Second life. Con i dazi di Trump faremo il pieno di auto usate

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I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sulle auto prodotte in Canada e Messico stanno giĆ  scuotendo il settore automobilistico globale, con un impatto annunciato anche sul mercato italiano. Secondo Federcarrozzieri, lā€™associazione delle autocarrozzerie italiane, questi dazi potrebbero portare a un incremento medio di 3 mila euro sui prezzi delle auto nuove nel 2025. Un aumento che rischia di spingere ancora piĆ¹ consumatori verso lā€™usato, un mercato giĆ  in forte espansione negli ultimi anni. Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote, conferma questa tendenza: ā€œIl boom dellā€™usato ĆØ legato alla crisi del mercato delle auto nuove: sono storicamente due mercati interconnessi in quanto dipendono dalla capacitĆ  di spesa dei consumatori. Quando le automobili nuove vanno bene, quelle usate diminuiscono. Quando invece le vendite di automobili nuove scendono, come accade oggi, le auto usate salgonoā€.

Negli ultimi anni, il mercato dellā€™auto nuova ha subito una forte contrazione in Europa e la situazione ĆØ ancora piĆ¹ critica in Italia. ā€œSiamo sempre stati un mercato legato al basso di gamma, ai cosiddetti segmenti A e B, che oggi sono di fatto scomparsiā€, ha spiegato Pellegrini ad Huffpost. Le case automobilistiche hanno infatti deciso di puntare su modelli piĆ¹ costosi e redditizi, abbandonando quelli economici a causa dei margini di guadagno ridotti e dellā€™aumento dei costi fissi. ā€œCirca 300 mila persone che compravano macchine piccole sono state tagliate fuori dal mercato: non trovandole piĆ¹, si rivolgono allā€™usatoā€. Il dato piĆ¹ preoccupante riguarda perĆ² lā€™etĆ  delle vetture di seconda mano. ā€œLa gente compra auto usate vecchie: oltre metĆ  dei passaggi di proprietĆ  avvenuti l’anno scorso ha riguardato macchine con piĆ¹ di dieci anni di etĆ ā€. Questa tendenza si riflette sulla media del parco auto in circolazione. ā€œNel 2010 lā€™etĆ  media dei veicoli era intorno agli 8 anni, mentre adesso siamo passati a 12. In alcune regioni del Sud Italia, come Campania e Calabria, la media arriva a 18-19 anniā€, prosegue il direttore.

Il dato sul parco circolante evidenzia un paradosso: mentre lā€™Unione europea punta sulla conversione allā€™elettrico, le strade italiane si riempiono di veicoli sempre piĆ¹ obsoleti. ā€œL’obiettivo della transizione ecologica era quello di avere meno macchine e che inquinassero poco. Quello che succede, perĆ², ĆØ che di macchine elettriche se ne vendono pochissime: il mercato ĆØ drammaticamente fermo al 15 per centoā€, ha sottolineato Pellegrini. In assenza di sussidi pubblici, secondo il direttore, sarĆ  difficile invertire la tendenza e dare nuova linfa al mercato delle auto a emissioni ridotte, rinnovando contemporaneamente il parco circolante. ā€œSe negli anni ā€™80 una macchina di 15 anni prima era considerata d’epoca e nessuno pensava di andarci in giro, oggi una macchina del 2010 ĆØ ancora moderna: non avrĆ  tutti i sistemi di assistenza alla guida, ma ci si puĆ² viaggiare tranquillamenteā€.

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In questo contesto, lā€™aumento dei prezzi legato ai dazi potrebbe spingere ancora piĆ¹ persone verso lā€™usato. ā€œSi ĆØ sempre detto che i dazi erano da evitare a tutti i costi, perchĆ© quando parte uno tutti gli altri rispondono. Effettivamente ĆØ quello che ĆØ successo con lā€™inizio di questa guerra commercialeā€, commenta Pellegrini. ā€œIl problema fondamentale ĆØ che alla fine ĆØ il consumatore che paga. La stima di Federcarrozzieri mi sembra eccessiva, cosƬ come si sono dimostrati esagerati i 2-3 mila euro a macchina ipotizzati lā€™anno scorso quando si parlava della nuova normativa Euro 7, ma sarebbe comunque un problema in un mercato giĆ  colpito da rincari continuiā€. In appena cinque anni, infatti, il costo medio di unā€™auto nuova ĆØ cresciuto vertiginosamente, indebolendo il potere dā€™acquisto dei consumatori. ā€œNel 2019 il prezzo medio di unā€™automobile in Italia era di 18 mila euro, mentre oggi sfiora i 30 mila. Con lā€™onda lunga dei dazi, possiamo aspettarci un rialzo fino a 31-32 mila euroā€. Molti automobilisti saranno cosƬ costretti a scegliere tra lā€™acquisto di una vettura usata e la rinuncia allā€™auto.

Oltre ai prezzi di listino, un ulteriore ostacolo allā€™acquisto ĆØ rappresentato dallā€™aumento del costo del denaro, che ha reso i finanziamenti piĆ¹ onerosi dopo un lungo periodo di prestiti a tasso zero. ā€œChi oggi va in concessionaria per comprare una macchina nuova con un finanziamento si vede applicare tassi di interesse dellā€™8-10 per cento. Di fatto ĆØ su questo che si generano i guadagni. Ed ĆØ anche per questo che le macchine stanno diventando sempre meno disponibili alla grande massaā€. Lā€™impatto dei dazi sarĆ  quindi solo lā€™ultimo tassello di un quadro piĆ¹ ampio, in cui il sogno dellā€™auto accessibile a tutti sembra sempre piĆ¹ lontano. ā€œA un certo punto ci dovremo domandare se vogliamo davvero abbandonare la vocazione democratica dell’automobile che abbiamo perseguito dagli anni ā€™50 in poiā€.



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