Nell’estate 2025 una nuova Capanna Carrel sul Cervino

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Venerdì 28 febbraio 2025, a Valtournenche, sono stati presentati alla cittadinanza gli interventi che interesseranno la Capanna Carrel, struttura storica situata lungo la via italiana di salita al Cervino. Un progetto complesso, avviato nel 2016, che ora si avvicina al traguardo grazie alla collaborazione tra Enti pubblici, tecnici specializzati e la Società delle Guide del Cervino.

La sindaco di Valtournenche, Elisa Cicco, ha aperto l’incontro esprimendo particolare gratitudine alla famiglia Maquignaz, che ha concesso il terreno sul quale sorgerà la nuova struttura.

Luciano Caveri, assessore agli Affari europei della Regione autonoma Valle d’Aosta, ha delineato il contesto ambientale nel quale si colloca l’intervento: «Siamo stati investiti dal cambiamento climatico: la montagna sta cambiando e, intorno al 2050, i cambiamenti saranno ancora più drastici. Ci si deve adattare rapidamente. Per esempio, stiamo monitorando la roccia su cui si appoggia la stazione di arrivo di Skyway e l’evoluzione dei ghiacciai; dovremo sorvegliare anche i rifugi».

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L’assessore ha ripercorso le tappe del finanziamento, ricordando che il progetto, inizialmente incluso in un bando Interreg Italia-Svizzera, ha subito ritardi a causa di questioni legate alla proprietà della struttura e dei terreni. La Regione ha deciso di intervenire inserendo il progetto nel Fondo Montagna per 1,5 milioni e poi stanziando direttamente 2,1 milioni di euro, a cui si aggiunge un mutuo di 500mila euro acceso dal Comune di Valtournenche.

Un pezzo di storia del Cervino

Laurent Nicoletta, presidente della Società delle Guide del Cervino, ha ripercorso la storia della Capanna Carrel: «Il primo bivacco nacque nel 1864 alla Cravatta, sopra i 4mila metri. Nel 1893 fu costruita la Capanna Luigi Amedeo di Savoia, che rimase in uso fino al 1968, anno della costruzione della Capanna Jean-Antoine Carrel. Negli anni Novanta furono effettuati lavori di ampliamento e consolidamento, ma oggi è necessario un intervento radicale. La nuova struttura resterà una Capanna e non diventerà mai un rifugio: l’obiettivo è garantire maggiore sicurezza e limitare l’accesso al Cervino a chi è davvero preparato ad affrontarlo».

Sicurezza e adattamento al cambiamento climatico

Michel Grosjacques, coordinatore del progetto, ha illustrato le motivazioni tecniche che hanno portato alla decisione di spostare la Capanna di alcuni metri: «Abbiamo preso consapevolezza di due criticità: la stabilità della roccia e il rischio di caduta massi. Studi condotti dall’Università di Vienna e tre perizie geologiche hanno evidenziato come la posizione attuale della Capanna si trovi nel bel mezzo della traiettoria di blocchi di roccia di grandi dimensioni. La nuova collocazione ridurrà il rischio del 50%».

Anche a lavori ultimati, il monitoraggio rimarrà una costante. Il sistema di rilevamento attuale sarà potenziato per segnalare tempestivamente eventuali situazioni di pericolo.

Un progetto innovativo e sostenibile

La nuova Capanna – ha detto il capo progettista Benedetto Amodei – sarà costruita su una struttura in acciaio, ancorata alla roccia con barre profonde otto metri, progettata per resistere alle forti sollecitazioni del vento. Si svilupperà su tre livelli: un piano interrato destinato ai depositi, un livello intermedio con i servizi igienici e l’ingresso principale, e un piano superiore dedicato all’area vivibile. Sarà inoltre realizzata una piattaforma per l’appoggio del pattino dell’elicottero in caso di emergenza.

Dal punto di vista energetico, la Capanna sarà dotata di un impianto fotovoltaico e di un generatore di supporto. L’isolamento termico varierà tra i 16 e i 20 centimetri, mentre il sistema di ventilazione meccanica garantirà il ricambio d’aria durante l’estate.

Un’architettura ispirata al paesaggio alpino

Cecilia De Marco, del gruppo interdisciplinare di progettazione, ha descritto l’estetica della nuova Capanna: «Abbiamo immaginato linee oblique e forme spioventi, completamente rivestite in lamiera, ispirandoci a un progetto mai realizzato dell’architetto Carlo Mollino. Le vetrate offriranno una vista spettacolare sia dalla zona giorno sia da parte della zona notte. I corpi di servizio saranno rivestiti in legno grigio, che si integra armoniosamente con il paesaggio circostante».

Le sfide del cantiere

I lavori sono affidati alle società Chenevier e Besenval Costruzioni. Durante l’incontro, i rappresentanti delle imprese hanno sottolineato la complessità del cantiere: «Abbiamo preliminarmente liberato l’area da messi instabili e l’abbiamo recintata. Abbiamo effettuato 40 perforazioni a nove metri di profondità per ancorare la struttura. Dal 10 ottobre, le condizioni climatiche hanno interrotto i lavori, che riprenderanno tra fine maggio e inizio giugno 2025, meteo permettendo».

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Nonostante le difficoltà logistiche e ambientali, l’obiettivo è completare la nuova Capanna entro l’estate 2025. Non saranno necessarie ulteriori chiusure dell’accesso al Cervino.

Verso il futuro

L’assessore Caveri ha concluso l’incontro evidenziando l’importanza di questa opera: «Ci auguriamo che questa costruzione diventi un modello di sostenibilità e collaborazione».

La sindaco Cicco ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione: «Vogliamo portare avanti e concludere questo progetto per la sua importanza che va oltre il solo alpinismo. La Capanna Carrel è un simbolo per la nostra comunità e per il futuro della montagna».

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La serata di presentazione della nuova Capanna Carrel





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