Dai migranti ai bambini, per Francesco un abbraccio senza confini

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Dai rifugiati in Tunisia ai bimbi spagnoli, passando da Ecuador e Messico, fino al Benin: tutto il mondo chiede intercessione per la guarigione del Papa. In queste ore i fedeli argentini hanno posizionato nel piazzale del “Gemelli” l’icona della Madonna di Luján, mentre sul sito della Conferenza Episcopale francese è possibile inviare una preghiera “virtuale”

Lorena Leonardi – Città del Vaticano

“Padre celeste, ci riuniamo come comunità di migranti, portando nel nostro cuore il nostro amato Papa Francesco: in questo momento di bisogno, lo eleviamo a Te, chiedendo che la Tua grazia risanatrice circondi” il Santo Padre, “faro di speranza e compassione in un mondo che spesso si sente diviso”.

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Dalla Tunisia, terra amara per quanti sono in cammino in cerca di un futuro migliore, si leva la voce dei migranti in preghiera per il Papa ricoverato al Policlinico Gemelli. L’orazione prosegue con la richiesta di una “guarigione rapida e completa”: “Ripristina la sua salute, rafforza il suo spirito e rinnova la sua energia”, pregano i migranti, affinché possa “continuare a guidare con amore e gentilezza”.

La vicinanza degli argentini

L’affetto dei fedeli costantemente affianca Papa Francesco in questo periodo di prova, da tutto il mondo a partire dal piazzale antistante il Policlinico, dove in ogni momento è possibile vedere persone riunite sotto la statua ritraente San Giovanni Paolo II. Proprio nelle scorse ore un gruppo di fedeli argentini ha posizionato ai piedi della scultura una icona della Madonna di Luján, venerata in Argentina e a cui è devoto anche il Pontefice.

Giornate di preghiera nazionale sono state indette pure in Messico, dove la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe ha dedicato uno spazio apposito all’accensione di candele per la salute del Papa: il canonico monsignor Edgar Alan Valtierra López ha dichiarato che tutti pregano perché si rimetta presto e “Dio gli conceda la salute di cui ha bisogno”.

Solidarietà da giovani e bambini

Non mancano i segni di solidarietà da parte dei giovani: quanti tra loro hanno recentemente partecipato al Giubileo della Comunicazione hanno preparato un video in cui lo salutano chiamandolo “amico Francesco, il Papa dei giovani” e chiedono che la sua missione continui a essere “un faro di speranza”. Al Papa è stato indirizzato un “libretto” che raccoglie auguri di pronta guarigione formulati dagli studenti spagnoli del Colegio Nuestra Señora de Monte-Sión di Torrent, giunti a Roma in pellegrinaggio giubilare. “Volevano fare arrivare al Papa qualcosa che gli ricordi che stiamo pregando per lui, perché lo chiede sempre”, spiega Mónica Alejos Andreu, una delle docenti che hanno accompagnato i circa 50 studenti. I bambini sono stati i protagonisti anche di una veglia nella cattedrale dell’Almudena, a Madrid, dove hanno consegnato disegni colmi di tenerezza, per rilegarli e spedirli al Papa.

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Una preghiera “virtuale”

Sempre in Europa, ieri sera il vescovo delle diocesi italiane di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, Giacomo Cirulli, ha presieduto nella cattedrale di Teano il Rosario e l’Adorazione Eucaristica, mentre i presuli francesi hanno messo una pagina del sito Internet della Conferenza Episcopale a disposizione di chiunque desideri destinare una preghiera “virtuale” alla ripresa del Papa.

Da un continente all’altro

Dall’Ecuador, la Chiesa ricorda con gratitudine la visita di Francesco al Paese nel 2015 e i vescovi pregano per il suo ministero, “soffio fresco del Vangelo di Cristo per il nostro mondo e per la Chiesa”. Intanto in Benin prosegue la catena di preghiera diurna e notturna promossa dalla locale direzione delle Opere Pontificie Missionarie e si moltiplicano iniziative simili in tutto il continente africano.

Infine, qualche giorno fa il vescovo di Shanghai, Joseph Shen Bin, e il cardinale vescovo di Hong Kong, Stephen Chow Sau-Yan, hanno pregato insieme per la salute del Pontefice, presso il santuario della Madonna di Sheshan, il luogo più caro alla devozione dei cattolici cinesi.

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