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Superati i 19 mila iscritti, la Cgil di Massa Carrara si conferma primo sindacato in provincia e consolida il numero tra i lavoratori attivi che raggiungono quota 11.646, pari al 60%. “Superare i 19 mila iscritti rappresenta un risultato importante per la nostra Camera del Lavoro – afferma il segretario generale Nicola Del Vecchio – ed è frutto del lavoro collettivo che siamo stati capaci di mettere in campo in queste mesi. Senza contare che il nostro tesseramento vede tra gli elementi qualificanti il processo di certificazione: a ogni iscritto corrisponde un codice fiscale e ciò garantisce trasparenza e serietà, elementi che dovrebbero essere richiesti a tutte le organizzazioni sindacali. La politica sindacale che stiamo mettendo in campo vuole essere in grado di guardare sempre di più alla trasformazione del mercato del lavoro. In questo contesto si inserisce la nostra battaglia referendaria che abbiamo lanciato e che ci vedrà impegnati nelle prossime settimane a difesa di un lavoro stabile, sicuro e di qualità. Una persona non è libera se è precaria, se non arriva alla fine del mese, se muore sul lavoro, se in base alle sue espressioni o genere può essere discriminata. Stiamo provando a mettere in campo un’azione che vuole riconquistare una cultura della libertà fondata sulla solidarietà tra le persone. Per farlo c’è bisogno di un impegno straordinario da parte di tutti perché non possiamo rassegnarci a questo stato di cose”.
“Un dato su cui voglio soffermarmi – continua Del Vecchio – è quello relativo al numero di lavoratori e lavoratrici: una disuguaglianza di genere che riflette la realtà, con una minor occupazione femminile e una segregazione che non è solo verticale (poche donne ai vertici) ma anche orizzontale, con le donne impiegate prevalentemente in alcuni settori a differenza di altri. Quella della parità di genere, maggior occupazione femminile, contrasto del divario retributivo e di tutte le forme di disuguaglianza, è una battaglia che deve essere centrale per il nostro sindacato”.
“Oltre al grande impegno portato avanti dalle singole categorie e dalle leghe dei pensionati – aggiunge Leonardo Quadrelli, segretario organizzativo della Cgil Massa Carrara – fondamentale è il ruolo svolto dal nostro sistema dei servizi che coinvolge il patronato Inca, il Caaf e l’ufficio vertenze legali: anche nel 2025 sono stati raggiunti numeri record e dimostrata grandissima qualità, riconosciuta da tutti gli enti, dagli utenti. Il nostro obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno, tutelare i diritti di tutti, cercando ogni giorno di svolgere il nostro ruolo nel modo migliore”.
Tra i lavoratori attivi, la categoria più rappresentativa, in provincia così come in tutta Italia, è la Filcams che conta 3.664 iscritti nel commercio, nel terziario, nei servizi e nella grande distribuzione. Importante risultato e balzo in avanti per la Funzione Pubblica (dipendenti comunali, della Provincia e dello Stato, cooperative sociali e terzo settore) che conta 2013 iscritti, e la Flc, la categoria dei lavoratori della conoscenza, che conta 994 iscritti, due categorie che ad aprile saranno impegnate nel rinnovo delle rappresentanze sindacali. C’è poi la Fillea (che rappresenta sia i lavoratori del marmo che quelli dell’edilizia) con i suoi 1.862 aderenti. Risultati importanti anche per la Fiom che supera quota mille iscritti con gli attuali 1017. Rilevante il dato anche del NidiL, lavoratrici atipici e precari, che conta ben 1.050 aderenti. Quindi la Filt, la categoria di chi lavora nei trasporti, con 305, con un balzo importante tra i lavoratori di Atn e la Filctem, che rappresenta i chimici, gli elettrici il gas acqua, con 372 aderenti; infine i postali e i bancari con 149 e 155 iscritti.
Ma la prima categoria resta sempre quella dei pensionati, con ben 7.506 aderenti, un dato di tutto rilievo che certifica il grande lavoro fatto sui temi della contrattazione sociale e territoriale. Altro dato da sottolineare è quello relativo al genere, con 10.433 uomini a fronte invece delle 8.719 donne, distribuite prevalentemente nei settori rappresentati dalla Filcams, dalla Funzione pubblica, dalla Flc (scuola), oltre ovviamente alle pensionate.
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