Post alluvione, proseguono i lavori di ripristino a Zattaglia e Villa Vezzano

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Il Comune di Brisighella continua senza sosta il lavoro di ripristino delle infrastrutture colpite dall’alluvione del maggio 2023. Tra interventi conclusi e cantieri in corso, l’obiettivo è garantire la sicurezza della viabilità locale.

Lavori in corso a Villa Vezzano e interventi già completati

Proseguono i lavori di ripristino delle infrastrutture danneggiate dall’alluvione di maggio 2023 nel territorio comunale di Brisighella.

“Gli interventi realizzati fino ad oggi – si legge in una nota stampa del Comune – nelle località di Zattaglia e Villa Vezzano testimoniano l’impegno dell’Amministrazione per la sicurezza e la viabilità del territorio.”

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Sono attualmente in corso i lavori per la realizzazione del nuovo tracciato della strada comunale via Banicelli, nella località di Villa Vezzano, resosi necessario a seguito del dilavamento del vecchio percorso da parte del torrente Sintria.

L’intervento, del valore di 280.000 euro IVA compresa, prevede la ricostruzione della strada e la messa in sicurezza delle sponde nei tratti a ridosso del ponte sul Torrente Sintria.

Già ultimati, invece, gli interventi di messa in sicurezza dei ponti di via Rio Chiè e via Torre del Marino sul torrente Sintria, per un importo di 40.000 euro IVA compresa.

Ripristino delle strade colpite da frane

Le strade comunali interessate da movimenti franosi (via Cavina, via Molino Boldrino, via Monte Mauro, via Cò di Sasso, via Lame, via Castelnuovo, via Vespignano, via Banicelli, strada vicinale Rio Bue, via Torre Mironi) sono state riaperte a partire da maggio 2023 con un investimento complessivo di 200.000 euro oltre IVA.

Inoltre, è stata rimossa la legna accatastata lungo i ponti delle strade comunali, per un importo totale di 40.000 euro IVA compresa.

Ulteriori interventi hanno riguardato la riapertura delle strade colpite da frane a partire dagli avvenimenti di settembre 2024: la realizzazione di una nuova viabilità per il podere Pian di Vedreto (a seguito del crollo del ponte) e la messa in sicurezza del ponte di via Cavina sul torrente Sintria, oltre alla riapertura delle strade già ammalorate da maggio 2023 per un investimento complessivo di 120.000 euro oltre IVA.

Interventi straordinari e stanziamenti futuri

Sull’intero territorio comunale ed anche nella Valle del Sintria, sono stati realizzati interventi di emergenza per garantire la percorribilità delle strade colpite da frane.

Tra le opere già concluse, risulta l’asfaltatura della strada vicinale Rio Ferrato – Monte Mauro e con un ulteriore stanziamento di 10.000 euro è in programma anche la prosecuzione della asfaltatura di un ulteriore tratto, attualmente in fase di progettazione e appalto.

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L’Amministrazione ha inoltre approvato il documento di indirizzo alla progettazione per la strada comunale di via Cavina, destinata a interventi di consolidamento dei movimenti franosi, per un importo complessivo di 4.952.360,25 euro IVA compresa. Il progetto è attualmente in fase di programmazione.

Le opere in carico a Provincia e Regione

Alcuni interventi necessari per il ripristino del territorio sono di competenza di altri enti: la Provincia si dovrà occupare della sistemazione della frana sulla “Valletta” e della strada provinciale che collega Zattaglia a Casola (strada della Lavanda), mentre la Regione sarà responsabile della sistemazione del torrente Sintria.

La Provincia di Ravenna ha comunicato che gli interventi sulla SP63 “La Valletta” sono stati suddivisi in due lotti: in questi giorni sono in consegna i lavori per la sistemazione delle circa cinquanta frane; per la frana grande, è invece in approvazione il progetto esecutivo.

Nuovo appello del sindaco Pederzoli per la modifica del Regio Decreto

Inoltre, il sindaco Massimiliano Pederzoli, come già fatto a fine 2024 unitamente agli altri sindaci dell’Unione Romagna Faentina, ricorda l’appello ai parlamentari romagnoli per la modifica del ‘Regio Decreto del 1904 del Testo Unico sulle opere idrauliche’.

“Dopo quanto successo a partire dal 2 e 3 maggio 2023, non è più pensabile affrontare la complessità del sistema di tutela territoriale e le attività che interessano i corsi d’acqua attraverso norme risalenti addirittura all’inizio del secolo scorso, non più in grado di individuare con chiarezza competenze e responsabilità.”



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