha radici in diverse fasi della filiera alimentare, dalla produzione al consumo:

  1. Scarti fin dalla produzione e raccolto: le condizioni climatiche avverse, le malattie delle colture e la sovrapproduzione sono tra le cause principali che determinano lo spreco nelle fasi iniziali della filiera. 
  2. Deterioramento nella distribuzione: durante il trasporto e la conservazione, in particolare per i cibi freschi, succede spesso che una parte del cibo tende a deteriorarsi e di conseguenza ad essere scartato. Anche le politiche di scadenza dei prodotti, in particolare nei grandi supermercati, contribuiscono al problema, con enormi quantità di cibo che vengono gettate quando si avvicinano le date di scadenza.

Nota bene: esistono però, pratiche consolidate in alcuni supermercati italiani che, al fine di ridurre lo spreco alimentare, offrono opportunità di risparmio con sconti su prodotti prossimi alla scadenza e che consentono ai consumatori di acquistare cibo a prezzi ridotti. Questi prodotti vengono spesso etichettati per evidenziare il risparmio e la sostenibilità.

Il sentiment dei consumatori è generalmente positivo, con un crescente interesse per queste offerte, a dimostrazione di una crescente consapevolezza riguardo allo spreco e al risparmio. Un’indagine condotta da Too Good To Go ha rivelato che il 48% dei consumatori analizza attentamente la data di scadenza durante gli acquisti. Inoltre, l’87% ritiene utile che i supermercati vendano prodotti vicini alla scadenza a prezzi ridotti per incentivarne l’acquisto e il consumo.

  1. Comportamenti dei consumatori: in molti casi, l’acquisto eccessivo di cibo, la mancata pianificazione dei pasti e la gestione inefficace delle porzioni a casa sono tra i fattori principali. L’incapacità di comprendere correttamente le etichette alimentari, come quelle che indicano la scadenza, porta al consumo di cibo che potrebbe essere ancora perfettamente commestibile.
  2. Cultura della bellezza alimentare: molti cibi vengono scartati semplicemente perché non soddisfano i criteri estetici, come la forma o l’aspetto, anche se sono ancora perfettamente buoni da mangiare.

Esempi:

  • Frutta e verdura imperfetta (come mele o carote con macchie).
  • Frutta secca (come noci o mandorle più piccole o meno uniformi).
  • Patate e cipolle di forme irregolari. 

Supermercati e consumatori preferiscono cibi esteticamente perfetti e nella maggior parte dei casi questi prodotti “imperfetti” vengono proprio rifiutati dalla distribuzione, causando un enorme spreco, nonostante il prodotto sia a livello nutritivo e di gusto assolutamente buono.

I dati dello spreco alimentare in Europa e Italia

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L’ Europa nel 2024 ha visto un incremento significativo dello spreco alimentare, con stime che parlano di circa 59 milioni di tonnellate di cibo sprecato ogni anno, equivalenti a una perdita economica di 132 miliardi di euro. Questo impatto è visibile anche nelle famiglie, dove ogni persona spreca in media 70 kg di cibo all’anno. Non solo, ma una buona parte di questo spreco avviene in ristoranti e servizi di ristorazione, che contribuiscono con circa 12 kg a persona all’anno

Fonte HelpConsumatori

In Italia, la situazione non è meno preoccupante. Nel 2024, ogni giorno vengono gettati nella spazzatura circa 88,2 grammi di cibo per persona, con un costo annuale che si aggira intorno ai 139,71 euro a persona. Le categorie di alimenti più sprecati includono frutta fresca, pane, verdure e insalate. Anche se c’è un’iniziativa per raccogliere cibo invenduto e redistribuirlo, la quantità di cibo recuperato è ancora insufficiente rispetto al volume totale sprecato. 

Fonte Food Affairs

Come si sta affrontando il problema dello spreco alimentare

Lo spreco alimentare viene affrontato a livello globale, europeo, nazionale e locale attraverso una serie di iniziative e politiche che mirano a ridurre, riutilizzare e sensibilizzare sulla problematica. Tra le soluzione politiche adottate troviamo delle legislazioni antispreco come ad esempio la Strategia Farm to Fork un’iniziativa della Commissione Europea che fa parte del Green Deal europeo, che mira a ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2030. 

In Italia, invece sono stati introdotti incentivi fiscali per le imprese che donano cibo invenduto a organizzazioni caritative e ridotto le barriere burocratiche per la distribuzione di cibo.

Tra le iniziative abbiamo anche campagne di sensibilizzazione che molte organizzazioni, tra cui Assoutenti, associazioni ambientaliste, enti pubblici e privati, promuovono per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di ridurre lo spreco alimentare. 

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Negli ultimi anni, le piattaforme di recupero cibo hanno avuto un impatto positivo sul contrasto allo spreco alimentare, recuperando cibo che altrimenti sarebbe stato buttato via. Piattaforme come Too Good To Go* e Last Minute Market stanno guadagnando terreno, con un numero crescente di ristoranti, supermercati e altre attività che si uniscono alla causa.

* Too Good To Go ha recuperato, nel 2024, circa 60 milioni di pasti in Europa.

Queste piattaforme oltre a recuperare cibo e consentire un risparmio considerevole, svolgono anche un ruolo educativo, sensibilizzando i consumatori sulla gestione delle scadenze, l’importanza di riutilizzare gli avanzi e sul valore del cibo. 

Assoutenti e la lotta contro lo spreco alimentare

Come Assoutenti, ci impegniamo attivamente per sensibilizzare i consumatori e le istituzioni sulla problematica dello spreco alimentare. Attraverso il progetto LESS (Learn Sustainable Circular Economy Strategies), promuoviamo una maggiore consapevolezza su temi come l’economia circolare, il riutilizzo degli scarti alimentari e la riduzione delle perdite alimentari. 

Sebbene in Italia e in Europa siano stati compiuti progressi significativi, è necessario un impegno continuo per ridurre ulteriormente lo spreco alimentare e incentivare soluzioni innovative. Non solo è fondamentale ridurre il volume di cibo che finisce nelle discariche, ma è fondamentale migliorare la gestione delle risorse alimentari lungo l’intera catena di approvvigionamento. Le politiche pubbliche devono a nostro avviso, incentivare maggiormente la donazione di cibo, il recupero e l’uso degli avanzi, contribuendo a un sistema alimentare più sostenibile e a una società più consapevole delle proprie risorse.



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