Lucian Freud, le 5 opere record vendute all’asta

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La pittura di Lucian Freud affascina e seduce il mercato dell’arte, con opere da record vendute all’incanto fino a oltre 80 milioni di dollari. Nato a Berlino nel 1922, arrivato a Londra con la famiglia in fuga dal nazismo, l’artista tedesco naturalizzato britannico, nipote del padre della psicanalisi, non ha voluto essere da meno nemmeno quando è morto nel luglio 2011: due anni dopo la sua scomparsa, si è venuto a sapere che ha lasciato un’eredità di quasi 96 milioni di sterline ai beneficiari. In pratica, il più alto asse ereditario mai lasciato da un artista inglese.

 

Lucian Freud: le 5 opere da record in asta

Freud è il maestro del ritratto e dell’autoritratto: se ne contano tantissimi realizzati tra il 1940 e l’anno della morte, dedicati a parenti, amici, amanti, personaggi di rilievo. Una carriera durata settant’anni quella del pittore, spesa tra una predilezione per l’arte rinascimentale e barocca, una poetica del colore paragonato alla carne e uno stile di vita estremo e dissoluto, con una passione per i cavalli (e le scommesse sulle loro corse) e per i tatuaggi, quest’ultima maturata nel periodo prestato in servizio durante la Seconda guerra mondiale. Oggi, specie negli ultimi dieci anni, le sue opere vengono battute all’asta a cifre da capogiro: ecco la Top 5.

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Ib Reading

Artista fra i più amati della scena britannica, Freud ritrae la figlia Isobel in numerose tele. Questa del 1997, non vista in pubblico da più di vent’anni, è il risultato di oltre 70 sedute realizzate da Ib nello studio del padre a Holland Park, nella zona ovest di Londra. Isobel è ritratta mentre legge Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, indossa un abito largo, con i piedi nudi su una sedia e il libro in grembo. Sullo sfondo, una cassapanca di quercia con maniglie in ottone, in cui Freud conserva lettere, telegrammi e fotografie. Il quadro arriva da Sotheby’s a Londra nel marzo 2023: il martello si ferma a 17 milioni di sterline.

Ib Reading (foto: Sotheby’s)

 

Benefits Supervisor Sleeping

“Che cosa chiedo a un dipinto? Chiedo che stupisca, che disturbi, che seduca e che convinca”, spiega Freud della sua arte, concentrata sull’esplorazione della carnalità e della fisicità, dell’animalità e del desiderio. È del 1995 questo olio su tela che immortala Sue Tilley, impiegata di un ufficio di collocamento (e cassiera del Taboo, uno dei club più trasgressivi mai esistiti) amica dell’artista e drag queen Leigh Bowery, persona vicina a Freud e soggetto di alcuni dei dipinti più celebri del pittore. Big Sue dorme su un divano sgualcito e nelle numerose sedute (circa un anno e mezzo di lavoro) Freud coglie ogni particolare del suo corpo. Nel maggio 2008 il tycoon Guy Naggar mette in vendita l’opera da Christie’s a New York: le palette si alzano fino a 33,6 milioni di dollari. L’acquirente è il magnate russo Roman Abramovich.

Benefits Supervisor Sleeping di Lucian Freud
Benefits Supervisor Sleeping (foto: Christie’s)

 

The Brigadier

Il generale di brigata ritratto in questo dipinto di grandi dimensioni (223,8 x 138,4 cm) del 2003-2004 è Andrew Parker Bowles, il primo marito di Camilla Shand, la regina consorte del Regno Unito e moglie di re Carlo III. Freud conosce Parker Bowles perché entrambi coltivano un profondo amore per i cavalli. “La ritrattistica ha a che fare con le persone: come sono, come appaiono, il carattere della loro presenza nella stanza con te. Devi fidarti di ciò che vedi e di ciò che senti”, dice il pittore commentando l’attenzione che mette nei dettagli e nelle pennellate lucide dei suoi realistici ritratti. La tela debutta da Christie’s a New York nel novembre 2015 all’interno della Post-War and Contemporary Evening Sale che comprende anche Naked Portrait on a Red Sofa con la figlia Bella nuda e distesa su un divano: The Brigadier ha però la meglio e incassa 34,8 milioni di dollari. Non è il top lot della serata soltanto perché le quattro Marilyn di Andy Warhol toccano quota 36 milioni.

The Brigadier di Lucian Freud
The Brigadier (foto: Christie’s)

 

Benefits Supervisor Resting

Ancora Sue Tilley, stavolta in un ritratto del 1994 (dipinto in un periodo di nove mesi) che indaga l’idea di scandalo: distesa sul divano nello scarno studio londinese del pittore, Big Sue è una dea della fertilità calma e rilassata, una Venere di Willendorf sicura di sé e a proprio agio nel suo corpo avvolgente. Freud restituisce ogni curva, piega e contorno della sua carne in un’esplosione d’estasi e intrigante ambiguità. Il quadro (il secondo di una serie di quattro raffiguranti Sue Tilley, realizzati in un periodo di tre anni a partire dal 1993) è all’asta da Christie’s a New York nel maggio 2015: il conto finale è di 56,1 milioni di dollari.

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Benefits Supervisor Resting di Lucian Freud
Benefits Supervisor Resting (foto: Christie’s)

 

Large Interior, W11 (after Watteau)

Tra le tele insolite del pittore britannico c’è questa mastodontica (185,4 x 198,1 cm) del 1981-1983, ispirata dal Pierrot di Antoine Watteau. Freud sostituisce il cast della commedia dell’arte del grande maestro del rococò con una schiera di alcune delle sue muse preferite: l’ex amante Suzy Boyt, suo figlio Kai, la figlia dell’artista Bella, la sua amante di allora Celia Paul. “Il legame tra loro sono io”, dice Freud. “Non avevo mai fatto nulla di simile prima”, aggiunge una volta completato il suo capolavoro. Esposto in quasi tutte le principali mostre dedicate all’artista, il quadro è conservato per quindici anni nella collezione personale del mercante James Kirkman prima di essere acquistato da Paul G. Allen. Nel novembre 2022 il fondatore di Microsoft lo inserisce nella collezione che presenta da Christie’s a New York: è l’asta del secolo che totalizza la cifra monstre di 1,5 miliardi. All’interno di questa somma, ci sono gli 86,2 milioni di dollari guadagnati da Large Interior, W11: il record per il pittore fino a oggi.

Large Interior, W11 (after Watteau) di Lucian Freud
Large Interior, W11 (foto: Christie’s)

 

Fuori dalla Top 5 meritano una segnalazione altre cinque opere di Lucian Freud non da record in asta, ma passate di mano con un prezzo di martello tra i 10 e i 20 milioni. È il caso di Ib and her Husband del 1992 (19,3 milioni di dollari nel novembre 2007) e di Julie and Martin del 2001 (16,9 milioni di dollari nel novembre 2014), entrambi da Christie’s a New York. Ancora da Christie’s ma a Londra, Girl with Closed Eyes del 1986-1987 trova un nuovo proprietario nel marzo 2022 per 15,1 milioni di sterline e Naked Portrait with Reflection del 1980 raggiunge gli 11,8 milioni di sterline nel giugno 2008. Molti, infine, sono i rilanci da Sotheby’s a Londra nel giugno 2023 per Night Interior del 1968-1969: il quadro, da una stima di 8 milioni, sale fino a 9,5 milioni di sterline.





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