posso guardare la partita amichevole vicino allo stadio?

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Hai il DASPO? Puoi guardare la partita da un balcone vicino allo stadio? Scopri cosa dice la Cassazione e quali sono i limiti del divieto.

Il DASPO (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è una misura di prevenzione che vieta a un soggetto di accedere agli impianti sportivi e, spesso, anche alle zone circostanti. Ma cosa succede se la persona colpita da DASPO guarda la partita vicino allo stadio, dal balcone di un’abitazione privata che si affaccia proprio sull’impianto sportivo? E cosa cambia se invece si tratta di uno scontro amichevole?

La Cassazione, con due recenti sentenze (n. 7531/2025 e n. 6586/2025), ha fornito importanti chiarimenti sulla violazione del DASPO, sulla sua applicabilità alle partite amichevoli e sui limiti dell’obbligo di presentazione in Questura. Questa guida analizzerà le sentenze, le norme di legge e le implicazioni pratiche per i tifosi destinatari di DASPO.

Cos’è il DASPO?

Il DASPO (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è una misura di prevenzione *atipica*, prevista dalla legge n. 401 del 13 dicembre 1989. Viene emesso dal Questore nei confronti di persone considerate pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione di manifestazioni sportive.

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Il DASPO vieta al destinatario:

  • di accedere agli impianti sportivi dove si svolgono le manifestazioni sportive specificate nel provvedimento (di solito, le partite della squadra per cui tifa);
  • di accedere alle aree circostanti l’impianto sportivo (zone di parcheggio, stazioni, ecc.);
  • di transitare o sostare nelle zone interessate dal passaggio delle tifoserie.

A seconda del tipo di daspo, può essere fatto divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, o imporre l’obbligo di firma.

Chi emette il DASPO?

Il DASPO è emesso dal Questore. Può essere un provvedimento amministrativo (in via preventiva) o penale (a seguito di condanna per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive).

Cosa succede se violo il DASPO?

La violazione del DASPO è un reato (art. 6, commi 1, 2 e 6, legge 401/1989), punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 40.000 euro.

Chi ha il DASPO può guardare la partita dal balcone di una casa?

La Cassazione nella sentenza n. 7531/2025, ha assolto due tifosi destinatari di DASPO che erano stati condannati per aver guardato la partita dal balcone di un’abitazione privata situata vicino allo stadio.

I due tifosi sono stati assolti perché, oltre ad essere in una abitazione privata, non erano entrati in contatto con altri tifosi o spettatori. Inoltre, non era stato dimostrato un concreto pericolo per l’ordine pubblico derivante dalla loro condotta.

Quindi, posso guardare la partita da casa mia, anche se ho il DASPO?

La sentenza non dice che è sempre permesso guardare la partita dal balcone vicino allo stadio. Dice solo che è necessario valutare il caso concreto. Se la tua abitazione è vicino allo stadio, ma tu non hai contatti con altri tifosi, non crei disturbo e non c’è un pericolo concreto per l’ordine pubblico, allora probabilmente non stai violando il DASPO.

Esempio 1 (violazione del DASPO)

Un tifoso con DASPO si apposta sul tetto di un palazzo di fronte allo stadio, con uno striscione e un megafono, incitando la sua squadra e insultando gli avversari. Questo comportamento viola il DASPO, perché crea un concreto pericolo di disordini.

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Esempio 2 (non violazione del DASPO)

Un tifoso con DASPO guarda la partita in TV a casa sua, che si trova a 500 metri dallo stadio, senza fare nulla che possa disturbare l’ordine pubblico. Questo comportamento, probabilmente, non viola il DASPO.

Il DASPO si applica anche alle partite amichevoli?

La Cassazione (sentenza n. 6586/2025) ha chiarito che l’obbligo di presentazione in Questura (che spesso accompagna il DASPO) si applica anche alle partite amichevoli, a meno che non si tratti di incontri minori, privi di visibilità pubblica.

L’obbligo di presentazione” (o “obbligo di firma”) consiste nel dovere, spesso imposto insieme al DASPO, di presentarsi a un ufficio di polizia (Questura, Commissariato, Carabinieri) in concomitanza con le partite della propria squadra. Serve a impedire materialmente che la persona si rechi allo stadio.

L’obbligo di firma può essere “doppio” (due volte durante la stessa partita)?

La Cassazione (sentenza n. 6586/2025) ha detto che, di regola, no. Un doppio obbligo di firma è illegittimo se, a causa della distanza tra il luogo di presentazione e lo stadio, è impossibile per la persona raggiungere lo stadio tra le due firme. In questi casi la motivazione deve essere particolarmente rigorosa.

Se il tifoso deve firmare a Milano e la partita si gioca a Roma, un doppio obbligo di firma (ad esempio, all’inizio del primo tempo e all’inizio del secondo tempo) sarebbe illegittimo, perché il tifoso non potrebbe materialmente raggiungere Roma in tempo per la partita.



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