il bilancio di Vitali dopo il trienno da presidente

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Luca Vitali

Dal rilancio della scuola TE all’uso dei droni, fino alle Olimpiadi 2026: il bilancio del mandato del lecchese Vitali

“Il volontariato resta il cuore pulsante del CNSAS, ma servono figure professionali per garantire la sicurezza di soccorritori e soccorsi”

LECCO – “È stato molto più faticoso di quanto pensassi, ma altrettanto motivante e stimolante. Un’esperienza che mi ha dato molto. Nonostante sia stato vicepresidente dal 2018 al 2021, ricoprire la carica di Presidente richiede tutt’altro impegno, anche sotto l’aspetto mentale”. Con queste parole, Luca Vitali traccia un bilancio del suo triennio alla guida del Centro Nazionale Soccorso Alpino Speleologico (CNSAS) Lombardia, ruolo che ha ora passato al bergamasco Marco Astori a seguito delle recenti elezioni.

Tre anni di intenso lavoro che, come spiega lo stesso Vitali, in via del tutto eccezionale si concluderanno a giugno.

“Possono sembrare sottigliezze, ma da vicepresidente avevo una sorta di ‘parafulmine’. Da presidente, invece, cambia tutto: sei tu il responsabile e il peso di certe decisioni ricade esclusivamente su di te. Inoltre, in questi tre anni ho ricoperto anche l’incarico di direttore operativo, il che ha richiesto un ulteriore impegno e maggiore attenzione. Questa doppia mansione è alquanto gravosa e, come ho sempre sostenuto, il lavoro dirigenziale andrebbe affidato a figure specifiche. È un tema complesso, su cui spesso ci sono state divergenze, ma i tempi cambiano e oggi questo aspetto è diventato il punto focale del programma del nuovo presidente Astori”.

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A fianco del Direttore Generale, la cui mansione sarà occuparsi della gestione operativa e dell’attuazione della strategia decisa Direzione Regionale (composta da Presidente, Vicepresidente e Delegati), verrà introdotta una nuova figura: il Direttore Sanitario.

“È una figura necessaria e fondamentale – spiega Vitali – Per esempio, oggi un volontario del Soccorso Alpino che di professione è infermiere nell’ambito dell’emergenza urgenza, non può intervenire come tale durante un’operazione di soccorso senza la supervisione o la responsabilità di un medico. Con la presenza di un Direttore Sanitario, ci saranno tutte le condizioni per consentirgli di operare secondo algoritmi prestabiliti e condivisi. Per arrivare a questo risultato sono stati necessari anni di lavoro, a cui ho contribuito in modo significativo in questo mandato. Oggi siamo a un punto di svolta”.

Due figure che per Vitali sono essenziali, ma che non andranno a snaturare il Soccorso Alpino.

“Il carico di lavoro e le competenze richieste per svolgere determinate mansioni e ricoprire determinati incarichi sono tali che non possono più essere affidate esclusivamente al volontariato e già oggi avviene in ambito di elisoccorso. Questo proprio per salvaguardare il CNSAS e il ruolo dei volontari. Il volontariato è la colonna portante del Soccorso Alpino: senza di esso, questa attività diventerebbe sterile, se non addirittura pericolosa. Infatti, laddove il volontariato viene meno, si innescano logiche di mercato che potrebbero mettere a repentaglio sia la vita di chi soccorre, magari perché costretto da dinamiche proprie del mondo del lavoro che poco si sposano con i nostri scenari operativi, sia l’incolumità di chi deve essere soccorso. Per questo ritengo che il volontariato debba restare il cuore pulsante del CNSAS, ma in futuro in alcuni ambiti serviranno ulteriori figure professionali per far fronte al sempre crescente carico di lavoro e la necessità di ridurre ulteriormente i tempi di attivazione“.

