Papa Francesco è in condizioni stabili

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Nel pomeriggio di venerdì il pontefice ha avuto un peggioramento respiratorio, con necessità di ventilazione meccanica: «Necessarie 24-48 ore per valutare» la situazione, ha fatto sapere la Santa Sede. Bergoglio non ha febbre, non è stato intubato e non ha avuto altre crisi, ma la prognosi resta riservata

Papa Francesco «non ha avuto altre crisi» come quella di venerdì pomeriggio, «non ha la febbre» e «le sue condizioni restano stabili», fa sapere il Vaticano. «Può mangiare solido e in tutti questi giorni non è mai stata menzionata l’alimentazione per via endovenosa», precisano fonti della Santa Sede, ribadendo che il pontefice «non è allettato e che può dunque muoversi e anche camminare, se pur con l’aiuto come d’altronde ha fatto negli ultimi tempi, anche prima del ricovero».

Venerdì pomeriggio sulla salute del pontefice, dopo giorni di miglioramenti certificati dai bollettini quotidiani dal policlinico Gemelli di Roma dove si trova ricoverato da 16 giorni per una polmonite bilaterale, c’è stato un nuovo allarme dopo una crisi respiratoria, stavolta anche con un broncospasmo.

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«Il pontefice ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi. Il Santo Padre è apiretico e non mostra leucocitosi. I parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili; ha continuato ad alimentarsi e ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente. Non ha presentato episodi di broncospasmo», si legge nel bollettino del Vaticano.

ANSA

Oggi Bergoglio si è fermato per una ventina di minuti in preghiera nella cappellina posta al decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma, adiacente alla sua camera. «Può muoversi e camminare», ha ricevuto l’eucaristia da uno dei cappellani che prestano il loro ministero nel nosocomio romano.

«La crisi che ha vissuto Papa Francesco, con il broncospasmo che gli ha anche causato il vomito, rientra comunque in una crisi respiratoria e non ha coinvolto altri organi», aveva precisato in mattinata la Santa Sede. Il quadro sulla salute del pontefice resta «complesso», è per questo che resta la cautela dei medici che hanno sempre detto che non è fuori pericolo. Fonti vaticane sottolineano che lo spasmo non è legato a problemi di alimentazione perché non si è verificato nello stomaco, ma nei bronchi.

Venerdì Bergoglio non è stato intubato, è sempre rimasto vigile, ma è passato – per la prima volta dal ricovero – alla ventilazione meccanica con una maschera che gli copre naso e bocca. Dopo l’intervento dei medici, la crisi è rientrata, ma la prognosi resta riservata. Le prossime 24-48 ore saranno decisive per i medici per capire gli effetti, verificare cosa sia rimasto dell’inalazione del vomito. Dopo la ventilazione meccanica non invasiva il pontefice è tornato ai livelli di scambio gassosi precedenti alla crisi, viene precisato da fonti vaticane.

Dopo circa quattro giorni in cui si incominciava a vedere una schiarita, ora questa crisi, seppur risolta, porta una nuova ombra sulla situazione medica di Papa Francesco che resta comunque «vigile e ben orientato».

In questi giorni il papa ha alternato momenti di riposo a momenti di fisioterapia respiratoria, una serie di esercizi riabilitativi volti a ripristinare e migliorare la capacità polmonare, attraverso il rafforzamento di alcuni muscoli, quali per esempio il diaframma. Venerdì mattina, dal Gemelli, è arrivato, per la prima volta, un messaggio scritto da Bergoglio che in calce ha firmato «Dal Policlinico Gemelli.

Oggi il giubileo al policlinico

Si respira un’atmosfera particolarmente dimessa oggi, sabato 1° marzo, al Gemelli dove il papa si trova ricoverato al decimo piano. Complice il Giubileo stesso del policlinico, con il pellegrinaggio e il passaggio della Porta santa di circa 4.000 tra sanitari e familiari del personale dell’ospedale a San Pietro, e la giornata semi lavorativa del sabato con tanti ambulatori e uffici chiusi in ospedale, l’atmosfera è sotto tono rispetto al tran tran dei giorni feriali.

Oggi non si tengono messe nella cappella della hall, la San Giovanni Paolo II. Continuano comunque anche sotto la pioggia momenti di preghiera sotto la statua di Wojtyla che domina il piazzale esterno dove oggi si è presentato anche un artista messicano che ha mostrato un grande murale raffigurante Papa Francesco. Aumentano anche letterine e disegni per il Pontefice argentino. A “vegliare” sul Pontefice sono sempre i gendarmi, presenti con il solito dispositivo a guardia della riservatezza della degenza del Pontefice.

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Intanto, questa sera sarà il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, a presiedere alle ore 21 in piazza San Pietro la recita del Santo Rosario per la salute di Papa Francesco. Domenica 2 marzo, invece, come accaduto per le ultime due volte, il pontefice non pronuncerà l’Angelus domenicale, né apparirà dall’ospedale Gemelli. Il testo da lui scritto sarà consegnato per la lettura. 

 

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