È – finalmente – Marzo: i primi momenti di sole pieno e gli scorci di cielo terso non possono far altro che compiere la propria sempre efficace magia, tanto che proiettare la mente verso la bella stagione alle porte appare improvvisamente a dir poco automatico, oltre che curativo. Curativo esattamente come la lunga sessione di shopping che ci attende, all’obiettivo di mettere insieme un guardaroba primaverile infallibile in vista dei prossimi mesi.
Tutte le tendenze moda che nella primavera/estate 2025 ci faranno perdere la testa
Da dove iniziare? Ebbene, tutto il materiale di cui si necessita giace sotto al nostro sguardo, sino ad ora distratto, da mesi. Il quadro delle tendenze moda della primavera/estate 2025 è stato invero dipinto con largo anticipo dai defilé risalenti allo scorso settembre, quando l’idea di indossare mastodontici fiori e leggeri veli sovrapposti l’un l’altro con il primo accenno di autunno appariva una prospettiva già ben lontana.
Le passerelle haute couture di New York, Londra, Milano e Parigi ci avevano parlato di nuove mode e stili eclettici, allegre nuance ricorrenti e sfiziosi accessori destinati alle interminabili liste dei desideri delle fashion victim di tutto il mondo, tra ritorni di fiamma nel segno della nostalgia e inedite comparse d’avanguardia.
Quali trend avranno presto il nostro cuore? Ve lo raccontiamo immediatamente. Unica e sola anticipazione: non vi sarà poi molto spazio per la sobrietà.
Vedo – non vedo
Non cessa d’esistere – e sedurre – l’aura di sfacciata libertà trasudata dalla tendenza del naked dressing. Se è vero che il vedo – non vedo si è visto ampiamente sdoganato nel corso degli ultimi anni dalle celebrities sui più noti red carpet (talvolta più spudoratamente del solito, chiedere a Bianca Censori per maggiori dettagli, seppur non servano affatto) risulta ancora piuttosto complicato per ogni fashionista appartenente al regno dei comuni mortali indossarlo.
A suggerire come iniziare a farlo sono state le passerelle dedicate alla primavera/estate in arrivo, con porzioni di chiffon trasparente in varie tonalità pastello ad avvolgere le silhouette perfette delle modelle in pedana da Chanel, Alexander McQueen, Stella McCartney, Dsquared2 e via dicendo. Sì, perché pare che proprio tutti abbiano detto la propria in merito, adattando l’audace tendenza alla propria cifra stilistica distintiva.
Per Fendi e Giorgio Armani le forme sono totalmente a vista, ad eccezion fatta di casacche semitrasparenti color carne adorne di intricati ricami preziosi su lingerie ton sur ton. Per Gucci, invece, l’ispirazione è chiaramente tratta dalla corrente gothic-chic con slip dress in pizzo rosso Ancora a testimonianza abbinati a choker e guanti in pelle.
Hermès, dal canto suo, ha trasformato ed alleggerito la struttura di classici completi sartoriali dalle tinte polverose mentre Genny ne ha proposti di oversize in tonalità vitaminiche.
Fiori all over
“Floreale? Per la primavera? Avanguardia pura” tuonava la tirannica direttrice di Runway interpretata da una magistrale Meryl Streep nella pellicola cult Il diavolo veste Prada, e questo è tutto ciò che ancora adesso risuona nelle nostre orecchie quando fiori di varia sorta iniziano a sbocciare – secondo natura – anche sui capi primaverili.
Quelle del 2025, però, non sono le solite vecchie stampe floreali: l’insostituibile quanto romantico motivo destinato a non morire mai quest’anno assorbe tutto il fascino del sapore vintage che porta avanti.
Valentino ed Ester Manas hanno fatto le loro proposte su fondo scuro, mentre Versace ha puntato tutto sul colore in diverse varianti.
La vera avanguardia? Quella a caratterizzare la tendenza del corsage floreale 3D, riportata a galla dai design tattili esagerati di Rokh, mentre Carolina Herrera e Schiaparelli hanno optato per applicazioni letteralmente scultoree con inserti gioiello.
Stile mannish
È oramai una realtà sotto gli occhi di tutti come le passerelle a descrivere e stabilire il panorama moda degli ultimi tempi abbiano riacceso l’amore per la sartoria classica, tanto che definirla soltanto un trend passeggero sarebbe un grosso errore: con l’arrivo della primavera non smette di affascinare e dominare lo stile mannish, ed in versione ancor più XXL se possibile, attraverso doppi petti esagerati e trench dallo strascico infinito.
Accanto ai fiocchi da bambolina si staglia la cravatta, su completi semiclassici ben strutturati ed esagerati nelle linee a strizzare l’occhio alla moda anni Ottanta, simbolo di una rivoluzione al femminile che si serve dei codici maschili per restituire un’immagine nuova.
Saint Laurent e Jil Sander hanno aderito all’atmosfera maschile servendosi di spalle affilate, cravatte e pantaloni sartoriali mentre Bottega Veneta, Stella McCartney e Paco Rabanne hanno aggiunto un tocco femminile agli ensemble da defilé appaiando a blazer color sorbetto oversize delle gonne.
Silhouette a palloncino
La discrezione caratteristica del quiet luxury è da considerarsi ora più che mai un antico ricordo: con l’affermarsi della calda stagione ed il conseguente addio ai cappotti, ecco le silhouette scenografiche imperanti negli ultimi mesi finalmente liberate e pronte vivere il proprio meritato momento di gloria. Il riferimento principale? L’epoca Rococò.
Vaporosissimi orli a palloncino, maniche XXL, pepli esasperati e ampie gonne a corolla sono giunti a noi oramai da qualche stagione, e adesso sono decisamente qui per restare. Addirittura in passerella si sono viste creazioni tanto gonfie da ricalcare l’apparenza delle nuvole da Alaïa, gonne che parevano voler sfidare la gravità da JW Anderson, balze a profusione da Chloé e onnipresenti maniche a palloncino Simone Rocha.
Athleisure che passione
Sull’onda degli strascichi dell’epoca delle quarantene ancora non totalmente smaltiti, la folle passione collettiva per tutto ciò che riguarda il mondo dell’abbigliamento athleisure non mostra ancora segni di declino. La comodità è tuttora il nuovo lusso: i capi sportivi della primavera/estate 2025 si arricchiscono però, acquistando paillettes, frange e piume come visto da Coperni, Prada, Burberry, Dior e The Attico.
Tolu Coker ha persino reinventato la tuta anni Ottanta trasformandola in un coordinato femminile dalla silhouette strutturata, mentre Gucci ha accessoriato mini dress iperfemminili con guantoni da boxe senza dita.
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