Nell’ottica di rafforzare il CNSAS Lombardia, Vitali si dice orgoglioso di aver ridato vitalità al comparto dei Tecnico di Elisoccorso (TE). “Con l’introduzione di due nuove basi H24 (Sondrio e Brescia), era in difficoltà – spiega – ma siamo riusciti a rilanciarla: abbiamo chiuso un corso formando quattro nuovi TE operativi e altri tre stanno completando la formazione. È un grosso passo avanti, considerando che negli ultimi 7-8 anni ne erano stati formati solo due, tenendo conto dell’alta esperienza e specializzazione richiesta da questa figura. In Lombardia, attualmente, sono in totale 29: formarne sette nuovi rappresenta un incremento significativo anche in termini percentuali. Per quest’anno, inoltre, abbiamo messo a bilancio una nuova selezione per implementare ulteriormente il numero di tecnici”.

Un altro progetto a cui Vitali tiene molto riguarda la collaborazione con AREU (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) per l’uso dei droni. “Per capire quanto sia complesso raggiungere certi obiettivi, basti pensare che la pratica è stata aperta nel 2015 e, dopo un lungo lavoro di progettazione e sviluppo, siamo riusciti a concludere anche la parte burocratica per l’utilizzo dei droni. Il Soccorso Alpino Lombardo è stato recentemente dotato di due droni di ultima generazione, costruiti appositamente per noi da una start-up italiana, spin-off dell’Università di Perugia. Sono dotati di termo-camera, telecamera e IMSI catcher, uno strumento finalizzato alla localizzazione dell’utenza telefonica, per esempio nel caso di persone disperse”.

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Tra i progetti in corso vi è l’accordo con l’Ospedale Niguarda di Milano, in vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. “Abbiamo svolto un ottimo lavoro che dovrà essere completato nei prossimi mesi. Tra le altre attività, in occasione delle Olimpiadi, ci verrà affidato il trasporto del materiale tecnico-sanitario con l’uso di droni dall’Ospedale di Sondalo ai luoghi olimpici di Bormio e Livigno. Per far ciò è stato necessario un lungo lavoro anche con ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile) per poter definire tutti i dettagli operativi, fondamentali per questo tipo di volo. Inoltre, è in via di definizione un secondo accordo per fornire supporto tecnico-operativo sulle piste con la presenza di 80 volontari del CNSAS. Stiamo anche organizzando, insieme ad AREU, corsi di formazione per il personale che dovrà fare assistenza durante le manifestazioni olimpiche”.

Prima ancora, a giugno, il Soccorso Alpino sarà impegnato nella Grifone 2025, il principale evento esercitativo nel campo della ricerca e soccorso (SAR), organizzato dall’Aeronautica Militare. L’evento, che si svolgerà a Caiolo, in Valtellina, vedrà coinvolti Guardia di Finanza, Esercito, Polizia, Carabinieri e rappresentanti di forze armate straniere. “È un evento di grande rilevanza, al quale ho dedicato il giusto interesse insieme ai delegati della Lariana e della Valtellinese”.

Guardando al futuro del Soccorso Alpino, Vitali si dice ottimista: “Nonostante il periodo storico, il Soccorso Alpino gode ancora di un certo appeal. Il numero regionale di volontari è di circa 850 e non si registrano sensibili cali di adesione. Tuttavia, come ho già sottolineato, è necessario compiere determinati passi avanti anche in direzione professionale, per garantire un futuro a questa preziosa realtà territoriale. Il calo demografico e le nuove generazioni, meno inclini a questo tipo di impegno, sono fattori da non sottovalutare. Per questo, dopo il periodo nero del Covid-19, siamo tornati nelle scuole a sensibilizzare i giovani e stiamo ricostruendo percorsi necessari per coinvolgerli, con l’auspicio che alcuni di loro possano diventare i volontari di domani”.

Per quanto riguarda il proprio futuro, l’ex presidente afferma: “In via del tutto eccezionale mi è stata concessa una proroga fino al 30 giugno per concludere alcuni lavori, tra cui il rinnovo della convenzione con AREU e l’approvazione del bilancio consuntivo. Dopodiché, continuerò a fare quello che ho sempre fatto: il volontario, restando a disposizione del mio Capo Stazione, Massimo Mazzoleni“.

 



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