Spiagge e direttiva Bolkestein: balneari in allerta dopo la sentenza del Tar Liguria

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VIAREGGIO.  Le “aste” delle spiagge sono imminenti? Dopo la sentenza del Tar della Liguria – che ha bocciato la proroga al 2027 – e i primi movimenti dei Comuni, vedi Pietrasanta che ha inviato gli avvisi di inizio procedimento, i balneari sono in allerta massima.

Va detto che i tribunali regionali continuano a produrre sulla direttiva Bolkestein «sentenze contraddittorie, di fatto smentendosi a vicenda anche con il Consiglio di Stato» – l’accusa è di Alberto Nencetti, presidente regionale del sindacato Sib Confcommercio. E la categoria, per quanto inviperita, ritiene ormai salva anche la prossima stagione turistica. «L’estate è sempre più vicina – prosegue Nencetti – Siamo già al lavoro per preparare le spiagge in vista dell’arrivo dei turisti. Non credo sia possibile scombinare tutto adesso». «Non ci sono i tempi tecnici per partire ovunque con i bandi di gara – ribadisce Simone Guerrini, presidente regionale del sindacato Fiba Confesercenti – Dopo il decreto del Governo, previsto entro il 31 marzo, ci saranno i tavoli tecnici in cui discutere dei criteri delle “ aste”. Poi le Regioni daranno le linee guida, e a quel punto si muoveranno i Comuni con i bandi veri e propri».

C’è tempo fino alla fine dell’estate 2027, così come stabilito dalla nuova scadenza delle concessioni: e infatti secondo la Fiba «a partire dal prossimo autunno-inverno ci saranno le gare a evidenza pubblica delle spiagge, di fatto concretizzandosi nel biennio 2026-27».

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Ecco perché l’ultima sentenza del Tar della Liguria – su cui peraltro è intervenuta anche una portavoce della Commissione europea, di fatto confermando la validità della legislazione italiana senza che ci sia la necessità di un accordo scritto Governo-Ue – non sorprende più di tanto la categoria. Che rimane arrabbiatissima, perché la confusione resta totale sotto il cielo della Bolkestein. «Queste sentenze che dicono l’una il contrario dell’altra, persino tra gli stessi Tribunali amministrativi regionali – dice Nencetti – vengono pronunciate per colmare il vuoto lasciato dalla politica, sulla pelle di noi balneari». Secondo Guerrini, «il Tar Liguria ha effetti solo ed esclusivamente sulla Liguria. Non c’è un accordo scritto tra Governo ed Europa? Può darsi di sì, come no».

L’appuntamento-chiave è il decreto di marzo, che sarà emanato dai ministeri di Economia, Finanze e Trasporti: «Lì il quadro sarà un po’ più completo, soprattutto per quanto riguarda gli indennizzi – continua il referente Fiba – Per ora si va in ordine sparso. L’altro giorno ho visto un bando di gara per una spiaggia di Ostia con prezzi calmierati per residenti, tariffe decise dal Comune. È l’antitesi della concorrenza e del libero mercato: non puoi obbligare a fare determinati prezzi. Al momento in Toscana le gare sono state fatte all’Isola d’Elba prima del decreto legge del Governo, mentre nella parte nord della costa sono stati fatti gli atti formali richiesti dai concessionari. I Comuni aspettano il decreto di marzo, dopo di che inizierà la procedura che porterà alle “ aste” generalizzate. Anche se c’è tempo fino al 2027 e in questo momento mancano criteri e linee guida. Non è così semplice fare i bandi: non è un ombrellone che pianti e basta. Fosse stata una cosa semplice non se ne parlerebbe da 15 anni».

Al di là di tutto, conclude Guerrini, «le evidenze pubbliche porteranno a un innalzamento delle tariffe». L’allarme resta alto. E l’ondata della protesta ricomincia ad alzarsi. Pochi giorni fa i balneari versiliesi hanno portato la contestazione alla fiera di settore Balnearia «per protestare e sollecitare il Governo a rivedere i termini, e a emanare dei seri decreti attuativi che salvaguardino realmente la storicità del turismo balneare in Italia invidiata in tutto il mondo».

Mercoledì 5 a Roma ci saranno gli Stati generali del turismo balneare, promossi dal sindacato Sib Confcommercio: «La stagione balneare 2025 è alle porte e gli imprenditori chiedono e meritano risposte e, soprattutto, certezze per il futuro».

Secondo Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia Confindustria e Bettina Bolla, presidente di La Base Balneare con Donnedamare, «la sentenza del Tar Liguria che respinge le proroghe delle concessioni balneari, evidenzia, ancora una volta, lo stato di confusione e incertezza che sta travolgendo il settore balneare a causa di un quadro normativo inadeguato, contraddittorio e profondamente penalizzante per le imprese. La decisione dei giudici – proseguono Licordari e Bolla – sconfessa ancora una volta la linea di condotta peraltro supina e remissiva del Governo che, arresosi ai diktat dei tecnocrati del mercato interno, ha contribuito allo sviluppo di una norma distruttiva che calpesta i diritti di un’intera categoria di lavoratori e imprenditori».



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