Nautica di lusso in crescita, Minossi dell’AMYC: «Attirare nelle Marche yacht in navigazione per turismo alto-spendente»

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ANCONA – Le Marche sono quarte in Italia per numero di occupati nella costruzione di navi e imbarcazioni, dopo Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Toscana: con oltre 200 unità locali e più di tremila dipendenti (3.527), sono tra le regioni leader nel Paese (dato 2022). Il fatturato dell’industria nella Regione ha superato 1 miliardo di euro, trainato soprattutto dalle esportazioni che rappresentano oltre il 90% delle vendite. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca condotta dall’Università Politecnica delle Marche, illustrati dalle professoresse Valentina Giannini del Dipartimento DII e Sara Corvaro del Dipartimento DICEA per conto dall’Associazione Marche Yachting & Cruising.

L’indagine è stata presentata in occasione dell’evento “Navigando verso il futuro – il settore nautico di lusso nelle Marche” che si è svolto nei giorni scorsi alla Loggia dei Mercanti ad Ancona e che ha riscosso una grande partecipazione, riunendo aziende della filiera e istituzioni per un confronto sulle prospettive e le necessità del settore, con l’obiettivo comune di rafforzarne la competitività e promuoverne lo sviluppo. L’Italia è il primo Paese dell’UE in termini di addetti e fatturato per la costruzione di navi e imbarcazioni. La sua quota è pari a circa il 20% degli addetti e al 25% del fatturato. L’intero indotto conta oltre 10.000 addetti e registra un forte aumento dell’export, in particolare verso gli USA e i Paesi extra-UE. Le previsioni per il triennio 2024-2026 indicano un ulteriore incremento del 6% del fatturato.

Parla di «un’occasione di lavoro e di confronto in cui i vari attori della filiera del luxury shipbuilding marchigiano si sono chiesti come essere ancora più competitivi nei prossimi cinque anni e le azioni che le autorità locali possono fare per sostenere il settore – Maurizio Minossi, presidente dell’Associazione AMYC -. In particolare alcuni soci di AMYC hanno iniziato un percorso per attirare nelle Marche anche yacht in navigazione per un segmento di turismo alto-spendente, completando la ricaduta economica sul territorio».

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La regione Marche è specializzata nella produzione di yacht di lusso e navi da crociera. Questi sono i segmenti dell’industria delle imbarcazioni e delle navi che hanno registrato una crescita maggiore negli ultimi anni. Nel 2023 il fatturato italiano del settore ha registrato una crescita del 13,6% raggiungendo 8,33 miliardi di Euro. Nel triennio 2024—2026 si prevede una crescita annuale del 6% nel mercato nautico retail globale (new build). L’80% delle attività è affidato a partner esterni. Gli occupati indotti dalla produzione regionale sono oltre 10.000. L’outsourcing è distribuito a fornitori situati principalmente in Italia e nelle Marche. Il 74% delle vendite dei fornitori specializzati è destinato ad aziende che operano nel settore della nautica da diporto e da crociera. Le vendite nelle Marche sono circa un terzo
del totale; ciò significa che i fornitori sono in grado di competere su un mercato molto più ampio a livello nazionale e internazionale.

La costruzione di Yacht fa parte di una più ampia catena del valore che comprende le seguenti attività: Manutenzione e refitting (Cantieri di refitting, ispettori, appaltatori e fornitori); Servizi professionali (Prenotazioni portuali, ormeggi a lungo e breve termine, brokeraggio e gestione degli yacht, pulizia delle imbarcazioni, logistica specializzata, gestione dei rifiuti, rifornimento di carburante, riparazioni di emergenza, pezzi di ricambio, vendita e manutenzione di giochi d’acqua, rimessaggio, altri (consulenza legale e fiscale, sdoganamento degli yacht, visti per l’equipaggio); Servizi ricreativi (Trasporti/trasferimenti, prenotazioni di hotel/ristoranti, noleggio auto, jet ed elicotteri privati, forniture alimentari e fiori, tour di lusso, intrattenimento ed eventi privati).

