una sfilata favolosa, rapida e ricca di pellicce

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Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



27 febbraio 2025

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Un tempo, Milano era la capitale delle pellicce dell’Europa occidentale. Ora – persino dopo la PETA – lo è di nuovo. In particolare, lo ha dimostrato la sfilata di Prada di giovedì, dove Miuccia Prada e Raf Simons hanno presentato le loro dichiarazioni di moda femminile più forti del decennio.

Prada – Autunno-Inverno 2025/26 – Womenswear – Milano – ©Launchmetrics/spotlight

Empowering, potenziante la personalità delle donne, coraggiosa e piena di silhouette inaspettate, è stata una collezione di prima qualità quella svelata il 27 febbraio in uno show ad alto ritmo allestito all’interno di un’enorme ragnatela di impalcature metalliche, per gentile concessione del maestro olandese dell’architettura Rem Koolhaas. La sfilata maschile di gennaio aveva lo stesso set e la medesima moquette Art Déco blu, ma con una visione della moda radicalmente diversa.
 
Una collezione trainata da una sorprendente serie di abiti e cappotti romboidali con scollature smerlate, tutti realizzati con cuciture grezze e non rifinite e indossati con evidente orgoglio dal cast. Le modelle hanno praticamente stabilito un nuovo record di velocità in passerella per una sfilata di moda, vista la rapidità con cui passavano. Voluminosi ma mai invadenti, gli abiti in gabardine di lana nera, calicò o jersey erano completati da bottoni spostati e tasche a patta, mentre le gonne presentavano astuti punti vita, arricciati nella parte superiore.

Non stiamo dicendo che queste idee fossero in qualche modo un’elevazione, ma se qualcuno vi avesse detto che per realizzare questa collezione il fantasma di Alber Elbaz ha lavorato nell’atelier di Prada, non vi sareste stupiti.
 
La sfilata ha poi portato alla presentazione di una serie di sosia di Cindy Sherman in giacche da pigiama e gonne di taffetà stropicciato: delle biondine coi capelli crespi, occhiali da studentessa e grandi collane di nastri e strass.

Prada – Autunno-Inverno 2025/26 – Womenswear – Milano – ©Launchmetrics/spotlight

Poi sono apparse le pellicce, come peacoat color orso bruno con grandi colletti che terminavano all’altezza del cavallo; cappotti cerati a trapezio che ricordavano uno Yeti hipster; e grandi soprabiti in feltro di lana con enormi stole di finto zibellino. Tutto era tagliato molto corto.
 
Anche gli accessori Prada si sono distinti per particolarità, dalla borsa in pelle beige lucidata alle slingback appuntite con cuciture a vista.
 
Sebbene la collezione fosse fantastica, Prada come marchio, o come evento, forse non è più la quintessenza del cool che era una volta. Troppe ragazzine fuori che urlano alle star asiatiche, proprio come in qualsiasi altra sfilata. Troppe star del cinema circondate da una dozzina di agenti, lacchè e parassiti. Per parafrasare Marco 8:36: a che giova a una bella e giovane attrice conquistare il mondo per passare la vita ad essere costantemente – intendo costantemente – fotografata e filmata da persone che sono sulla sua busta paga?
 
Comunque, questa è stata una collezione eccezionale, che sarà molto influente, tanto che ha fatto ottenere a Miuccia Prada e Raf Simons un’enorme ovazione mentre scendevano i tre livelli di impalcature. Lo show arriva anche sulla scia della partenza di Dario Vitale come direttore del design da Miu Miu, il marchio più in voga nell’impero Prada. Di conseguenza, l’universo fashion è stato inondato da chiacchiere di blogger, blaterate di influencer e persino commenti di persone ragionevoli ed intelligenti sul fatto che la sua partenza fosse una perdita importante per Miu Miu. Bene, questa è sembrata la risposta stilistica di Miuccia in stile fuoricampo a basi piene a quel chiacchiericcio. Posso gestirlo, ha voluto chiarire.

Prada – Autunno-Inverno 2025/26 – Womenswear – Milano – ©Launchmetrics/spotlight

La signora Prada è famosa per non lasciare mai note relative al programma sulle sedute dei suoi défilé, per garantire che i critici più indolenti non riproducano semplicemente il comunicato. Quindi, per analogia, è parso irrilevante sentire cosa avevano da dire lei o Raf dopo lo spettacolo. In questa stagione, sono stati gli abiti a parlare.

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