Per il Milan è un periodo tutt’altro che semplice. Due sconfitte consecutive in campionato (con il Torino e il Bologna nel recupero della nona giornata) e l’eliminazione nei playoff di Champions League contro il Feyenoord, prossima avversaria dell’Inter, che pesano come un macigno sulla stagione dei rossoneri. Al momento, gli uomini di Sergio Conceição sono ottavi in classifica a -8 dal quarto posto occupato da un’altra squadra in pessima forma come la Juventus, a maggior ragione dopo la clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli. Se però per i bianconeri la possibilità di qualificarsi alla prossima edizione della Champions pare un traguardo alla portata, per il Milan le cose cominciano a farsi molto complicate. Più passa il tempo, più la tensione sale, proprio come ha mostrato l’allenatore portoghese nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di San Siro con la Lazio. Che a questo punto è già una gara quasi decisiva.
Succedeva già prima del suo arrivo, quando in panchina sedeva Fonseca, ma una delle principali critiche fatte al Milan di Coinceição è la direzione presa dalla squadra, che nonostante chi ci sia ad allenarla, sembra fare sempre e comunque di testa propria. A tal proposito, Conceição ha dato una risposta stizzita: “So che voi non vedete o non volete vedere. Io rispetto i giornalisti che hanno opinioni vere. Ma anche con il Bologna ho visto cose buone. Poi c’era un fallo e un errore dell’arbitro che non possiamo controllare e non dobbiamo aggrapparci a quello. Serve più leggerezza a livello mentale per saper continuare. Stiamo lavorando sugli episodi che possiamo controllare”. Il portoghese si è quindi soffermato sui vari errori commessi dalla sua squadra e non, arrivando alla conclusione che per rialzarsi serve solo una cosa: vincere. “Siamo coscienti del momento e di quello che è accaduto per errori nostri o di qualcuno che non possiamo controllare. Ci sono state piccole sfortune, ma non possiamo aggrapparci a questo. Tutti qui abbiamo voglia di vincere e svoltare, altrimenti saremmo masochisti“.
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