IL MONDO DELLO SPETTACOLO, DELLA CULTURA E DELL’INFORMAZIONE SI UNISCE A MAREVIVO PER SALVARE LA GAIOLA

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(AGENPARL) – Roma, 6 Marzo 2025

(AGENPARL) – gio 06 marzo 2025 ** IL MONDO DELLO SPETTACOLO, DELLA CULTURA E DELL’INFORMAZIONE SI UNISCE A MAREVIVO PER SALVARE LA GAIOLA
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“Non è bastato!”: il video corale di denuncia per fermare lo scempio ambientale che rischia di devastare l’Area Marina Protetta del Golfo di Napoli
Napoli, 06 marzo 2025 – “Non è bastato!”, tre parole che diventano un tormentone nel video che importanti personaggi noti hanno realizzato insieme a Marevivo per denunciare il grave rischio che pende sull’Area Marina Protetta di Gaiola, dove un assurdo progetto di “riqualificazione ambientale” consentirà che liquami e acque potenzialmente tossiche di dilavamento urbano finiscano nel delicato ecosistema marino.
“Non è bastato!” è un grido di sdegno che sottolinea un paradosso: a nulla sono serviti 35 anni di battaglie ambientaliste e legali per arrivare all’istituzione di un’area di protezione dello specchio di mare tra Gaiola e l’isola di Nisida, una delle zone di più alto pregio naturalistico e culturale dell’area. Da Luisa Ranieri a Valerio Rossi Albertini, da Giusy Buscemi ad Alessandro Cecchi Paone, da Geppy Gleijeses a Debora Caprioglio, da Marisa Laurito a Patrizio Rispo, da Pino Ammendola a Licia Colò, da Lorenzo Gleijeses fino Rosalba Giugni, la presidente di Marevivo che chiude il video: sono loro le prime voci – alle quali se ne aggiungeranno delle altre – che puntualmente spiegano le ragioni di questa follia che sta per colpire un importante parco sommerso del nostro Paese, emblema della mancanza di attenzione verso l’intero sistema delle aree protette.
Quello che sta per accadere a Gaiola non è grave solo nel caso specifico, ma può trasformarsi in un vulnus per tutte le 31 Aree Marine Protette italiane, un sistema che tutela complessivamente circa 228mila ettari di mare e quasi 700 chilometri di costa. “Il Parco Sommerso di Gaiola è il simbolo di un cortocircuito tra teoria e prassi – dichiara Rosalba Giugni, Presidente Fondazione Marevivo. – Da un lato, c’è un grande impegno collettivo per proteggere le zone di maggior pregio del nostro Paese, come le Aree Marine Protette, dall’altro ci si scontra con interessi più forti e meno lungimiranti che fanno prevalere la distruzione sulla conservazione del patrimonio naturale. Oggi ancora una volta, dopo 35 anni di impegno e battaglie, importanti personaggi noti si sono uniti alla protesta offrendo la loro immagine per influenzare le giuste soluzioni, a loro va tutta la nostra più sincera gratitudine. Il nostro plauso anche a chi è stato sempre in prima linea in questa battaglia, il Direttore
dell’AMP di Gaiola, Maurizio Simeone, sostenuto dal Coordinamento Tutela “Chi tene o’ mare”, la Consigliera regionale Roberta Gaeta, Greenpeace Italia e gli avvocati Marone e Fucci che hanno supportato il nostro ricorso al Tar Campania. L’amara conclusione è che non basta promuovere leggi per la tutela ambientale e coinvolgere cittadini e istituzioni per arrestare un degrado galoppante che rischia di portarci verso la sesta estinzione di massa. Anche se non siamo coinvolti emotivamente, cerchiamo almeno di impegnarci in difesa della natura per puro egoismo di specie, affinché possiamo continuare a respirare, nutrirci e riprodurci su questo Pianeta”.
Nel video, che sarà divulgato da oggi sui canali social di Marevivo e dei vari personaggi, vengono spiegati tutti i passaggi che “non sono bastati” ad arrestare lo scempio.
L’atteso piano di risanamento di Bagnoli, approvato dal Ministero dell’Ambiente, prevede il raddoppio del collettore fognario e la conseguente realizzazione di nuovi scarichi di troppopieno nei fondali marini di Gaiola e Nisida. Valerio Rossi Albertini
Non sono bastati i 13 anni di impegno di Marevivo per far istituire nel 2002 l’Area Marina Protetta “Parco Sommerso di Gaiola”. Giusy Buscemi
Non sono bastati altri 22 anni di lavoro continuo dei volontari e degli esperti per mantenere e garantire questo immenso patrimonio. Alessandro Cecchi Paone
Non è bastato il riconoscimento dei Fondali marini di Gaiola e Nisida tra le Zone Speciali di Conservazione Europea della Rete Natura 2000. Luisa Ranieri
Non sono bastate la Direttiva Habitat e la Convenzione di Barcellona per la difesa della Posidonia oceanica e del coralligeno presenti nei fondali del sito protetto. Geppy Gleijeses
Non sono bastate le relazioni di parere negativo espresse dall’Ente gestore del Parco Sommerso di Gaiola. Debora Caprioglio
Non è bastata la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio della Regione Campania che definisce “nefasto” il progetto a cui ha dato seguito la Giunta regionale. Patrizio Rispo
Non sono bastate le 88 osservazioni di merito inviate al Ministero dell’Ambiente, prima dell’emissione del decreto da ricercatori, esperti, associazioni ambientaliste, esercenti balneari, mitilicoltori, semplici cittadini napoletani, che hanno a cuore il proprio mare. Marisa Laurito
Non sono bastate le azioni di 16 associazioni ambientaliste, per la prima volta insieme in un consorzio per la tutela del mare, e oltre 30.000 firme raccolte per bloccare il raddoppio degli scarichi su uno dei litorali di maggior pregio d’Italia. Pino Ammendola
Non è bastata la manifestazione di centinaia di cittadini che sono scesi in strada per impedire la costruzione di un nuovo grande scarico in mare. Licia Colò
Non sono bastati gli ingenti fondi destinati al recupero e alla bonifica di Bagnoli. Lorenzo Gleijeses
Non è bastata la nostra Costituzione che all’art. 9 recita: “La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Tutto questo non è bastato per difendere l’ultimo paradiso del mare di Napoli. Rosalba Giugni
BASTA FOGNE NEL MARE DI NAPOLI!
VIDEO ARTISTI PER TUTELARE IL PARCO SOMMERSO DI GAIOLA
Ufficio Stampa Marevivo
Comunicazione di Presidenza
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Fondazione Marevivo ETS
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