Meno ore lavorate a parità di salario percepito e di ferie e permessi maturati: alla Excogita di Bevagna si sperimenta una innovativa tipologia di ‘settimana corta’, unica in Umbria e probabilmente anche rispetto al resto d’Italia. Da 40 ore settimanali di lavoro si passa infatti a 35 mantenendo però tutti i benefit dell’orario pieno. A differenza di altre aziende in cui è stata introdotta la settimana corta, riducendo i giorni lavorati o concentrando le ore dentro la settimana, la sperimentazione in corso alla Excogita prevede un orario lavorativo dal lunedì al venerdì di 7 ore e non 8. Così facendo – viene stimato – si riducono i rischi di infortuni sul lavoro, statisticamente più frequenti a fine turno, con benefici anche per l’emissione di Co2.
Ne abbiamo parlato con Mirco Ronci, ceo di Excogita, piccola azienda che fa parte del cluster aeronautico, nata nel 2003 da una sua idea quando si era da poco laureato. “Il concetto dell’innovazione ci ispira ovunque, in ogni ambito”, racconta illustrando la sperimentazione introdotta a gennaio e che ha raccolto il plauso della Fim Cisl con cui è stato firmato l’accordo sindacale.
“Ad oggi non ci sono altri esempi di aziende pioniere di un welfare così innovativo che scommette sul benessere dei lavoratori e sul legame fra conciliazione del tempo lavorato e la vita privata” spiega il segretario regionale della Fim Andrea Calzoni, che prosegue: “l’azienda Excogita ha saputo anticipare con coraggio quello che in un futuro prossimo sarà un passaggio inevitabile e di cui il sindacato dei metalmeccanici rivendica l’esigenza anche nell’ultima piattaforma di rinnovo contrattuale”.
Ma prima di tutto, cos’è Excogita? “Nasciamo con la mission – spiega l’ingegner Mirco Ronci – che abbiamo attualmente, cioè quello di progettare e realizzare sistemi speciali, sia nell’ambito dell’automazione robotica, sia nella fattispecie delle macchine di testa, cioè tutto quello che necessita per testare un prodotto, svilupparlo e misurarne le performance”. Soprattutto per quanto riguarda quest’ultima divisione interna, in sostanza i banchi prova, l’azienda bevanate ha avuto naturalmente una certa entratura più in ambito aeronautico, dove il testing ha un’importanza sicuramente elevata rispetto ad altri settori, ed in un territorio, come quello folignate, caratterizzato da varie società nel settore. Non a caso, ricorda Ronci, Excogita fa parte del cluster aeronautico. “La Umbragroup – sottolinea – è un nostro cliente storico, ma lavoriamo pure con altre aziende italiane soprattutto del nord Italia, con qualche eccezione all’estero: Spagna, Germania e Turchia”.
Ogni prodotto che esce dallo stabilimento è creato ad hoc per il fornitore e vista la particolarità del tipo di azienda, il personale è ovviamente altamente qualificato: più della metà sono ingegneri. Necessitando di figure con alte conoscenze scientifiche e tecnologiche, alla Excogita ci si interroga da tempo su come mantenere i lavoratori in un territorio, come l’Umbria, che offre meno opportunità di altri e per di più in una azienda di piccole dimensioni.
“Il rapporto con i dipendenti – evidenzia Ronci – è un punto su cui investiamo molto. I percorsi di crescita qua dentro durano anni, per questo ci siamo chiesti come poter essere più attrattivi. Non possiamo fare molto di più rispetto ad altri competitor ed abbiamo pensato a questa nuova forma di welfare: l’azienda si toglie qualche ora e la regala ai dipendenti”.
La scommessa di questa sperimentazione – che durerà 2 anni per poi apportare eventuali correttivi – è di ottenere un rendimento ed un attaccamento migliori all’azienda, organizzandosi molto di più per obiettivi, puntando alla capacità di problem solving che caratterizza questo lavoro. “Speriamo di migliorare il rendimento generale nonostante quell’ora in meno, lavorando con più concentrazione e determinazione”.
Il percorso per attivare il contratto di secondo livello poi firmato a dicembre 2024 ed in vigore da gennaio 2025 è stato avviato a metà dello scorso anno ed è stato complesso. I software dei consulenti del lavoro, tra le altre cose, non sono flessibili ed è stato complicato prevedere 7 ore lavorative al giorno mantenendo lo stesso salario e il calcolo di ferie e permessi come se le ore lavorate fossero 8. Alla fine, comunque, i consulenti aziendali Fabio Ludovici e Valentina Russo hanno raccolto la sfida e sono arrivati ad una soluzione. “Il concetto dell’innovazione ci ispira ovunque, anche su questo” osserva Mirco Ronci.
Ma oltre ai benefici economici per i dipendenti di Excogita, questa innovazione – che potrebbe fare da apripista per tante altre realtà umbre e italiane – riveste anche altri importanti valori: sul fronte della sicurezza e ambientale. La riduzione dell’orario di lavoro, togliendo l’ultima ora della giornata, potenzialmente porta ad una riduzione degli infortuni sul lavoro. Statisticamente, infatti, gli incidenti aumentano quando un operatore è meno concentrato e più stressato: “Togliamo l’ora in cui il lavoratore è più a rischio”. Inoltre, così facendo avviene una riduzione di emissione di Co2. “Calcoliamo un risparmio netto del 12% di costi energetici lavorando 7 ore invece che 8, con conseguente riduzione di anidride carbonica prodotta” conclude Ronci.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link