Comincia il tempo di Quaresima. Oggi, mercoledì 5 marzo, il vescovo mons. Gianni Sacchi alle 21 in Cattedrale presiederà la celebrazione della Messa nella quale vi sarà il rito dell’imposizione delle Ceneri. Sabato, alle 21, il Vescovo guiderà invece in Cattedrale la Veglia di Quaresima. Per l’intero periodo di Quaresima, inoltre, il Vescovo celebrerà la Messa in Cattedrale alle 18.
Questo il Messaggio del Vescovo rivolto alla Diocesi.
Carissimi diocesani,
con il Mercoledì delle Ceneri si apre davanti a noi il tempo del silenzio, dell’ascolto e del ritorno tra le braccia amorose di un Dio che mai ha smesso di cercarci.
I testi evangelici delle domeniche di Quaresima sono un annuncio di Speranza, perché il nostro Dio è un Dio che sa attendere con pazienza le nostre difficoltà; è un Dio che ci corre incontro e non ci condanna.
E proprio il Vangelo della quarta domenica, quello del Padre misericordioso o come veniva chiamato del “Figliol prodigo” (Lc 15, 1-3.11-32), mi suggerisce questo messaggio quaresimale che vi consegno in questo nostro camminare nell’ Anno Santo.
Dio è mio padre.
Dio è Abbà (un papà tenerissimo) e noi siamo suoi figli.
“Guardate quale amore ci ha donato il Padre: ci chiama figli di Dio e lo siamo davvero“. (1 GV. 3,1)
Queste sono parole che proclamano la più importante rivelazione e profezia sull’uomo, sul mistero della vita.
In fondo, tutta la scrittura non fa che raccontarci questa “buona notizia“: Dio è mio Padre, Dio mi ama e mi guarda, veglia su di me. Io sono suo figlio.
E questo annuncio spalanca a noi orizzonti di speranza capaci di illuminare le nostre tenebre.
Nell’incontro che abbiamo avuto la settimana scorsa con il biblista don Claudio Doglio, è emersa la questione del pericolo di credere e comunicare un Dio “sbagliato“.
Padre David M. Turoldo diceva: “Il problema non è Dio, ma in quale Dio credere. Credere in un Dio sbagliato è il più grande disastro che possa capitare“.
Quante volte lo percepiamo e lo presentiamo come un Dio giudice, inquisitore, contabile, avversario della nostra gioia e felicità umana.
E invece, sempre padre Turoldo scrive: “Non vi è altro Dio così perdutamente appassionato dell’uomo, anche di un solo uomo, com’è il nostro Dio. E lo ama fino alla follia della croce. Dio si mette alla ricerca dell’uomo come un mendicante: un mendicante d’amore “
E la Quaresima, con la ricchezza straordinaria dei testi biblici e della sua liturgia, ci aiuta a ricredere in un Dio come Padre.
E a questo volto di Dio dobbiamo convertirci.
E questo volto di Dio che dobbiamo annunciare.
Ci dobbiamo lasciar amare…
Questo tempo, sia un tempo dove, nella preghiera, nell’Eucarestia, nei gesti ed eventi quotidiani, proviamo lo stupore e la gioia di essere suoi figli amatissimi.
È Gesù, il rivelatore del Padre, che ci svela tutto questo.
Tutta la sua storia ci parla dell’amore del Padre, attraverso di Lui: “Chi vede me vede il Padre”.
Tutta la sua storia è un “abbandono” nelle mani del Padre: “Nelle Tue mani affido il mio Spirito”.
Tutta la sua storia è comunicarci con forza e radicalità di essere figli e insieme fratelli. Basta ricordare le parole finali della parabola che ho citato all’inizio, quella del Figliol prodigo. Il figlio maggiore insiste nel dire al padre: “Questo tuo figlio” e il padre a lui: “Questo tuo fratello!”.
La Quaresima è un cammino prezioso che vuol portarci ad “abbandonarci” nelle braccia di Dio Padre, al desiderio e allo stupore di essere figlio e fratelli tra noi.
E mentre noi non ci stancheremo di ripetere “Padre nostro che sei nei cieli”, Lui, nostro Padre, ci sussurrerà: “Figlio mio che sei in terra…”.
Viviamo questi giorni con l’impegno di una preghiera più intensa, con l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, con la partecipazione assidua all’Eucaristia, alle proposte quaresimali delle nostre parrocchie e con un’attenzione particolare alla sobrietà e alla rinuncia a tante cose superflue a favore dei più poveri e degli ultimi.
A tal proposito ricordo che, in questo Anno Santo , la nostra Caritas diocesana ha lanciato l’iniziativa “Un anno di respiro” per sostenere ed aiutare numerose famiglie che hanno problemi con l’abitazione.
La Quaresima di Fraternità delle nostre parrocchie sia concentrata su questa proposta concreta.
Buon cammino di Quaresima!
+ Gianni Vescovo
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