Assegni familiari e quote di maggiorazione pensione: i nuovi importi 2025

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Gli assegni familiari non sono del tutto scomparsi. L’Assegno per il nucleo familiare (ANF) è una prestazione economica riconosciuta dall’INPS a sostegno dei nuclei familiari di specifiche categorie di lavoratori, pensionati, titolari di prestazioni economiche previdenziali da lavoro e dei soggetti assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.

I soggetti esclusi dagli ANF come coltivatori diretti, coloni e mezzadri, piccoli coltivatori diretti e titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) possono beneficiare degli Assegni familiari a patto che lavorino in Italia e abbiano un reddito complessivo inferiore ai limiti di legge rivalutati annualmente.

Gli assegni familiari appartengono al novero delle prestazioni economicamente a carico dell’INPS (che li eroga direttamente ai soggetti beneficiari) e spettano per ogni familiare vivente a carico.

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Per poter essere considerato come vivente a carico il familiare deve totalizzare redditi personali non superiori a una determinata soglia mensile stabilita dalla legge e rivalutata annualmente.

Dal 1° gennaio 2025 cambiano le regole per gli assegni familiari e le quote di maggiorazione di pensione per alcune categorie di lavoratori e pensionati. Con la nuova circolare n. 50 del 4 marzo 2025, l’INPS ha aggiornato i limiti di reddito che determinano il diritto a questi aiuti economici, adeguandoli al tasso di inflazione del 2024.

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Assegni familiari 2025: la platea interessata

I valori aggiornati degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2025 interessano i soggetti esclusi dalla normativa sull’Assegno per il nucleo familiare (ANF), come:

  • coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • piccoli coltivatori diretti;

A loro infatti continuano ad applicarsi le norme relative agli assegni familiari. Sono anche coinvolti dalla descritta circolare i pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi cui continua a trovare applicazione la normativa delle quote di maggiorazione di pensione.

Differenza tra assegni familiari e ANF

Gli assegni familiari e gli assegni per il nucleo familiare (ANF) sono due forme di sostegno economico destinate alle famiglie, ma non vanno confuse, perché presentano alcune differenze. Entrambe le prestazioni sono erogate dallo Stato alle famiglie residenti in Italia e sono legate al reddito in modo inversamente proporzionale: all’aumentare del reddito, infatti, l’importo dell’assegno si riduce.

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La principale distinzione riguarda le modalità di erogazione. Gli assegni familiari vengono corrisposti direttamente dall’Inps a determinate categorie di lavoratori. Gli assegni per il nucleo familiare ANF, invece, sono versati ai lavoratori dipendenti dai rispettivi datori di lavoro, mentre ai pensionati del lavoro dipendente vengono erogati direttamente dall’INPS.

Importi degli assegni familiari

Per quanto riguarda l’ammontare, gli assegni familiari sono pari a:

  • 8,18 euro mensili per coltivatori diretti, coloni e mezzadri per fratelli, sorelle e nipoti;
  • 10,21 euro mensili per i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi ed altresì per i piccoli coltivatori diretti per coniuge e fratelli, sorelle e nipoti;
  • 1,21 euro mensili per i piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.

Per accedere alla prestazione il soggetto interessato è tenuto a trasmettere apposita domanda telematica all’Inps, collegandosi a “inps.it – Sostegni, Sussidi e Indennità – Assegni familiari”, in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.

Chi vuole optare per i tradizionali metodi, invece, può chiamare il Contact center dell’Istituto al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o allo 06.164.164 da rete mobile; rivolgersi a enti di patronato e intermediari dell’Istituto.

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Rivalutazione 2025 assegni familiari

Ai fini della cessazione o della riduzione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare sono rivalutati annualmente in ragione del tasso di inflazione programmato con arrotondamento ai centesimi di euro.

Secondo quanto rende noto l’Inps nella Circolare numero 50/2025 la “misura del tasso di inflazione programmato per il 2024 è stata pari al 2,3%.

I valori reddituali aggiornati in virtù dell’indice di rivalutazione, da applicare a decorrere dal 1° gennaio scorso, sono riportati nell’Allegato numero 1 alla circolare INPS.

Le procedure di calcolo delle pensioni sono state parimenti aggiornate in conformità ai nuovi limiti di reddito.   

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Tabelle aggiornate al 2025

A decorrere dal 1° gennaio 2025 operano i valori reddituali di seguito descritti nella tabella 1 per la cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari (ai lavoratori autonomi) o delle quote di maggiorazione di pensione (ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi):

Nucleo familiare Reddito familiare annuale oltre il quale cessa la corresponsione del trattamento di famiglia (in euro) Reddito familiare annuale oltre il quale cessa la corresponsione di tutti gli assegni familiari o quote di maggiorazione di pensione (in euro)
2 persone 18.123,42 21.704,74
3 persone 23.303,28 27.903,54
4 persone 27.829,94 33.327,96
5 persone 32.360,39 38.752,45
6 persone 36.674,65 43.920,08
7 o più persone 40.988,14 49.086,90

All’interno dell’Allegato numero 1 alla Circolare del 4 marzo 2025 sono riportati i valori reddituali di riferimento da applicare ai soggetti:

  • cui si corrispondono gli assegni familiari o le quote di maggiorazione di pensione che siano nella condizione di vedovo / a, divorziato / a, separato / a legalmente, abbandonato / a, celibe o nubile (tabella 2);
  • nel cui nucleo familiare siano comprese persone, per le quali possono attribuirsi i trattamenti di famiglia, dichiarate totalmente inabili (tabella 3);
  • cui si corrispondono gli assegni familiari o le quote di maggiorazione di pensione che siano nella condizione di vedovo / a, divorziato / a, separato / a legalmente, abbandonato / a, celibe o nubile, nonché nel cui nucleo familiare siano comprese persone, per le quali possono attribuirsi i trattamenti di famiglia, dichiarate totalmente inabili (tabella 4).

In definitiva, nei confronti dei soggetti di cui alle tabelle 2, 3 e 4 i limiti reddituali sopra descritti (tabella 1), distinti in ragione del numero dei componenti il nucleo familiare, sono maggiorati del:

  • 10% per i soggetti interessati dalla tabella 2;
  • 50% per i soggetti interessati dalla tabella 3;
  • 60% per i soggetti di cui alla tabella 4.

Familiari a carico: i valori 2025

Come anticipato in premessa gli Assegni familiari spettano per ogni familiare vivente a carico.
Con riguardo all’annualità corrente, si considerano tali quanti rispettano i seguenti limiti di reddito mensili:

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  • 849,78 euro per il coniuge, per un genitore, per fratelli, sorelle e nipoti;
  • 1.487,13 euro per due genitori ed equiparati.

L’aggiornamento dei limiti di reddito per la vivenza a carico (condizione di non autosufficienza economica) è legato all’adeguamento del trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti che dal 1° gennaio 2025 e per l’intera annualità, si attesta a 603,40 euro mensili, come da Circolare INPS del 28 gennaio 2025 numero 23).

Foto copertina: istock/sal73it



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