Emilia-Romagna: presentata in commissione manovra da 14,3 mld. Per TPL +15 mln nel 2025 e +10 mln nel biennio successivo

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(FERPRESS) – Bologna, 3 MAR – Una legge di bilancio da 14,3 miliardi di euro e la previsione di nuove entrate pari a 400 milioni di euro (provenienti da maggiorazioni Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) che si realizzeranno tra il 2025 e il 2026, necessarie per tutelare la sanità pubblica e sostenere maggiori investimenti nei servizi, in particolare nell’ambito della non autosufficienza, nella cura del territorio, nel trasporto pubblico locale, nelle politiche abitative e in quelle educative.

Sono le principali voci, in entrata e in uscita, del Bilancio di previsione 2025-2027 della Regione Emilia-Romagna, approvato dalla giunta regionale e presentato oggi dall’assessore al Bilancio Davide Baruffi nel corso della commissione Bilancio presieduta da Annalisa Arletti.

Dopo quasi 20 anni di pressione fiscale invariata, sono state azionate dalla giunta le leve a disposizione delle Regioni per generare progressivamente nuove entrate pari a 400 milioni di euro, derivanti da un incremento dell’addizionale Irpef per le persone che appartengono al  terzo e al quarto scaglione di reddito – dai 28 ai 50mila euro e sopra i 50mila – (200 milioni di euro), dai ticket sanitari (50 milioni di euro) e, dal 2026, dall’Irap (100 milioni di euro) e dal bollo auto (+50 milioni di euro). Risorse destinate alla la sanità pubblica, a garantire maggiori investimenti in settori come i servizi per la non autosufficienza (+85 milioni già nel 2025, altri 25 milioni in più nel 2026 e nel 2027), la messa in sicurezza del territorio (+25 milioni di euro a partire dal 2025), il trasporto pubblico locale (+15 milioni di euro nel 2025 e 10 milioni ulteriori nel biennio successivo), il fondo per l’affitto (9 milioni di euro nel 2025 ) e la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico (+30 milioni nel prossimo triennio).

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“Non ci rassegniamo a tagliare la sanità pubblica – spiega Baruffi – fortemente penalizzata dal disinvestimento nazionale; al contrario, riaffermiamo il valore del servizio sanitario, pubblico e universalistico, per garantire a tutte le persone il diritto alla salute. Al tempo stesso vogliamo realizzare il più grande investimento, a livello nazionale, sulla non-autosufficienza, per migliorare la qualità della vita delle persone più anziane e non autonome, che sono sempre più numerose, così come di quelle con disabilità. Occuparsi di non-autosufficienza significa anche non abbandonare le famiglie ma sostenerle per rendere più forte la nostra comunità. Sono le due scelte principali che compiamo con questo bilancio, mettendo al centro le persone e le famiglie. È la ragione per cui anche sui servizi educativi, di conciliazione, di inclusione spingiamo ancora più avanti il sistema dei servizi dell’Emilia-Romagna, che è già tra i più solidi a livello nazionale ed europeo. Siamo anche consapevoli della necessità di investire di più nella cura del territorio: abbiamo chiesto al Governo un cambio di passo e anche noi vogliamo fare la nostra parte fino in fondo, rafforzando le strutture e raddoppiando le risorse per la manutenzione dei fiumi. Non da ultimo la casa, il trasporto pubblico locale, le politiche di sostegno alla ricerca e all’innovazione, alla formazione e al diritto allo studio. A partire da queste priorità, abbiamo dovuto fare scelte in materia fiscale che avremmo voluto evitare. Una scelta impegnativa e coraggiosa. Chiediamo una mano ai cittadini ma proveremo a farlo col massimo di equità possibile, per rendere l’Emilia-Romagna ancora più forte e più giusta”. L’assessore ha ricordato la cornice di finanza pubblica in cui si muove da quest’anno la Regione, fortemente compressa dal nuovo Patto di Stabilità europeo e dalle decisioni assunte dal Governo nazionale circa le modalità per corrispondervi: per l’Emilia-Romagna il contributo richiesto dallo Stato, pari a 40,8 mln nel 2024, sale ora a 68,5 mln per il 2025, per poi portarsi a 101,3 mln per il triennio 2026-2028 e, infine, a 111,5 mln nel 2029.

Tra le priorità della manovra 2025 ci sono infine anche le risorse per dare attuazione alle leggi regionali per attrarre in Emilia-Romagna investimenti e talenti e il cofinanziamento dei programmi regionali dei fondi europei 2021-2027, quale leva di investimento e motore di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio regionale. Si tratta di 200 milioni di euro di risorse regionali che insieme ai 77 milioni del Fondo sviluppo e coesione permettono di utilizzare appieno le risorse europee (Fse plus, Fesr e Sviluppo rurale) e finanziare progetti per la buona occupazione e le competenze delle persone e l’inclusione sociale, la transizione ecologica e digitale delle imprese, la ricerca e innovazione, lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare e per il contrasto alle disparità territoriali, mettendo la montagna e le aree interne al centro delle politiche di sviluppo. “In questo quadro complesso l’Emilia-Romagna non rinuncia a crescere. Le priorità sono assunte coerentemente al primo bilancio di previsione 2025-2027, tenendo conto tanto della delicata situazione geopolitica e dell’incertezza dello scenario economico, quanto di una cornice di finanza pubblica fortemente compressa dal nuovo Patto di Stabilità europeo e dalle decisioni assunte dal governo nazionale circa le modalità per corrispondervi” ha sottolineato Baruffi illustrando il Documento di economia e finanza regionale (Defr) il principale strumento di programmazione economica e finanziaria della Regione. “Documento -ha ribadito Baruffi- la cui priorità assoluta è mettere in sicurezza la sanità pubblica con risorse regionali per ovviare al sottofinanziamento del Fondo sanitario nazionale”.

Le parole di Baruffi hanno suscitato commenti e domande da parte dei consiglieri del centrodestra. A rompere il giacchio è stato Francesco Sassone (FdI) che ha chiesto conto all’assessore delle dichiarazioni relative al contributo della Regione alla salvaguardia della Finanza pubblica nazionale. Netta Marta Evangelisti (FdI): “Sulla sanità vogliamo capire se oltre all’aumento delle tasse ci sarà una razionalizzazione delle spese e a quando ammonteranno davvero i ticket per i cittadini. Negli anni scorsi abbiamo più volte sottolineato come l’enorme quantità di ticket non riscossi da parte della Regione, è opportuno intervenire su questo capitolo e riscuotere quanto non è stato riscosso”. Incentrato sul tema sanità anche l’intervento di Valentina Castaldini (FI) e Elena Ugolini (Rete civica). Per Castaldini “siamo di fronte a un’imponente aumento della pressione fiscale che dimostra come nella sanità già da tempo ci fossero buchi e problemi”, mentre Ugolini ha chiesto chiarezza sugli aumenti dei ticket e più in generale sulla gestione della spesa sanitaria. Priamo Bocchi (FdI) ha chiesto, invece, chiarezza sull’aumento dell’Irap.

Fabrizio Castellari (Pd) e Francesco Sassone (FdI) sono stati nominati relatori di maggioranza e di minoranza per quanto riguarda il Bilancio, mentre Ludovico Albasi (Pd) e Priamo Bocchi saranno il relatore di maggioranza e di minoranza per il Defr. Per quanto riguarda le novità in materia tributaria Fabrizio Castellari (Pd) sarà il relatore di maggioranza e Alessandro Aragona (FdI) quello di minoranza.



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