Grano duro, prezzi in attesa dei reali effetti dei dazi Usa sull’offerta – Economia e politica

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I mercati internazionali del grano duro fino continuano ad essere a dir poco sonnacchiosi. Se permangono assenti le quotazioni del prezzo Fob del Cwad di prima qualità al 13% di proteine in Saskatchewan a causa del gelo che blocca i porti canadesi nella regione dei grandi laghi, si assiste ad una stabilità dei valori in dollari e ad un calo di 2 euro sul St. Lawrence Market di Toronto per il prezzo Fob dello stesso cereale pastificabile. Negli Usa il prezzo Fob del Northern Durum resta stabile in dollari, ma perde quasi altri 6 euro solo perché appesantito da una ulteriore e più consistente svalutazione della valuta Usa.

 

Una situazione questa cui fanno da corollario i livelli dei noli marittimi ancora bassi, ma in contrastata ripresa, un dollaro Usa calante su euro tornato su valori di poco inferiori a quelli delle elezioni presidenziali Usa e il Future sul Durum a Chicago che torna a crescere su base settimanale, dopo lo stop della scorsa settimana. Sullo sfondo, intanto, iniziano a stagliarsi le possibili conseguenze dell’eventuale apposizione di dazi doganali Usa sul frumento duro fino canadese: potrebbero aumentare le scorte, per effetto di una razionalizzazione degli acquisti Usa, ma con effetti sui prezzi ancora insondabili.

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Le borse merci italiane monitorate da AgroNotizie® nell’ultima settimana sono tutte stabili, sia con riguardo per il prezzo del grano duro fino nazionale che sui valori dei frumenti esteri quotati.  Unica eccezione si manifesta a Napoli, dove il prezzo del frumento duro fino nazionale perde altri 5 euro alla tonnellata, annullando tutti i più recenti rincari e tornando sui valori del 21 gennaio 2025.

 

I prezzi all’origine rilevati da Ismea sono in larga prevalenza stabili, con 12 piazze su 13 che restano sui valori della settimana precedente, ma con un aumento a Matera piuttosto consistente: 20 euro alla tonnellata in più nell’ultima settimana.

 

Noli ancora su, ma non per il grano

L’Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri – 5 marzo 2025 – è calato per la seconda sessione consecutiva, scendendo di 34 punti al minimo dal 27 febbraio scorso a 1.228 punti, a causa di una domanda inferiore su tutte le classi di navi. Ma rispetto al 26 febbraio scorso, quando l’indice era cresciuto fino a 1.112 punti, si registra ancora una crescita complessiva di 116 punti (+10,43%).

 

E rispetto al 15 gennaio scorso, quando l’indice era attestato a 1.063 punti, si registra un aumento pari a 165 punti (+15,52%). Un aumento di maggiore entità – pari a 262 punti – si registra anche sul valore di 966 punti espresso l’8 gennaio scorso (+27,12%), quando l’indice Baltic era calato ai minimi da fine luglio 2023. L’indice – al 5 marzo 2025 – su base annuale perde il 43,57%, mentre la scorsa settimana perdeva il 41,44%.

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L’Indice Panamax, specifico per il trasporto di grano in navi da 60-70mila tonnellate, ha esteso a 7 giorni la sua serie negativa, scendendo di 24 punti fino a 1.000 punti. E proprio per questo ulteriore assestamento, il Panamax perde 128 punti sui 1.128 registrati il 26 febbraio scorso (-11,35%).

 

Inoltre, una nota di Trading Economics diramata ieri, 5 marzo 2025, afferma: “Baltic Dry è aumentato di 231 punti o del 23,17% dall’inizio del 2025, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity”. E ancora, secondo la medesima fonte, “Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 1.181,31 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 1.049,07 tra 12 mesi. Ovvero previsioni di segno opposto a quello delle ultime quattro settimane, ma che a ben vedere in un orizzonte temporale a 12 mesi mettono ancora in conto perdite, anche se più lievi di quelle effettivamente realizzatesi nelle ultime settimane.

