RINNOVABILI: PITEA (ACEPER), ‘FRIULI MODELLO DA SEGUIRE PER AFFRONTARE SFIDE SOSTENIBILITÀ IN MODO COSTRUTTIVO’

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Advertisement

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

RINNOVABILI: PITEA (ACEPER), ‘FRIULI MODELLO DA SEGUIRE PER AFFRONTARE SFIDE SOSTENIBILITÀ IN MODO COSTRUTTIVO’
Secondo la Presidente dell’Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili, il Ddl regionale può fungere da esempio, in linea con Paesi europei come Danimarca, Germania, Svezia, Finlandia, paesi Bassi e Portogallo

«La posizione del Friuli Venezia Giulia si distingue per la sua apertura al dialogo. Nonostante le critiche, vi è la consapevolezza dell’importanza di garantire sia una transizione energetica efficace sia la tutela dell’ambiente, un punto che l’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro ha difeso enfatizzando la necessità di un equilibrio tra economia e sostenibilità». Lo dichiara Veronica Pitea, Presidente di ACEPER (Associazione dei consumatori e produttori di energie rinnovabili), che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari ad oltre 7.000 associati per una potenza installata complessiva che supera i 2 GWp.
Recentemente, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato un disegno di legge che regola l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, con l’intento di promuovere l’energia pulita e indipendente. «Questo passo è stato accolto con favore da molti, poiché dimostra una volontà di affrontare le sfide legate alla sostenibilità in modo costruttivo. Il dibattito – continua Veronica Pitea – ha però anche sollevato preoccupazioni, soprattutto da parte del gruppo Misto, che ha messo in evidenza il rischio di interessi di multinazionali e la necessità di garantire la qualità degli impianti. Le preoccupazioni espresse dalle comunità del Friuli Venezia Giulia e della Sardegna riguardo alle energie rinnovabili sono legittime e ben fondate. Tuttavia, per garantire una reale indipendenza energetica, è fondamentale cercare compromessi che preservino il nostro patrimonio ambientale senza compromettere gli ambiziosi obiettivi green che ci siamo posti. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo possiamo costruire un futuro sostenibile e rispettoso del nostro territorio».
Sempre secondo ACEPER, in Europa, ci sono diversi Paesi e regioni che possono fungere da esempio per un approccio equilibrato alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale, per aprire dei tavoli di lavoro e per cercare di adottare misure e idee che hanno già funzionato:
1. Danimarca: riconosciuta per la sua leadership nell’energia eolica, ha sviluppato un modello di transizione energetica basato su fonti rinnovabili. Il Paese ha integrato con successo l’energia eolica nelle sue reti elettriche e ha coinvolto i cittadini nel processo decisionale, favorendo l’accettazione sociale dei progetti;
2. Germania: con la sua politica “Energiewende”, ha intrapreso un ambizioso percorso verso la riduzione delle emissioni di carbonio e la promozione delle energie rinnovabili. La Germania ha dimostrato l’importanza di un approccio coordinato che include incentivi economici, regolamentazioni chiare e investimenti in infrastrutture verdi;
3. Svezia: questo Paese nordico ha implementato politiche efficaci per ridurre le emissioni di carbonio e aumentare la quota di energie rinnovabili, puntando su una combinazione di energia idroelettrica, eolica e biomassa. La Svezia è anche un modello per l’efficienza energetica e la pianificazione urbana sostenibile;
4. Finlandia: è leader nel settore della bioenergia e ha integrato la sostenibilità nelle politiche energetiche e ambientali. Inoltre, ha avviato progetti di comunità energetiche che coinvolgono i cittadini nella produzione di energia rinnovabile;
5. Paesi Bassi: stanno investendo notevolmente nell’energia solare ed eolica, con un forte focus sull’innovazione e la tecnologia. La partecipazione della comunità è un elemento chiave nei progetti di sviluppo energetico, con numerosi impianti solari e eolici gestiti a livello locale;
6. Portogallo: ha fatto progressi significativi nel settore delle energie rinnovabili, raggiungendo picchi in cui il 100% della richiesta energetica è stata soddisfatta attraverso fonti rinnovabili. La pianificazione e la coordinazione tra le autorità locali e nazionali hanno giocato un ruolo cruciale in questo successo.

Advertisement

«Questi esempi dimostrano che è possibile coniugare sviluppo sostenibile e indipendenza energetica attraverso approcci inclusivi, innovativi e orientati al dialogo con le comunità locali, tutelando al contempo l’ambiente», conclude Veronica Pitea, Presidente di ACEPER.

Advertisement



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese