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Dieci giorni da incubo per il Milan: prima l’eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord, poi la doppia sconfitta in campionato nella trasferta di Torino contro i granata e a Bologna nel recupero di giovedì scorso. Domenica sera a San Siro arriva la Lazio e la squadra rossonera, in un clima di contestazione, è chiamata al riscatto per non perdere anche la piccolissima speranza di raggiungere ancora la zona Champions: attualmente sono otto i punti di svantaggio dal quarto posto occupato dalla Juve. Serve una svolta. Ecco le parole di Conceiçao alla vigilia:
Come ci si rialza?
Vincere, vincere, vincere. È quello che vogliamo. Sappiamo la responsabilità del momento. Sappiamo quello che è successo per errori nostri o per errori di qualcuno che non possiamo controllare e dobbiamo lavorare su quello che controlliamo. Non possiamo aggrapparci alle piccole sfortune, la vita è così.
I ragazzi hanno il fuoco dentro che hai lei?
Questo è il mio lavoro e quello del mio staff. Un titolo lo abbiamo conquistato, possiamo anche svalorizzarlo, ma un titolo è importante. Possiamo vincere la Coppa Italia. Poi ci sono dodici partite da giocare. Dobbiamo avere questa mentalità al cento per cento. Questi cicli passeranno con il lavoro.
Perché la squadra non ha assorbito il suo orgoglio?
Questo è il mio compito, ho vinto da allenatore e giocatore. Sono passati 13 anni per arrivare in Italia da allenatore, era un sogno per me e adesso metto tutto quello che ho dentro in questa squadra storica. Ma erano altri tempi, quando il Milan puntava a vincere la Champions e la vinceva, con altri giocatori e con un altro ambiente. Ma la fame dei tifosi è sempre la stessa.
I giocatori condividono questo suo pensiero?
Ogni giocatore ha il suo carattere. Una persona che non parla tanta e non da questo messaggio a livello personale non è che non ha voglia di vincere. Tutti qui abbiamo voglia di vincere altrimenti siano dei masochisti.
I ragazzi la seguono?
So che non vedete, non è il vostro compito, rispetto molto i giornalisti che hanno opinioni vere. Ho visto cose positive nel primo tempo di Bologna. Abbiamo preso un gol in cui c’è un fallo. Non dobbiamo aggrapparci a questo, ma dopo questo errore dell’arbitro non siamo stati all’altezza. Abbiamo bisogno di più leggerezza ed equilibrio a livello mentale. Poi in un episodio semplice, la palla era fuori. Il giocatore doveva stare più attento sulla rimessa laterale, l’altro doveva essere più attento in area. Lavoriamo sugli episodi che controlliamo e su quelli che non controlliamo dobbiamo essere forti.
A Riad si è visto il Milan di Conceiçao, in campionato no. Tutti stanno dando il 100%?
Loro devono dare il 150% perché il 100% a volte non basta.
Tra chi sta deludendo, Pulisic e Reijnders che stavano facendo bene sono in calo…
Reijnders ha fatto anche gol a Torino, lui è molto presente nella costruzione. Tutti possono dare di più. Pulisic da un mese ha un piccolo problema fisico che dobbiamo gestire. Non mi piace parlare dei singoli.
Joao Felix è in calo, ti aspettavi di più?
Lui tra le linee è molto bravo, secondo me a volte con la voglia di toccare il pallone tante volte si sposta in zone in cui non deve, perchè alla fine abbiamo bisogno di una seconda punta e non di un centrocampista difensivo. Deve essere più decisivo perché ha la qualità per esserlo durante la partita, deve fare la differenza negli ultimi 30 metri.
Cosa non sei riuscito a trasmettere oggi rispetto a quando eri in Francia?
Qua è diverso, squadre e paese diversi.
Che partita si aspetta contro la Lazio?
Ho bei ricordi, ringrazio tutti quelli che mi hanno regalato tre anni stupendi. Ma domani sarà un avversario. Sarà una gara difficile contro una squadra davanti in classifica e che punta al quarto posto. Complimenti a Baroni che sta facendo un grande lavoro.
Sul modulo
Per il tempo che ho a disposizione voglio sicuramente lavorare per giocare in un altro modo, da martedì comincerò a lavorare sul campo e non solo sulla lavagna. Lavorerò su un altro sistema senza dubbio. Nel mio passato ho giocato col 4-3-3, 4-4-2, 4-2-3-1, 3-5-2, 3-4-3, i giocatori si devono sentire a loro agio con e senza palla.
C’è una domanda che non le abbiamo fatto ma che invece avrebbe voluto ricevere?
La formazione no. La mia amarezza quando le cose non vanno bene. Non ci sto a perdere. La mia angoscia è la stessa angoscia dei tifosi.
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