 

Chicago, Future Durum Wheat Index +0,16%

Il Future Durum Wheat Index $Cdwi (ex Dwyoo) alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 4 marzo scorso si porta a 676,21 punti, poco più di 6,76 dollari Usa per bushel, in aumento di 1,07 punti rispetto al 25 febbraio scorso, quando si era attestato a 675,14 (+0,16%). Il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre scorso, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha recuperato 51,73 punti (+8,28%).

 

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Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 – un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021- l’indice il 4 marzo porta il recupero a 68,64 punti (+11,30%). Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.

 

Inoltre, la quotazione del 4 marzo scorso, valorizzata al cambio di ieri, 5 marzo 2025, è pari a 232,05 euro alla tonnellata, in diminuzione di 4,19 euro alla tonnellata sulla quotazione del 25 febbraio scorso valorizzata in euro al cambio del 26 febbraio 2025 e pari a 236,24 euro alla tonnellata (-1,77%). La diminuzione del valore in euro – solo parzialmente neutralizzata dal pur lieve aumento delle quotazioni in dollari Usa – è sostanzialmente il risultato della svalutazione della divisa a stelle e strisce intervenuta tra 26 febbraio ed il 5 marzo, con un tasso di cambio passato da 0,95 a 0,93 euro per dollaro Usa.

 

Prezzi Fob in Canada calano in euro

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 26 febbraio 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 320 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati sul biglietto verde e di 305 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così sul 19 febbraio scorso stabilità sui contratti in moneta Usa e un calo di 2 euro su quelli in eurovaluta.
 In questa ultima data si erano registrati sul 12 febbraio 2025 aumenti di 5 dollari sui contratti legati al biglietto verde e di 3 euro su quelli denominati in eurovaluta.

 

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I prezzi Fob del Cwad di prima qualità su questa piazza del 26 febbraio, sia in Dollari Usa che in euro, tornano sugli stessi valori già raggiunti il 18 dicembre 2024.

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, al 26 febbraio 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 105 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, al 26 febbraio 2025 perdono 88 euro alla tonnellata.
 
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 3 marzo 2025, non riporta la tabella con le rilevazioni dei prezzi e del prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine. Peraltro – dato il periodo – questo valore non è rilevabile per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti nella regione dei grandi laghi canadesi. Dalla fine della stagione di spedizione per Thunder Bay, le partenze di grano duro canadese sono limitate ai terminal sul fiume San Lorenzo e a Vancouver sulla costa occidentale fino alla prossima primavera.

 

L’ultimo prezzo rilevato è quello del 2 dicembre 2024, quando tale valore si era portato a 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 2,30 dollari canadesi rispetto alla quotazione del 25 novembre scorso, quando invece si era verificata una flessione di 0,91 dollari sui 448,07 raggiunti il 18 novembre 2024, a seguito di una fase rialzista caratterizzata da sette settimane consecutive di aumenti a partire dal 23 settembre 2024. Pertanto, la quotazione del 2 dicembre 2024 aveva registrato un incremento di valore sulla quotazione del 23 settembre scorso, pari a 391,29 dollari canadesi, di 57,16 (+14,60%).

 

Prezzo Fob Usa cala in euro

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 28 febbraio 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna aprile 2025 è di 323 dollari Usa alla tonnellata, stabile dal 31 gennaio scorso in avanti, quando si era manifestato un calo di 4 dollari sui 327 dollari Usa alla tonnellata raggiunti il 24 gennaio 2025 a seguito di un aumento di 20 dollari sulle precedenti quotazioni di 307 che si erano tenute stabili tra il 6 dicembre 2024 ed il 17 gennaio 2025.

 

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La quotazione del 28 febbraio 2025 del Northern Durum, valorizzata al cambio del 5 marzo 2025, è paria a 301,76 euro alla tonnellata, in diminuzione di 5,90 euro alla tonnellata sull’identica quotazione in dollari del 21 febbraio scorso valorizzata al cambio del 26 febbraio 2025. Tanto accade unicamente per la svalutazione del biglietto verde intervenuta tra il 26 febbraio ed il 5 marzo 2025, passato da 0,95 a 0,93 euro per dollaro Usa.

 

Canada, prezzo all’ingrosso non rilevato

Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 3 marzo scorso non ha rilevato i prezzi e manca anche il prezzo di acquisto all’ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine. L’ultima rilevazione risale al 24 febbraio 2025, quando sulla sulla piazza di Rosetown – dove si trova l’ascensore di riferimento del mercato all’esportazione – tale valore era stato di 349,07 dollari canadesi alla tonnellata, ancora stabile sulla quotazione del 17 e del 10 febbraio scorso, quando invece si era rilevato un calo di 18,37 dollari canadesi sui 367,44 dollari registrati il 3 febbraio scorso. Il calo del 10 febbraio scorso aveva portato il valore all’ingrosso all’esportazione del Cwad allo stesso esatto livello – 349,07 dollari canadesi alla tonnellata – già raggiunto il 12 novembre 2024, nel corso degli aumenti del grano duro tipici di quel mese.

 

In ogni caso, il prezzo all’ingrosso del Cwad dal 1° ottobre scorso, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha guadagnato comunque fino al 24 febbraio 2025 ben 54,75 dollari canadesi alla tonnellata (+18,60%).

 

Il 24 febbraio scorso, per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti della regione dei grandi laghi, non erano stati calcolati i corrispettivi export basis. L’ultima rilevazione dei costi di trasporto dagli elevatori canadesi ai porti dei grandi laghi risale infatti al 2 dicembre scorso, quando erano stati fissati in 118,76 dollari canadesi, in ulteriore aumento di 2,30 dollari sui 116,46 registrati il 25 novembre 2024.

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Canada, prezzi all’origine non rilevati

Parimenti, il 3 marzo la Commissione non ha rilevato i prezzi all’origine. Gli ultimi valori noti dai quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità risalgono al 24 febbraio scorso, che per il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori era pari a 328,25 dollari canadesi alla tonnellata, in crescita di 2,94 sui 325,31 dollari del 18 febbraio scorso, quando si era registrato un ulteriore rialzo di 4,53 sul 3 febbraio 2025 (il 10 febbraio i valori risultarono tutti non quotati).

 

Con questo valore, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 39,17 dollari (+13,55%). È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio, si era interrotta la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 58,75 dollari (-15,18%).

 

Infine, secondo la Commissione nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 24 febbraio scorso, il prezzo medio offerto dagli agricoltori per le consegne differite a maggio 2025 era pari a 329,84 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 2,69 sui 327,15 dollari canadesi alla tonnellata registrati il 18 febbraio scorso, quando si era verificato un altro aumento di 5,40 euro sul 3 febbraio 2025 (il 10 febbraio anche questi valori risultarono non quotati).

 

Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto 2024 all’indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continuava a registrare una tendenza, fino al 24 febbraio 2025, di ripresa dei prezzi pari a 40,21 dollari (+13,88%).

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Grano duro canadese, gli Usa ne importeranno meno?

Secondo il rapporto del 3 marzo 2025 della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan le esportazioni canadesi di grano duro verso gli Usa potrebbero risentire pesantemente dei nuovi dazi doganali che l’amministrazione Usa avrebbe intenzione di applicare. In pratica, le circa 500mila tonnellate di grano duro acquistate annualmente dai mercati Usa almeno in parte dovrebbe finire su altri mercati o finirebbe per incrementare le scorte.

 

Il rapporto lascia intendere velatamente che una situazione di razionamento degli acquisti di grano duro canadese da parte degli Usa possa deprimere i prezzi della materia prima. Questa incertezza è legata alle previsioni del Ministero dell’Agricoltura del Canada, che ancora una settimana fa tutto sommato stimava un aumento dell’offerta di grano duro sui mercati mondiali minore dell’aumento della domanda, cosa che avrebbe potuto spingere i prezzi al rialzo.

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri – 5 marzo 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 337 euro alla tonnellata sui minimi ed a 342 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 5 febbraio scorso in avanti, quando invece si era verificato un aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 29 gennaio scorso. Dall’8 gennaio al 5 marzo 2025, il prezzo del cereale pastificabile sulla piazza di Foggia è cresciuto di 20 euro alla tonnellata.

