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Revue De Synthese, 2009
La trattatistica della ragion di Stato ha contribuito a superare il modello ideale dello stato platonico, il modello naturalistico aristotelico, il modello del diritto naturale teologico della « respublica christiana ». Insieme al machiavellismo ha conquistato la moderna distinzione tra politica e morale, ha prodotto una realistica pedagogia dell’arte di governare. Costituisce un contributo essenziale all’elaborazione del mito dello Stato moderno, con i suoi caratteri di universalità realmente operante nel disciplinamento sociale e individuale, ma anche con i limiti e le contraddizioni che neppure la forma del mito riesce a nascondere: crisi e guerra (civile e tra le nazioni). Les traités de raison d’État ont contribué à dépasser le modèle idéal de l’État platonicien, le modèle naturaliste aristotélicien, le modèle du droit naturel théologique de la « respublica christiana ». Avec le machiavélisme, la doctrine de la raison d’État a conquis la distinction moderne entre politique et morale; elle a produit une pédagogie réaliste de l’art de gouverner. Elle constitue une contribution essentielle à l’élaboration du mythe de l’État moderne avec ses aspects universels, opératoires dans le disciplinamento social et individuel, mais aussi avec les limites et les contradictions que même la forme du mythe ne parvient pas à dissimuler: la crise et la guerre (civile et entre les nations). Treaties on the reason of State have made their contribution in making obsolete the ideal model of the platonic state, the naturalistic Aristotelian model and the theological natural law model of the “respublica christiana”. Together with Machiavellism, the doctrine of reason of State has firmly established the modern distinction of politics and morals and has created an authentic pedagogy of the art of government. It represents an intrinsic element of the myth of the modern State, with characters of universality functioning in the social and individual disciplining — despite the limits and the contradictions which even the form of political myth is incapable of concealing: crisis and war (civil and among nations). Die Lehre von der Staatsräson hat dazu beigetragen, das Idealmodell des platonischen Staates, das aristotelische naturalistische Modell und das theologisch-naturrechtliche Modell der „christlichen Republik“ zu überwinden. Durchtränkt vom Machiavellismus, hat sie die moderne Unterscheidung zwischen Politik und Moral vereinnahmt und eine realistische Pädagogik der Regierungskunst hervorgebracht. Sie stellt einen wesentlichen Beitrag zur Ausarbeitung des Mythos des modernen Staates dar, mit seinen Aspekten des realen und universellen Wirkens in der sozialen und individuellen Disziplinierung, aber auch mit seinen Grenzen und Widersprüchen, die selbst die Form des Mythos nicht verhüllen kann: nämlich Krise und Krieg, sei es Bürgerkrieg oder Krieg zwischen Nationen.
Cultura e società nel pensiero di Antonio Pigliaru, 2021
Per rispettare le scelte dei vari contributori, l’editore ha deciso di mantenere le piccole differenze di stile nella redazione dei testi, laddove esse non siano rilevanti.
Nel tratteggiare il contesto entro il quale si colloca la riforma del Senato -tema del convegno odierno -e quindi riflettere sullo stato del regionalismo italiano, vorrei seguire l’indicazione di metodo che l’economista Federico Caffè premetteva alla sua analisi delle teorie keynesiane: «contrapporre la razionalità ai miti e ai convincimenti mistici» 1 . Un compito estremamente arduo, che forse travalica le mie forze, e tuttavia più che mai necessario, perché senza un sano ritorno alla ragione empirica, o meglio al principio di realtà; senza superare i miti e le illusioni alimentate dalla riforma del disegno autonomistico del 2001 non possiamo comprendere le ragioni del suo fallimento, né elaborare proposte di riforma dotate di qualche chance di successo.
Tra i principali saggi della dottrina italiana dello Stato occorre annoverare L’ordinamento giuridico di Santi Romano, da qualche tempo ripreso da Quodlibet. La prima edizione uscì nel 1918. L’editore maceratese ne riproduce ora la versione aggiornata del 1946. Quest’opera inoltre ebbe fortuna nel resto d’Europa e fu tradotta in lingue diverse. Nato a Palermo nel 1875 e morto a Roma nel 1947, Santi Romano è noto per essere stato allievo di Vittorio Emanuele Orlando, e per aver ricoperto le cattedre di diritto amministrativo e
Sistemi Intelligenti, 2012
La tesi che si sostiene è che la sfiducia degli italiani nelle istituzioni è molto diffusa e ad arte propagata, e pure fondata, ma è anche davvero di comodo, e per questo molto coltivata e attivamente e praticamente costruita. Dunque, il discredito delle istituzioni (e il loro pessimo funzionamento e corruzione) e la sfiducia negli altri (e le diffuse cattive condotte) sono analizzati come fondamento di pratiche illegali ed immorali che a loro volta fondano materialmente lo sfascio istituzionale e dell’ordine sociale. Vi è un circolo vizioso sistematico e funzionale (riproduttivo, auto-alimentantesi) tra sfiducia e cattive istituzioni: non solo le seconde fondano la prima ma anche vice versa, in modo diretto e indiretto, in quanto la sfiducia spinge a, fonda e giustifica cattive pratiche che inquinano le istituzioni e la cooperazione sociale. La sfiducia nelle istituzioni non è solo una “profezia auto-avverantesi” ma è funzionale alla sua riproduzione come fondamento del fare i propri comodi (familismo amorale, favoritismi, clientelismi, corruzioni, logge, “conoscenze”).
Ragion pratica, 2005
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S’intende qui per “modello istituzionale” l’insieme delle considerazioni che Ervin Goffman faceva a proposito di 1) procedure dell’ammissione; 2) stili di adattamento; 3) dimissioni; 4) le strategie dello staff. Considerando Asylums come una cartina di tornasole che ci permette di vedere noi stessi ed i nostri pazienti nei rischi che corriamo ogni volta che non possiamo raggiungere i fini che ci eravamo prefissi, attuare i programmi che avevamo stabilito, usare gli strumenti che avevamo approntato. (Lezione tenuta all’interno di un progetto formativo della USL di Reggio Emilia sui problemi dei disabili adolescenti gravi e medio – gravi rivolto a educatori della riabilitazione ed altri social worker all’inizio degli anni ‘90)
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