Le Marche sono una delle aree chiave in Italia per la produzione di grandi yacht. Con 180 km di costa marina e 7 porti, la regione ha il potenziale per sviluppare l’intera catena del valore delle attività di yachting, che al momento è in gran parte non sfruttato. Il numero di grandi yacht in attività è aumentato significativamente negli ultimi anni e si prevede una crescita costante del prossimo decennio Più della metà dei super yacht sono presenti nel Mediterraneo: circa 3.500 yacht secondo stime recenti. La costa adriatica di Italia, Croazia e Montenegro è già un’area significativa per l’ormeggio permanente e temporaneo con una presenza di circa 250 yacht sopra i 30 metri. Attualmente il sistema portuale marchigiano può ospitare circa 60 super yacht; il potenziale è oltre il doppio. Le autorità pubbliche e le aziende private sono impegnate a portare la capacità di ormeggio del sistema portuale regionale a oltre 100 yacht nei prossimi anni.

Al centro del dibattito anche le esigenze concrete delle aziende, rappresentate da alcuni soci dell’Associazione Marche Yachting & Cruising: Sandro Bruni (Palumbo Superyachts), Ennio Cecchini (Cantiere delle Marche), Daniele De Tullio (Italia Yachts), Gianluca Fenucci (CPN), Gioia Furlanetto (Furlanetto International), Fulvio Luise (Luise Group), Bruno Piantini (Ferretti Group Superyacht Yard), Fabio Fraternale (Wider), Alessandro Massari (Massari Design) e Francesco Pelizza (AMS Italia).

Un punto cruciale emerso nel confronto è la necessità di spazi adeguati alla costruzione delle imbarcazioni, senza dover ricorrere all’esternalizzazione, insieme a una formazione sempre più specifica per garantire manodopera qualificata. Infrastrutture solide, una logistica efficiente e il potenziamento dell’aeroporto e delle reti di trasporto sono elementi fondamentali per consentire una crescita strutturata del settore. Inoltre, è emersa l’importanza di una valorizzazione turistica e culturale che favorisca lo sviluppo di un’adeguata mentalità di accoglienza verso la clientela internazionale di alto livello. Per questo ultimo punto Fulvio Luise ha dimostrato con i numeri l’attrattività per il territorio marchigiano del turismo alto-spendente.

Panoramica del porto di Ancona

Le istituzioni presenti hanno raccolto le istanze del settore, dimostrando la volontà di supportare le imprese con strumenti concreti. La Camera di Commercio di Ancona con la presenza del Presidente Gino Sabatini ha ribadito il suo impegno nel favorire sinergie e incentivare l’internazionalizzazione, annunciando nuovi voucher per il 2024. L’Assessorato regionale alla formazione rappresentato da Stefano Aguzzi ha sottolineato l’importanza di percorsi duali che uniscano teoria e pratica, mentre l’Ufficio Scolastico Regionale rappresentato dalla Professoressa Carmina Laura Giovanna Pinto ha evidenziato la necessità di avvicinare sempre più gli studenti al mondo del lavoro, anche con la riorganizzazione di alcuni percorsi scolastici in quattro anni.

Il vicesindaco di Ancona, Giovanni Zinni, ha evidenziato la necessità di colmare il vuoto narrativo che caratterizza la città, valorizzando le sue eccellenze, tra cui la cantieristica di lusso. Ha ribadito come Ancona sia pronta a rafforzare il suo ruolo economico all’interno della Regione e ha sottolineato l’importanza del nuovo piano regolatore, uno strumento che consentirà di sostenere le imprese e favorire lo sviluppo economico locale. L‘Assessore regionale allo Sviluppo Economico Andrea Maria Antonini, ha confermato il sostegno della Regione alle imprese attraverso bandi e risorse dedicate. Ha sottolineato inoltre come l’aeroporto, nonostante le difficoltà iniziali, stia facendo passi avanti verso l’internazionalizzazione, un elemento strategico per l’intero comparto.

Di grande rilevanza anche l’intervento dell‘Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Centrale: il Presidente Vincenzo Garofalo ha confermato che il piano regolatore del porto è in fase di finalizzazione, con un’attenzione particolare alla nautica di lusso. Lo sviluppo degli ormeggi richiede uno studio approfondito su fondali e compatibilità ambientali, ma il porto di Ancona è destinato a diventare sempre più un punto di riferimento per la cantieristica e il turismo nautico. L’Onorevole Ciccioli, che ha sottolineato il potenziale del corridoio Adriatico-Baltico come opportunità strategica per il commercio e lo sviluppo economico delle Marche. Anche l’Ammiraglio Vincenzo Vitale, Comandante della Direzione Marittima delle Marche e della Capitaneria di Porto, ha confermato il suo sostegno alle iniziative che favoriscono il turismo nautico, sottolineando la necessità di scelte organizzative efficienti.

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