 

Dal 18 settembre 2024, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 5 marzo 2025 si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari a 27 euro alla tonnellata. In pratica le quotazioni di ieri del frumento duro fino a Foggia uguagliano quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, proprio sui valori di 337-342 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 13 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 5 marzo 2025 perdite per 118 euro alla tonnellata.

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri – 5 marzo 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 298 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 5 febbraio in avanti, quando invece si era manifestato un aumento di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 29 gennaio scorso.

 

Dall’8 gennaio al 5 marzo 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Roma è aumentato così di 13 euro alla tonnellata.

Tra il 3 luglio 2024 e il 5 marzo 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 2 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 293-298 euro. Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 19 euro alla tonnellata sui minimi e di 24 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 5 marzo 2025 perdite pari a 112 euro alla tonnellata sui minimi e a 117 euro sui massimi.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 4 marzo 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi, in calo sulla precedente seduta del 25 febbraio scorso, quando invece si era rilevato stabile sulla ancor precedente seduta del 18 febbraio scorso, quando si era verificato un calo di 5 euro sulla seduta dell’11 febbraio scorso, quando si era rilevato un altro calo di 10 euro rispetto alla ancor precedente seduta del 4 febbraio 2025.

 

In tale ultima data si era verificato un aumento di 20 euro alla tonnellata sulla seduta del 21 gennaio scorso, incremento ora completamente vanificato dai successivi cali. Infatti le quotazioni del 4 marzo e del 21 gennaio 2025 risultano identiche.

 

E dal 17 dicembre 2024 al 4 marzo 2025, sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è aumentato di 10 euro alla tonnellata. La quotazione di 350-355 euro del 25 febbraio è inferiore di 10 euro a quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli.

 

Rispetto all’ultima quotazione del grano duro fino nazionale – mietitura 2023 – dell’11 giugno 2024 si rilevano pertanto prezzi uguali sia sui minimi che sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell’11 giugno erano proprio di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 4 marzo 2025 perdite pari a 115 euro sui minimi e 125 euro sui massimi.

Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari il 4 marzo 2025 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, è stato fissato a 332 euro alla tonnellata sui minimi ed a 337 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 28 gennaio 2025 in avanti, quando si era invece verificato un aumento di 6 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 21 gennaio scorso.

 

Il frumento duro fino sulla piazza di Bari tra il 7 gennaio e il 4 marzo 2025 ha visto un incremento di valore pari a 14 euro alla tonnellata. Al 4 di marzo l’incremento complessivo delle quotazioni è di 22 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024. Dalla seduta di esordio del 25 giugno – con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata – al 4 marzo 2025 sono stati invece bruciati 13 euro alla tonnellata di valore.

 

E sull’ultima quotazione della mietitura 2023 – quella del 28 maggio 2024 – quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 17 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 4 marzo 2025 perdite pari a 113 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 4 marzo non è stato quotato. L’ultima valutazione – risalente alla seduta del 12 novembre 2024 – è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi, quando si era verificato un ulteriore drastico calo di ben 25 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 5 novembre 2024. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 – che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata – erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 4 marzo 2025 non è stato quotato. L’ultima quotazione è della seduta del 28 gennaio scorso, quando questo frumento è stato fissato a 328 euro alla tonnellata sui minimi e 338 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 21 gennaio scorso. Dal 7 al 28 gennaio 2025, il frumento duro iberico sulla piazza di Bari era aumentato di 13 euro alla tonnellata.

Associazione Granaria di Milano

L’Associazione Granaria di Milano il 4 marzo 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddiviso per provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 333 euro alla tonnellata sui minimi e 343 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 4 febbraio scorso in avanti, quando si era verificato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 28 gennaio 2025. Dal 7 gennaio al 4 marzo 2025 le quotazioni di questo cereale hanno guadagnato 13 euro alla tonnellata, rispetto ai valori di 320-330 euro rimasti stabili dalla seduta dell’8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi del 4 marzo 2025 risultano in calo di 12 euro sull’ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 4 marzo 2025 perdite pari a 82 euro alla tonnellata.
  • Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 345 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 4 febbraio scorso in avanti, quando si era verificato un aumento di 5 euro sulla precedente seduta del 28 gennaio 2025. Dal 7 gennaio al 4 marzo 2025 le quotazioni di questo cereale hanno guadagnato 20 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi rimasti stabili dalla seduta dell’8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi del 4 marzo 2025 risultano in calo di 17 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 4 marzo 2025 pari a 85 euro alla tonnellata.

