Ci ha lasciati Fulco Pratesi: una vita per la natura, sotto il segno del panda

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L’Italia perde un gigante dell’ambientalismo: Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, si è spento a 90 anni lasciando un’eredità incalcolabile nella difesa della natura e nella sensibilizzazione ecologica. Architetto, giornalista, autore, disegnatore, parlamentare, presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dal 1995 al 2005, Fulco Pratesi ha dedicato ogni istante della sua vita a difendere il patrimonio naturale italiano. Il suo nome è legato alle grandi battaglie per la tutela della fauna selvatica e per la creazione di un sistema di Oasi WWF, oggi oltre 100 in tutto il Paese. Il suo motto era semplice ma rivoluzionario: “Conoscere, amare e difendere la natura. Queste tre semplici regole ci aiuteranno a vivere in armonia.”

Il legame tra Fulco Pratesi e l’Abruzzo è stato profondo e duraturo. Questa regione, con i suoi paesaggi incontaminati e la straordinaria biodiversità, è stata al centro della sua azione per la tutela della natura in Italia. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei simboli della conservazione ambientale nel nostro Paese, ha avuto in lui un punto di riferimento fondamentale. Dal 1995 al 2005, Fulco Pratesi ne è stato il presidente; durante il suo mandato, ha lavorato instancabilmente per la tutela delle specie simbolo del parco, come il lupo appenninico, il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno marsicano, cercando di equilibrare le esigenze della conservazione con quelle delle comunità locali. La sua presidenza ha visto importanti iniziative di tutela e valorizzazione del territorio, rafforzando la presenza del parco nelle dinamiche nazionali e internazionali della conservazione. Si è battuto per la lotta al bracconaggio e per il rafforzamento delle normative di protezione della fauna e del paesaggio abruzzese. Oltre al ruolo istituzionale nel Parco, Fulco Pratesi è sempre stato vicino ai volontari del WWF Abruzzo. Li ha sostenuti con parole e azioni, partecipando a incontri, visitando le Oasi WWF e incoraggiando il loro lavoro per la difesa della natura. Il WWF Abruzzo lo ricorda come una figura paterna per il movimento ambientalista locale. Pratesi ha contribuito alla creazione e alla promozione delle Oasi WWF in Abruzzo, luoghi di protezione e sensibilizzazione ambientale che oggi rappresentano un patrimonio di inestimabile valore. Tra queste ricordiamo:

  • L’Oasi delle Gole del Sagittario a Anversa degli Abruzzi, una delle prime Oasi WWF in Italia, fondamentale per la tutela dell’orso bruno marsicano.
  • L’Oasi del Lago di Penne, esempio di gestione sostenibile e tutela della biodiversità.
  • L’Oasi del Fiume Orta, nata per la protezione della lontra e di altri animali rari.

Fulco Pratesi amava visitare queste Oasi, incontrare i volontari e osservare con i suoi occhi i risultati di anni di impegno per la conservazione. L’amore di Pratesi per l’Abruzzo non era solo professionale, ma anche personale. Era affascinato dalla bellezza dei suoi paesaggi, dalla ricchezza della sua fauna e dal legame che le comunità locali avevano con la natura. Il suo impegno ha contribuito a fare dell’Abruzzo una delle regioni più virtuose nella tutela dell’ambiente. Oggi, il suo insegnamento continua a vivere attraverso il lavoro di chi porta avanti la sua missione. Il WWF e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise proseguono nel solco tracciato da Pratesi, consapevoli che la sua visione ha cambiato per sempre il modo in cui in Italia si guarda alla natura.

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“Conoscere, amare e difendere la natura”, il suo motto, rimane una guida per chiunque voglia proteggere l’ambiente. In Abruzzo, come in tutta Italia, la sua eredità è più viva che mai.

Grazie a lui, l’ecologia è entrata nelle case degli italiani, trasformando la coscienza collettiva e dando origine al movimento ambientalista italiano. Il WWF Italia, l’organizzazione che ha contribuito a creare e guidare con passione per quasi 60 anni, lo saluta con parole commosse: “Se n’è andato un gigante della conservazione della natura e uno straordinario divulgatore. Il suo esempio rimarrà per sempre.”

Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo, lo ricorda con grande emozione:

“Fulco conosceva e amava profondamente l’Abruzzo. Ogni volta che poteva, visitava le nostre Oasi, supportava i volontari e non faceva mai mancare il suo appoggio. La sua eredità culturale è enorme e la custodiremo con cura. Continueremo a difendere quanto fatto negli anni passati e a immaginare nuovi scenari e nuove visioni, mettendo sempre al centro, come faceva lui, l’amore per la natura.”

Il WWF Italia piange la sua scomparsa e si stringe alla sua famiglia: i figli Isabella, Carlo Alberto, Francesco e Olympia, e ai suoi amati nipoti. Oggi, più che mai, il suo impegno diventa un’eredità da onorare e proseguire.




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