Consulenze e favori ai costruttori, arrestato il dominus dell’urbanistica

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Una struttura parallela che per anni si è sostituita agli uffici comunali dell’Urbanistica, così da privilegiare i costruttori e gli sviluppatori “amici”, attraverso la valutazione positiva dei loro progetti, sebbene non rispettassero le norme. Un vero e proprio “sistema” che mirava a massimizzare i profitti dei costruttori (e i propri, grazie a consulenze per sé e incarichi per i familiari), a scapito dei cittadini, che per anni hanno pagato quell’arricchimento in termini di mancati servizi (scuole, parcheggi, impianti sportivi, asili…) e di mancati incassi (gli oneri urbanistici) per il Comune di Milano.

Un’organizzazione talmente potente da sostenere di essere riuscita, grazie ai numerosi appoggi politici dei quali godeva, a scrivere il testo della proposta di legge Salva-Milano, allo scopo dichiarato di bloccare le inchieste della procura milanese sull’edilizia, proposta immediatamente portata all’attenzione del Governo e del Parlamento.

In manette Oggioni, il dominus del sistema

È lo scenario ipotizzato dalla Procura di Milano che ieri ha ottenuto dal Gip gli arresti domiciliari per l’architetto Giovanni Oggioni, già dirigente dello Sportello Unico per l’Edilizia del Comune, nonché membro (nominato dal sindaco Beppe Sala) della ormai famigerata Commissione per il paesaggio (mandato 2021-2024) del Comune, ritenuto il vero dominus di tale organizzazione parallela.

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La consulenza di Assoimpredil Ance da 178.884 euro

L’arresto per Oggioni è scattato perché “al fine di favorire il buon esito di numerose pratiche edilizie, avrebbe ricevuto altre utilità da un’associazione di categoria dei costruttori edili e da un operatore economico del real estate”. Tanto che in base alla legge 231 sono indagate anche Assimpredil-Ance Milano e la società di sviluppo immobiliare Abitare In. Assimpredil, in particolare, avrebbe sottoscritto con Oggioni un contratto di consulenza da 178.884 euro nel 2022, mentre questo era ancora membro della commissione paesaggio.

Il depistaggio delle indagini

Oggioni deve rispondere anche di falso e depistaggio poiché “avrebbe falsamente rappresentato lo stato dei luoghi (il superamento delle altezze consentite, aggiramento delle norme sui cortili, ampliamento delle cubature e superfici edificabili) nell’ambito di alcuni iter autorizzativi edilizi”, e “avrebbe modificato le credenziali di accesso dei cloud già sottoposti a sequestro lo scorso novembre (dai finanzieri del Nucleo Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano), impedendo così alla polizia giudiziaria di procedere alle copie forensi”.

I membri della presunta organizzazione parallela

I pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e l’aggiunto Tiziana Siciliano ipotizzano che a tale organizzazione parallela, ideata e diretta da Oggioni, abbiano preso parte due funzionari apicali del Comune, Andrea Viaroli e Carla Barone, per i quali è stata chiesta la misura interdittiva della sospensione dalle attività e il “facilitatore” (già indagato per traffico di influenze) l’architetto Mario Cerri. Oggioni è coinvolto nei processi per abusi edilizi sulla Torre Milano di via Stresa e il Bosconavigli che andranno in aula rispettivamente l’11 aprile e il 26 settembre 2025 e nelle indagini sui cantieri ancora sotto sequestro ‘Scalo House’ di via Lepontina-Valtellina e ‘Residenze Lac’ di via Cancano.

Un sistema di “elevata pericolosità sociale”

Per il Gip sarebbe “ampiamente documentato” che l’indagine “integra e si inserisce in un sistema” di elevata pericolosità e incidenza sociale, fondato sul falso e sull’esercizio arbitrario delle funzioni pubbliche, dal quale incessantemente da anni scaturiscono approvazioni e realizzazioni di interventi edilizi illegittimi, di grave impatto: lottizzazioni abusive cosparse sul territorio, che stravolgono le zone interessate e sottraggono standard (soprattutto verde e parcheggi), assistite da fasulli titoli edilizi formati al di fuori del controllo di legge da parte degli organi comunali preposti”.

Oggioni, una “cerniera occulta tra l’amministrazione e gli interessi dei privati”

Per i magistrati Oggioni è stato per anni la “cerniera occulta tra l’amministrazione e gli interessi dei privati”, facendo il bello e il cattivo tempo, arrivando a pilotare le candidature e le nomine dei componenti della commissione per il paesaggio da rinnovare. Le indagini “hanno disvelato l’esistenza di un consolidato sistema di corruttela/commistione tra interessi pubblici e privati”, grazie al quale importanti costruttori privati potevano ottenere informazioni, anticipazioni e un occhio di riguardo per le loro pratiche.

I contatti con politica e studi legali

Un sistema che ha funzionato perché da una parte controllava la burocrazia comunale, dall’altro aveva costanti rapporti con importanti studi legali, rappresentanti dei costruttori e con la politica. Alla quale ha chiesto poi aiuto quando le inchieste si sono fatte pressanti. E la politica ha risposto. Immediatamente.



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