contributo per tre mesi, per la Nato invece pronti 10 miliardi in più

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Stanziato un miliardo e mezzo per aiutare i poveri. Ma non per sempre, solo per un trimestre. È il decreto più “mini” di tutta la storia. E intanto si promettono 10 miliardi in più per le spese Nato

Il governo ha stanziato un miliardo e mezzo per concedere degli sconti sulla bolletta della luce e del gas a circa 8 milioni di famiglie. Le più povere. Con un criterio di proporzionalità. I poverissimi avranno più soldi dei più ricchi. Il limite di ricchezza massimo per usufruire del bonus è un Isee di 25.000 euro. Sopra quella cifra, zero. Questo provvedimento però, appena varato è già praticamente scaduto. Perché durerà solo tre mesi. Un decreto che duri solo tre mesi non si era mai visto al mondo. È una splendida novità nelle procedure parlamentari: è il fast-decret. E ha un grosso vantaggio. Puoi dire di avere concesso uno sconto di 200 euro sulle bollette senza spendere molto.

Il problema affrontato ieri dal Consiglio dei ministri era proprio quello. Meloni voleva fare un decreto molto vantaggioso per gli utenti. Che producesse consenso. Giorgetti spiegava che manca il denaro. A peggiorare le cose è arrivata la decisione del governo, annunciata dal Corriere della Sera nella stessa giornata di ieri, di aumentare di circa 10 miliardi le spese militari. Più precisamente aumentare la nostra quota di partecipazione alle spese Nato, secondo le precise richieste di Trump. (Del resto si era capito: se Trump richiede, Italia risponde. Cioè: risponde sì). Si tratta di portare le spese militari dal 2 per cento del Pil (un po’ meno) che è la quota attuale, al 2,5 per cento. Forse si tratta anche di 12 o 13 miliardi. Dipende dal Pil.

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Naturalmente, siccome le entrate sono sempre le stesse, se destini altri 10 o 12 miliardi ai carri armati devi toglierli da qualche parte. Il principale indiziato a pagare il conto è la sanità. E poi i trasferimenti ai Comuni che saranno sempre più poveri. Meno ospedali, meno pronto soccorsi, più liste di attesa, più morti. Dunque ieri si è arrivati al Consiglio dei ministri in questa situazione. Dopo il colpo di scena di qualche giorno fa, quando Giorgia Meloni aveva mandato a quel paese Giorgetti, dicendogli che il suo piano per concedere ai poveri un sussidio che durasse sei mesi era troppo avaro. E che bisognava fare di più. Giorgetti le aveva risposto che lui aveva fatto già un miracolo a trovare quei tre miliardi, dei quali la metà era destinata comunque alle imprese. Come uscirne? Pare che l’idea sia venuta proprio a Giorgia.

L’idea si ispira in modo quasi dichiarato a quel gioco con le carte che qualche anno fa era frequente vedere agli angoli delle strade di alcune città. Il gioco era questo: c’era un signore seduto su un panchetto con un tavolino. Aveva tre carte da gioco. Ti diceva: “Scegline una e punta dei soldi”. Tu ci mettevi diecimila lire e sceglievi, metti, il re di ori. Lui metteva giù le carte, coperte, sul tavolino, e iniziava a muoverle molto velocemente facendole scorrere e spostandole di posto. Tu cercavi di seguire con gli occhi il dorso della carta che avevi scelto. Lui si fermava e ti chiedeva: “Dov’è il re dei cuori?”. Tu indicavi una carta ed effettivamente era il re di cuori. E lui ti ridava le diecimila che avevi puntato più altre 10 mila che avevi vinto. Poi ti diceva: “Gioca ancora. punta ventimila, dai!” Tu ci cascavi e puntavi 20 mila, sicuro di vincere. Ma stavolta lui le carte le muoveva in modo molto più veloce e sovrapponendole senza farsene accorgere. Poi ti chiedeva: “Dov’è?” E tu indicavi la carta sbagliata e gli ridavi le 20 mila che avevi giocato più altre 20 mila. E così ti aveva sfilato 10 mila lire in pochi minuti. E avanti un altro.

Meloni si è inventata una cosa molto simile. Ha detto: “I 3 miliardi di Giorgetti per sei mesi di sussidi non mi bastano. Anche perché permetterebbero il sussidio solo ai poverissimi, quelli con Isee sotto i 9000 euro. Io invece voglio dare il sussidio anche a quelli fino a 25.000 euro”. Dice Giorgetti:Allora però dobbiamo dimezzare il sussidio: da 200 euro a bolletta a 100 euro a bolletta, perché io più di 3 miliardi non li trovo”. Ma sarebbe stata una figuraccia tremenda. Giorgia aveva rinviato il Consiglio dei ministri per aumentare il sussidio e invece lo dimezza? Giorgia è furiosa con Giorgetti che non aumenta i 3 miliardi, ma poi ha il colpo di genio (quello delle tre carte). “Il sussidio resta a 200 euro ma lo diamo invece che per sei mesi solo per tre mesi. E poi? Beh, poi si arrangiano, magari i giornali non se ne accorgono”.

E così hanno fatto. E poi sono andati anche in televisione a sbandierare il successo. E Giorgetti ha fatto finta di non capire. E Meloni ha girato pure un video per gloriarsi. Bisogna dire, molto onestamente, che quei signori coi tavolini delle tre carte, dopo aver ingannato sei o sette gonzi, si riprendevano tavolo pieghevole e seggiolino e se la svignavano zitti zitti. Perché sapevano che se restavano lì qualcuno li sgamava. Non facevano i piacioni come Giorgia.



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