Il 4 marzo scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 326 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi, stabili sulle precedenti sedute dal 4 febbraio scorso in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata solo sui valori massimi della ancor precedente seduta del 28 gennaio 2025. Dal 7 gennaio scorso, questi frumenti risultano aumentati di 6 euro sui minimi e di 5 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 74 euro alla tonnellata sui minimi e 85 euro sui massimi.

 

I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano – quotati il 4 marzo a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi – risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre 2024 in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.

 

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

Venerdì 28 febbraio 2025 è stato compilato l’ultimo listino a cura dall’Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 342 euro alla tonnellata sui minimi e a 347 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 7 febbraio scorso in avanti, quando si era invece registrato un aumento di 2 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 31 gennaio scorso.

 

Dal 10 gennaio scorso, quando il frumento duro fino ad Altamura era quotato 321-326 euro alla tonnellata, si registra un incremento di valore complessivo al 28 febbraio 2025 pari a 21 euro alla tonnellata. Dal 13 settembre 2024, quando il frumento duro fino quotava 315-320 euro alla tonnellata, al 28 febbraio 2025 si registra un aumento complessivo di 27 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 5 euro alla tonnellata.

E si registra un deprezzamento di 8 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 28 febbraio 2025 pari a 113 euro alla tonnellata.

 

Il 28 febbraio 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la sedicesima seduta consecutiva non quotato. L’ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell’11 ottobre 2024. Dal 20 settembre 2024, quando quotava 374-377 euro alla tonnellata, questo cereale aveva guadagnato complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l’ultimo listino il 27 febbraio 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale – provenienza Nord – qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 325 euro alla tonnellata sui minimi e 330 sui massimi, stabili sulle precedenti sedute dal 30 gennaio 2025 in avanti, quando invece si era verificato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente quotazione del 23 gennaio 2025.

 

Tra il 9 gennaio ed il 27 febbraio il frumento duro fino sulla piazza di Bologna guadagna così 10 euro alla tonnellata.

I valori del 27 febbraio 2025 risultano in calo di 10 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno 2024 e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 27 febbraio 2025 pari a 95 euro alla tonnellata.

Prezzi all’origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 5 marzo 2025

I prezzi medi all’origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 24 febbraio ed il 3 marzo 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 5 marzo 2025, danno 12 piazze stabili su 13 rilevate, una in aumento e nessuna in calo. Lo scorso 26 febbraio si erano palesate 9 piazze stabili su 13 rilevate, una in aumento ed altre tre in calo. Tra l’ultima settimana e quella precedente aumentano le piazze stabili, restano ferme quelle in aumento e spariscono invece quelle in calo.

 

A fronte di un quadro sostanzialmente statico, dove si registra la fine tanto della corsa al rialzo della piazza di Grosseto che di quella al ribasso di Napoli, piazze che in questa ultima settimana risultano stabili, si fa notare la piazza di Matera, dove il prezzo medio all’origine del frumento duro fino il 3 marzo scorso si è portato a ben 350 euro alla tonnellata, registrando un aumento di ben 20 euro alla tonnellata rispetto al 24 febbraio 2025 (+6,1%). Stabili, come detto, tutte le altre piazze, ben rappresentate dalla tabella sottostante.

 

 Scarica la tabella dei prezzi medi all’origine del grano duro fino riportati da Ismea il 5 marzo 2025

(Fonte: Ismea)

 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l’ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell’Associazione Granaria per l’Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 5 marzo 2025, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 314 euro alla tonnellata sui minimi e 319 euro sui massimi, stabili sulle quotazioni dal 5 febbraio 2025 in avanti, quando si era verificato un aumento di 2 euro sul 29 gennaio 2025; valori in ogni caso cresciuti di 9 euro sul 15 gennaio 2025.

 

Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l’articolo del 27 febbraio 2025.

 

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