Bandi, in Umbria i fondi alle imprese arriveranno in modo più rapido e semplice

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di Daniele Bovi

Aiutare le imprese che hanno partecipato a un bando della Regione a ottenere subito i fondi, senza aspettare i tempi spesso lunghi dettati da iter complicati. In estrema sintesi è questo il senso di una serie di strumenti finanziari che la Regione, lunedì mattina, ha presentato alla platea di imprese umbre nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme a Gepafin (la finanziaria regionale) e il Mediocredito centrale.

I problemi I bandi, come ricordato lunedì, rappresentano uno strumento importante per le imprese per finanziare gli investimenti necessari. Il problema – annoso e sentito anche in Umbria – è che per ottenere materialmente i fondi l’iter è complesso e i tempi sono lunghi. In generale, dopo un anticipo il saldo con il resto delle risorse arriva quando si presenta la rendicontazione. Tutti fattori che portano le imprese – specialmente quelle più piccole e meno strutturate – anche a rinunciare alla possibilità di partecipare ai bandi, non avendo la possibilità di anticipare i fondi o trovando difficoltà a ottenere magari le necessarie fideiussioni.

Le novità Cosa cambia dunque in concreto? Tra le misure previste, vi sono crediti di firma con due finalità principali. La prima riguarda il rilascio di fideiussioni a garanzia di richieste di anticipazione del contributo a fondo perduto previsto da specifiche misure agevolative. La seconda concerne il rilascio di fideiussioni a garanzia di finanziamenti agevolati, eventualmente previsti dalle misure agevolative ed erogati dalla finanziaria regionale. Inoltre, sono previsti finanziamenti a breve termine, con scadenza in un’unica soluzione, finalizzati a supportare la fase di avviamento dei progetti in attesa dell’eventuale contributo a fondo perduto. Le imprese richiedenti e i gestori delle misure si impegnano a canalizzare i contributi ottenuti anche attraverso le banche del gruppo Mediocredito. A questi finanziamenti saranno applicate condizioni economiche più favorevoli rispetto a quelle ordinarie.

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Le misure Le banche del gruppo Mediocredito metteranno dunque a disposizione delle imprese umbre richiedenti o beneficiarie di agevolazioni regionali specifiche soluzioni finanziarie; parallelamente, Gepafin si impegnerà a promuovere e diffondere queste opportunità tra le realtà produttive umbre, anche attraverso l’organizzazione di eventi dedicati. Gli strumenti si inseriscono nell’ambito di un protocollo fra il Mediocredito e l’Anfir, l’associazione delle finanziarie regionali delle quali Gepafin fa parte. In particolare le possibilità sono offerte da un addendum firmato pochi giorni fa e che viene per la prima volta applicato in Umbria. Strumenti possibili anche grazie alla bocca di fuoco del Mediocredito, l’istituto pubblico – fondato all’inizio degli anni ’50 – che offre prestiti a medio e lungo termine alle piccole e medie imprese. Il Mediocredito oggi fa parte del gruppo Invitalia (la società statale controllata dal ministero dell’Economia) e gestisce strumenti essenziali come il Fondo di garanzia per le Pmi, che ha come obiettivo proprio l’accesso al credito.

Proietti La presidente della Regione Stefania Proietti ha parlato di misure che vanno «nella direzione della concretezza e dell’aiuto alle imprese», con l’obiettivo di supportare crescita e innovazione: «L’accordo – ha detto – potrà fare da apripista anche per altre regioni. Dobbiamo comunicarlo anche ai nostri giovani, convincendoli che possono tornare in Umbria e aprire un’impresa». Ad ascoltare Proietti tutti i vertici delle più importanti associazioni datoriali dell’Umbria che, martedì, torneranno a incontrare per la prima volta Proietti chiamata a strutturare e dare forma concreta, come chi l’ha preceduta, al rapporto con il mondo economico: «Insieme – ha detto la presidente – dobbiamo costruire una strategia per lo sviluppo».

I commenti Parlando del protocollo Carmelo Campagna, numero uno di Gepafin, ha chiarito che è rivolto in particolare a quelle realtà che si trovano economicamente e finanziariamente in una terra di mezzo. La bussola infatti, come spiegato anche da Francesco Minotti (direttore generale del Mediocredito) sarà il merito di credito: «Siamo a capitale pubblico – ha ricordato – ma nel concedere fondi guardiamo a questo aspetto». Insomma, per usare la metafora dantesca di Campagna, niente risorse a quelle imprese si trovano all’inferno, valutazioni attente per quelle che sono in purgatorio e decisamente meno problemi per quelle che già sono in paradiso. «Il principio – ha detto Minotti – è quello di agevolare il finanziamento lavorando caso per caso». Riferendosi in generale all’economia umbra, Minotti ha spiegato che il Mediocredito attraverso il Fondo centrale di garanzia sostiene in Umbria investimenti per 3,1 miliardi; una regione le cui imprese presentano mediamente un indice di rischiosità più basso rispetto alla media, anche perché in generale «non sono grandi ma sono mediamente solide e resilienti».

De Rebotti L’assessore allo Sviluppo economico, Francesco De Rebotti, ha osservato che «l’accesso al credito per finanziare investimenti rimane fra le esigenze più sentite. Il problema di avere subito i fondi era segnalato da anni: queste misure consentono di allargare la platea di imprese che partecipano ai bandi, dando la possibilità anche a quelle che di solito non ce la fanno». Più in generale per De Rebotti i bandi devono essere costruiti insieme alle imprese, altrimenti «ci sono solo operazioni calate dall’alto che non producono effetti».

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