Sanità: la ricetta degli italiani e del pharma per superare le crisi

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Indietro non si torna: gli anni difficili della pandemia hanno mostrato agli italiani l’importanza della sanità, giudicata una priorità su cui investire anche per colmare criticità come i lunghi (troppo) tempi di attesa e la carenza di medici e infermieri. E rilanciare un settore che potrebbe essere un’eccellenza, oltre che un volano per la crescita e lo sviluppo del Paese. 

È complesso ma interessante il quadro che emerge da “Inventing for Life Health Summit”, giunto alla settima edizione e organizzato da Msd Italia al Maxxi di Roma. Il tutto mentre i dazi annunciati da Donald Trump rischiano di impattare (pesantemente) sulla farmaceutica, “industria che in Italia è un’eccellenza”, come ha sottolineato Ugo Cappellacci, Presidente XII Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati, assicurando attenzione al settore.

Le sfide per la sanità globale

D’altronde “per la salute globale quello che viviamo oggi è un momento importante”, ha detto Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia. Ma se la sfida è quella di assicurare il diritto alle cure e l’universalità del Ssn, la chiave di volta per Luppi è nell’innovazione, frutto di un’attività di Ricerca&Sviluppo di cui l’Ad è orgogliosa.

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“Siamo parte di un comparto farmaceutico che eccelle nel mondo, siamo l’unico settore manifatturiero in crescita e tra i primi per import ed export, con le nostre attività incidiamo positivamente sul Pil nazionale. Siamo un’eccellenza da preservare e sostenere perché volano della crescita economica italiana per cui necessitiamo di interventi mirati”.

Una visione a lungo termine per la sanità in Europa

“La riforma della governance del Fondo per i Farmaci Innovativi introdotta con l’ultima legge di bilancio, rappresenta un significativo passo avanti per garantire un accesso più equo e tempestivo alle terapie innovative. Questa modifica risponde alle esigenze del comparto farmaceutico e dei pazienti, contribuendo a rendere il sistema più efficiente e sostenibile” ha detto Cappellacci, assicurando che il cambio di paradigma è in corso.

Ma le pressioni geopolitiche incombono. Allora resta “fondamentale adottare misure strutturali e costruire una visione strategica a lungo termine. L’Italia – ha aggiunto Luppi – deve puntare a diventare ‘hub’ di riferimento per l’innovazione in campo sanitario e attrarre investimenti per la ricerca clinica nel nostro Paese con adeguati incentivi”. Ma ha anche “l’opportunità di guidare, a livello europeo, un ripensamento dei criteri contabili affinché voci strategiche come l’immunizzazione non siano più trattate come spesa corrente, ma vengano riconosciute come un investimento e detratte dal calcolo deficit/Pil. Possediamo le risorse, le competenze e il know-how per ritagliarci un ruolo da protagonisti. È fondamentale avere il coraggio di compiere oggi le scelte giuste per trasformare queste potenzialità in un vantaggio concreto per la salute dei cittadini e per il futuro del Paese e dell’Europa”.

Un momento di Inventing for Life Health Summit

Le ombre dei dazi

Nel frattempo i dazi annunciati da Donald Trump incombono sul pharma. E potrebbero “avere un impatto molto forte: sarebbe, innanzitutto, una minaccia per i cittadini americani perché è impensabile che 11 miliardi di farmaci acquistati dall’Italia siano surrogabili agevolmente da altri Paesi”, ha detto il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, a margine dell’evento. Se il progetto è rilocalizzare negli States la produzione, “questo – ha detto Cattani all’Adnkronos Salute – richiederà anni”.

“Siamo convinti e fiduciosi – ha assicurato il numero uno di Farmindustria – che l’azione del governo Meloni sull’Europa possa far ragionare gli Usa per ricondurli a una pozione di buon senso. I farmaci sono un asset strategico per la sicurezza di un Paese, compresi gli Usa, per l’economia e per lo sviluppo sociale. Siamo confidenti che sui farmaci possa esserci una riconsiderazione di questo rischio”.

Il giudizio degli italiani

Ma vediamo ora cosa pensano i cittadini della sanità: il 74% la considera una priorità assoluta. Mentre i tempi lunghi d’attesa per esami diagnostici (73%), prime visite (67%) e la carenza di personale medico e sanitario (58%) sono i primi nodi, secondo il sondaggio Ipsos. 

Per quasi l’80% degli italiani, inoltre, l’incremento della spesa pubblica in aanità
è una priorità strategica (dato in aumento di 9 punti percentuali rispetto al risultato del 2023), mentre il 62% si dichiara soddisfatto dell’offerta sanitaria in Italia – con un notevole divario regionale – e il 46% ritiene che il settore pubblico meriti un potenziamento.

E ancora, la prevenzione dei tumori è prioritaria per il 78% della popolazione, inoltre il 74% ha un’opinione positiva dei vaccini, in miglioramento rispetto al 2023. L’impegno messo in campo dalle aziende farmaceutiche in Ricerca & Sviluppo e il contributo del comparto alla crescita economica è riconosciuto dai cittadini, convinti che la spesa sanitaria pubblica nel nostro Paese sia al di sotto della media europea che vada aumentata. Nonostante ciò, emerge anche una certa rassegnazione: un italiano su 3 si aspetta che nulla cambierà.

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Innovazione e prevenzione, l’esperienza del Lazio

“Tra le priorità assolute rientrano sicuramente innovazione e ricerca, che rendono possibili cure sempre più efficienti e personalizzate – ha detto Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio – Attraverso la digitalizzazione, pensiamo alla telemedicina, è possibile implementare le cure a domicilio, soprattutto per i pazienti più fragili. E questo può essere utile anche per il decongestionamento degli ospedali e dei pronto soccorso, dove buona parte degli accessi risulta essere improprio”.

“Poi è indispensabile diffondere e promuovere la cultura della prevenzione, che non deve essere ritenuta un costo, anzi può costituire un risparmio, in primis in termini di benessere. Attraverso le attività di prevenzione, infatti, è possibile evitare l’insorgere di nuove patologie, o almeno ridurre il rischio che diventino più acute, e soprattutto sono fondamentali per una diagnosi precoce e tempestiva. In Consiglio regionale del Lazio, alla Pisana, stiamo portando avanti l’iniziativa ‘un Consiglio in salute’: un programma gratuito di prevenzione, rivolto ai dipendenti. Alle iniziative che abbiamo organizzato è stata registrata una grande partecipazione – ha concluso Aurigemma – e ora stiamo lavorando per estendere questo progetto, coinvolgendo anche i territori”.

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