Il nuovo Conto Termico 3.0 gestito dal GSE, con l’agevolazione rivolta all’efficientamento energetico, contiene incentivi che possono arrivare fino al 100%. In base allo schema di decreto ancora in discussione presso la Conferenza Unificata Stato-Regioni, vediamo le novità dell’incentivo che, una volta approvato, approderà in GU. Il testo definitivo, dalle indiscrezioni, dovrebbe essere imminente.
Ricordiamo che si tratta di un aggiornamento della “disciplina per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili”, recata dal decreto interministeriale 16 febbraio 2016.
Il decreto in bozza sul Conto Termico 3.0 contiene la nuova disciplina per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili secondo principi di semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica, nonché di coerenza con gli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione, tenendo conto di quanto disposto all’articolo 10, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199.
In coerenza con le indicazioni del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, si vuole arrivare al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di efficientamento energetico del settore civile.
Sono ammessi ai benefici previsti dal decreto, in relazione a uno o più interventi di cui all’articolo 5, di seguito dettagliati:
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a) le amministrazioni pubbliche;
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b) i soggetti privati, esclusivamente per interventi eseguiti su edifici appartenenti all’ambito terziario di cui alla lettera b), dell’articolo 2 del presente decreto. E inoltre, ai fini dell’agevolazione, sono assimilati alle amministrazioni pubbliche gli enti del terzo settore di cui alla lettera r) dell’articolo 2 del presente decreto.
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direttiva UE 2018/844;
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iii. il contributo in quota potenza di cui al Testo Integrato delle Connessioni Attive – TICA per la richiesta di potenza addizionale in prelievo;
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h) per gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo:
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i. la fornitura e la posa in opera dell’impianto fotovoltaico e dell’eventuale sistema di accumulo e relativi costi di allacciamento alla rete;
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i) le prestazioni professionali connesse alla realizzazione degli interventi di cui alle lettere da a) a h) e alla redazione di diagnosi energetiche e di attestati di prestazione energetica relativi agli edifici oggetto degli interventi, di cui all’articolo 15 del presente decreto.
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Il decreto, una volta approvato, necessiterà di regole operative che dovranno essere adottate dal Ministero dell’Ambiente, su proposta del GSE, entro 60 giorni dall’entrata in vigore dello stesso. La dotazione finanziaria base è di 900 milioni di euro di spesa cumulata annua, di cui 400 milioni destinati agli interventi agevolati effettuati dalle amministrazioni pubbliche e 500 milioni per quelli eseguiti da soggetti privati.
In entrambi i casi, l’ente gestore degli incentivi (GSE) potrà accettare richieste di accesso agli incentivi solo fino al sessantesimo giorno successivo a quello di raggiungimento del relativo limite. La richiesta di accesso all’incentivo avviene mediante presentazione al GSE, esclusivamente tramite il Portaltermico, della “scheda-domanda”.
L’incentivo fruibile non può eccedere, in linea generale, il 65% delle spese sostenute, ma può arrivare al 100%:
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“per gli interventi realizzati su edifici di comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti e da essi utilizzati”
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e “per gli interventi realizzati su edifici pubblici adibiti a uso scolastico e su edifici di strutture ospedaliere e di altre strutture sanitarie pubbliche, incluse quelle residenziali, di assistenza, di cura o di ricovero del sistema sanitario nazionale”.
Negli ultimi anni, il panorama delle politiche energetiche italiane ha visto l’introduzione di numerosi strumenti volti a incentivare l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili. Tra questi, il Conto Termico 3.0 emerge quale nuova proposta operativa gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Tuttavia, rispetto ai precedenti incentivi come lo sconto in fattura e la cessione del credito, il Conto Termico 3.0 si presenta con caratteristiche e prospettive diverse, più limitate e focalizzate.
Lo sconto in fattura e la cessione del credito hanno offerto la possibilità di detrarre o cedere i benefici fiscali derivanti dagli interventi di riqualificazione, favorendo quindi l’accessibilità di tali opere a un’ampia fascia di contribuenti. Questo approccio è stato finalizzato a stimolare rapidamente il settore dell’edilizia e il consumo di prodotti e servizi ecocompatibili.
Tuttavia, l’eccessiva liberalità con cui sono stati concessi questi incentivi ha causato alcune problematiche. Innanzitutto, in alcuni casi, il loro uso esteso ha condotto a un’esplosione della domanda che il mercato non era attrezzato a gestire, creando distorsioni nei prezzi e, in alcune situazioni, facendo emergere pratiche speculative.
Al contrario, il Conto Termico 3.0 si distingue per un approccio più calibrato. Questo strumento, pur offrendo incentivi significativi (fino al 100% in casi specifici), è previsto in un contesto di rigore e con un targeting più preciso. Infatti, i criteri di ammissibilità sono dettagliati e circoscritti: sono previsti benefici principalmente per enti pubblici e del terzo settore, oltre che per particolari interventi su edifici terziari privati.
Il Conto Termico 3.0 si configura come una risposta alle lezioni apprese dai precedenti incentivi, insistendo su un equilibrio tra necessità di supporto e sostenibilità finanziaria e ambientale. Pur sacrificando una diffusione di massa, pone l’accento sulla qualità e l’impatto a lungo termine delle azioni finanziate, rappresentando una svolta verso una più razionale ed equilibrata promozione dell’efficientamento energetico in Italia.
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