Il Pkk cessa il fuoco e sfida la Turchia: scioglimento solo con Ocalan libero

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Insieme alla risposta del governo turco, quella del Pkk era la reazione piĆ¹ attesa al messaggio che giovedƬ Abdullah Ocalan ha inviato ai due soggetti cardine del possibile processo di pace turco-curdo. E ieri mattina, allā€™alba, ĆØ arrivata.

Il comunicato ĆØ partito dalle montagne di Qandil, rifugio e quartier generale politico e militare del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, casa a migliaia di quadri e combattenti dopo il ritiro dal territorio turco nel 2013. Un processo di pace fa: anche allora fu Ocalan, dallā€™isola-carcere di Imrali dove Ankara lo detiene in isolamento quasi totale dal 1999, a ordinare lā€™uscita del movimento dalla Turchia, verso le inespugnabili montagne del nord iracheno.

Ā«DICHIARIAMO un cessate il fuoco in vigore da oggi per aprire la strada allā€™attuazione dellā€™appello del leader Apo per la pace e una societĆ  democratica. Nessuna delle nostre forze intraprenderĆ  azioni armate a meno che non venga attaccataĀ». ƈ questo il cuore del comunicato con cui il Pkk cessa unilateralmente il fuoco contro le forze turche: le armi non spareranno se non per autodifesa.

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Se ĆØ cosƬ che il Pkk risponde alla richiesta di abbassare le armi, di punto centrale ce nā€™ĆØ un altro. ƈ la risposta al secondo invito di Ocalan, sciogliere il movimento: Ā«Siamo pronti a convocare il congresso come desidera il leader Apo ā€“ si legge nella nota ā€“ Tuttavia, affinchĆ© ciĆ² accada, ĆØ necessario creare un ambiente di sicurezza adeguato e il leader Apo deve guidare e gestire personalmente il congresso affinchĆ© abbia successoĀ». Ovvero, via libera a una discussione interna che conduca al dissolvimento del partito ma solo se a guidare quel processo storico sarĆ  lo stesso Ocalan. Da uomo libero. Si parla al mondo perchĆ© Turchia intenda.

IL PKK INDIVIDUA due possibili date, entrambe altamente simboliche e soprattutto dietro lā€™angolo: lā€™8 marzo, giornata internazionale delle donne, la cui liberazione ĆØ al centro della lettura che il movimento dĆ  dei processi coloniali e di dominio globali; e il 21 marzo, il Newroz, il capodanno per tanti popoli della regione, tra cui quello curdo che ne ha fatto uno dei simboli della lotta per la liberazione.

Date per niente scelte a caso e soprattutto vicinissime: ad Ankara si chiede di agire subito, di mostrare lā€™intenzione di proseguire nel rinnovato tentativo di pacificazione democratica, lanciato ā€“ un poā€™ a sorpresa ā€“ lo scorso ottobre dal leader ultranazionalista dellā€™Mhp, Bahceli. In pochi mesi si ĆØ assistito a un terremoto: il via libera agli incontri del partito turco-curdo Dem con Ocalan in carcere dopo anni di totale silenzio; il messaggio di Apo (esiste il video, come avevamo potuto anticipare su queste pagine il 29 gennaio, di cui perĆ² le autoritĆ  turche hanno impedito la diffusione); e infine lā€™annuncio di cessate il fuoco da parte del Pkk.

Non ĆØ successo, perĆ², solo questo: ai segnali di palese distensione, fa da contraltare lā€™escalation militare contro la Siria del nord-est da parte dellā€™Sna, la galassia di milizie islamiste foraggiate e gestite dalla Turchia. Dopotutto, in questi giorni, esponenti del governo di Ankara hanno ribadito lā€™intenzione di portare avanti la loro personale guerra alle Forze democratiche siriane (Sdf) e allā€™Amministrazione autonoma, due realtĆ  entrambe figlie della teorizzazione di Abdullah Ocalan e della lotta armata del Pkk.

GLI ATTACCHI alle Sdf non cessano: nella notte tra giovedƬ e venerdƬ lā€™artiglieria pesante dellā€™Sna e i raid aerei turchi hanno preso di mira per ore la diga di Tishreen, uno dei pochi fronti ancora aperti in Siria e Ā«linea rossaĀ» dellā€™Amministrazione autonoma. Se cade la diga, lā€™Sna potrĆ  sfondare oltre lā€™Eufrate e giungere alle porte di Kobane. Colpita anche lā€™altra linea del fronte, poco distante da Tishreen, i villaggi intorno al ponte di Qereqozaq.

Intanto da Istanbul a parlare ieri ĆØ stato uno dei principali esponenti del partito Dem e membro della delegazione inviata a Imrali, Sırrı SĆ¼reyya Ɩnder: in merito allā€™annuncio di cessate il fuoco da parte del Pkk, ha detto che la prossima settimana si terranno Ā«una serie di incontri con funzionari statali e politici e molte cose potrebbero diventare chiare e concrete. Speriamo ā€“ ha concluso ā€“ che tutto venga definito nei prossimi tre mesiĀ».



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