In occasione della Milano Fashion Week, il marchio di contemporary luxury della stilista anglo-brasiliana Christina Crawford ha presentato la sua nuova collezione “Lovi” per la Fall-Winter 2025/26, creata su un concept creativo che trascende la moda per abbracciare la filosofia senza tempo di un’antica tecnica giapponese: l’arte del Kintsugi.
Kintsugi significa riparare con l’oro. Si tratta in realtà di una poetica che celebra la bellezza dell’imperfezione, trasformando le fratture negli oggetti (che vengono rimessi insieme anche se frantumati o incrinati proprio grazie ad oro colato) in dettagli preziosi e sublimando le loro cicatrici in segni di forza e unicità. La collezione si compone di silhouette fluide e strutturate, arricchite da dettagli che evocano le sottili venature dall’oro delle ceramiche restaurate. I tessuti, preziosi e ricercati, giocano con contrasti di luce e ombra, trasparenze e intarsi creando un dialogo tra fragilità e forza, fra tradizione e innovazione. Le linee sartoriali, rigorose ma sensuali, si arricchiscono di tagli studiati e inserti metallici. Il brand concept include la vendita, anche online, di una collezione di capi iconici permanente e di una selezione di capi in pre-order della nuova Fall-Winter.
Il brand è nato nel 2010 “con 500 euro, io da sola, molto coraggio e tante persone che mi hanno aiutato”, sorride Christina Crawford parlando con FashionNetwork.com. “Poi ho vinto un premio alla New York Fashion Week e da lì sono partita con una piccola produzione, ho portato il marchio a Milano e ci ho lavorato per 7 anni. Quindi dopo il Covid, a causa del quale siamo stati fermi un paio d’anni, 3 anni fa è entrato in società un gruppo finanziario italiano, attivo nel mondo della logistica ed interessato ad investimenti nel mondo della moda e dell’e-commerce di lusso, che mi ha aiutato a strutturare il brand in una nuova realtà ben organizzata. La presentazione qui a Palazzo Parigi si può dunque ben definire il vero lancio del marchio Christina Crawford con la sua nuova identità. E per farlo ho preparato una collezione dedicata alle donne che non hanno paura di osare, molto femminile, elegante e sensuale”.
La griffe con sede a Milano declina questo approccio in sartorialità impeccabile, dettagli audaci e un’estetica senza tempo, tanto che Christina Crawford vuole rappresentare un inno al fascino magnetico e alla sensualità raffinata delle donne. L’intento è vestire anche donne con varie fisicità. La predominanza nella palette colori è dei neri, degli oro e dei rossi, “perché sono colori emblematici dell’amore e della sensualità”, dice Crawford.
La produzione è interamente Made in Italy, in laboratori che servono molti dei più importanti marchi di moda e lusso, basati in Toscana, Umbria, a Padova e a Bologna.
Il marchio ha presentato a Milano una collezione di 35 pezzi. “Sono già in vendita sul nostro sito, ma in futuro la strategia che implementeremo sarà sviluppare un rapporto più vicino ai nostri clienti focalizzandoci non più solo su tanti negozi multibrand, bensì sull’opening di corner o pop-up”, rivela la stilista. “Quindi situazioni che ci consentiranno di avere un contatto maggiormente diretto con la nostra cliente donna. E con gli uomini, perché realizziamo anche una piccola linea maschile di giacche in pelle, che genera il 5% del nostro fatturato”.
Non solo. Christina Crawford è anche accessori e calzature. “Abbiamo creato per la prima volta una scarpa-gioiello in una variante di tre colori, delle borsettine-gioiello in cristallo e due prodotti continuativi: una tote e una borsetta di pelle”, spiega Crawford.
Al momento il piano distributivo di Christina Crawford è legato alla vendita diretta: online (fra e-commerce diretto e piattaforme multibrand di alto livello), corner, department store e alcuni negozi fisici multibrand di nicchia. L’obiettivo monomarca è previsto per il 2026. Milano? Parigi? “Forse Londra”, risponde l’imprenditrice, sempre sorridente, “perché io sono per metà inglese, e perché Londra è molto internazionale, come la nostra donna”, conclude la stilista-imprenditrice anglo-brasiliana, che alle spalle ha studi in Fashion Design all’Esmod di Parigi e poi due anni allo IED laureandosi in design di moda e marketing, per poi collaborare con Dolce & Gabbana e Hugo Boss.
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