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di Annamaria Autiero
Tempo di Carnevale, tempo di maschere colorate che contrastano ed esorcizzano il buio e il freddo dell‘inverno che lascia il passo a una imminente primavera, tempo di dolci tipici: migliaccio, chiacchiere e sanguinaccio, tempo di balli e sfilate in musica.
Uno dei Carnevali più spettacolari e storici della tradizione campana è, sicuramente, il Carnevale di Palma Campania, ridente cittadina in provincia di Napoli, che, con una tradizione secolare, coinvolge l’intera comunità palmese in una colorata e partecipata consegna della memoria folkloristica locale anche alle giovani generazioni. Trasversale, infatti, per età e ceto sociale, è la partecipazione e la preparazione, che dura un intero anno, alle sfilate delle quadriglie, gruppi di persone (a volte anche 200) che si vestono a tema e, accompagnati da una piccola orchestra di fiati e percussioni diretta da un maestro, eseguono un canzoniere composto da brani molto spesso noti ma anche da canzoni nuove “d’occasione”. I brani del canzoniere si iniziano a preparare anche un mese prima e vengono presentati alla comunità la sera prima del Martedì Grasso, quando si effettua il cosiddetto passo, una prova generale delle varie quadriglie, le quali, non mascherate, eseguono i rispettivi canzonieri.
I brani, anche quelli noti, sono sempre riadattati ai ritmi sincopati del Carnevale e al tema prescelto da ciascuna quadriglia (Natale, Il Festival di Sanremo, l’Antico Egitto ecc.) e vengono eseguiti da una banda composta generalmente da strumenti a fiato (tra cui spicca spesso il clarinetto, in passato anche la ciaramella) e a percussione, sia tradizionali come tamburelli, scetavajasse, putipù e triccheballacche, sia, invece, altri “inventati” per l’occasione. Ogni quadriglia con i suoi musicisti viene guidata da un “capo”, detto ‘o cumannante, simile a ‘o pazzariello napoletano, che non è un vero maestro di musica ma che, dotato di immedesimazione istrionica, esercita anche questa funzione, tenendo spesso in mano una sorta di bacchetta. Le peculiarità etnomusicali dei canzonieri palmesi sono state anche monitorate e studiate da esperti del settore, come, ad esempio, le storiche registrazioni effettuate nel 1974 da Enzo Bassano, del gruppo di ricerca dell’Università di Salerno guidato dall’antropologa Annabella Rossi.
Ogni banda musicale si divide in grande e in piccola. Della grande banda fanno parte i musicisti che suonano gli strumenti a fiato, della piccola fanno parte musicisti occasionali che suonano le percussioni. I quadriglianti indossano costumi curatissimi in base al tema scelto dal comitato della propria quadriglia. Ogni esecuzione musicale viene preceduta, nei weekend precedenti la settimana “grassa”, da spettacolari sfilate dei costumi preziosissimi e fantasiosi delle singole quadriglie, e, poi, accompagnata da scenografie tali da rendere le varie esibizioni dei veri e propri piccoli musical.
Il Carnevale di Palma Campania con le sue quadriglie si ispira, certamente, a una tradizione centenaria, che risale al Carnevale napoletano del 1600, voluto dai Vicerè spagnoli che, come tutta l’aristocrazia spagnola, amavano particolarmente le feste carnascialesche e le celebravano sontuosamente, in una rielaborazione dei più antichi riti pagani dei Baccanali e dei Saturnali. In un provvisorio, ed illusorio, mescolarsi alla folla plebea nel quartiere del Carmine, furono proprio i dominatori spagnoli a introdurre i Carri pieni di cibo destinati a essere assaltati e consumati dai popolani in maschera. I più importanti erano i quattro carri dei mestieri maggiori che sfilavano l’ultima domenica del Carnevale: da qui deriverebbe il termine quadriglia oppure dallo spagnolo cuadrilla, cioè la disposizione per righe di quattro con cui sfilavano le maschere.
Allo stesso modo, antenato del Maestro di Quadriglia Palmese sarebbe la maschera del Capitano Spagnolo, che sfilava attorniato da numerosi Pulcinella che danzavano al ritmo sfrenato dei tamburelli e intonavano canzonacce.
Questa centenaria tradizione rivive a Palma Campania tra creazioni sartoriali raffinate e creative, tra esibizioni musicali e coreografie spettacolari che raggiungono il loro apice al termine della sfilata del Martedì Grasso, quando ogni quadriglia si esibisce sul palco della piazza centrale.
Una giuria di esperti attribuisce, quindi, la palma di migliore quadriglia ed il maestro della quadriglia vincitrice riceve l’onore di una stella che viene affissa su un muro commemorativo, rappresentando la memoria storica almeno degli ultimi cento anni del folklore palmese.
www.carnevalepalmese.it
info@carnevalepalmese.it
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