Gubbio, rubano a casa del vescovo durante la processione

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GUBBIO – Non si fanno scrupoli, non si preoccupano di come entrano nelle case, di dove e chi ci abita. Così l’ultima vittima della serie è monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo delle diocesi di Gubbio e di Città di Castello. Il vescovado lungo via XX Settembre, nel cuore dell’acropoli, è stato preso di mira dai ladri che evidentemente non guardano in faccia a nessuno. 
Monsignor Paolucci Bedini si è ritrovato i malviventi che avevano fatto visita nell’appartamento in vescovado, approfittando della sua assenza poiché impegnato nelle celebrazioni del mercoledì delle Ceneri, con la processione partita da Santa Croce della Foce e la predicazione nella chiesa di San Domenico. In serata, probabilmente tra le 21 e le 22, si sono introdotti in vescovado, probabilmente passando dal retro dell’edificio, cercando e trovando dei contanti accantonati come offerte destinate ai poveri. Tutto si è consumato in pochi minuti, senza lasciare particolari danni se non portando via i soldi che c’erano. Non hanno toccato altro, né quadri né altri oggetti anche di valore. I malviventi si sono dileguati, forse perché allertati da qualche rumore dei vicini oppure dal rientro dello stesso vescovo, uscendo dalla finestra dalla quale erano entrati poco prima. Sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Gubbio per avviare le indagini, con la caccia aperta ai responsabili. Non è dato sapere se il furto sia stato compiuto da una o più persone, c’è il diffuso e temuto sospetto che chi ha agito possa essere stato agevolato da un basista del posto a conoscenza degli spostamenti del vescovo o che comunque l’ha tenuto sottocchio. Nella zona c’è qualche telecamera privata che potrebbe aver ripreso qualcosa, magari certe manovre attorno all’antico edificio vescovile oppure strani movimenti attorno nella fascia oraria incriminata. I malviventi potevano essere al corrente dell’assenza da casa di monsignor Paolucci Bedini che era impegnato per i riti di inizio quaresima. 
Tutto studiato a tavolino, almeno così sembra. Di sicuro il furto è stato compiuto con audacia e destrezza, soprattutto senza il timore di essere scoperti visto che la via è abitata e lo stabile del vescovo non passa inosservato. Nei commenti sembra prevalere l’ipotesi che gli ignoti siano entrati in azione ben consapevoli delle condizioni che avrebbero trovato, al di là del fatto che poi si sono dovuti muovere in tutta fretta e avrebbero forse voluto portare via dell’altro oltre ai soldi. 
Il fenomeno dei furti sta diventando sempre più preoccupante anche per le modalità e le situazioni, con la richiesta insistente di contromisure di cui non si vede traccia al di là degli annunci e dei buoni propositi manifestati a più riprese dall’attuale amministrazione comunale. Quest’ultima vicenda, clamorosa e senza precedenti per quanto raccontano i residenti della via, ha suscitato scalpore e inquietudine con le aspettative di vedere attivato un sistema efficace di videosorveglianza e al contempo poter contare su un potenziamento degli organici della compagnia carabinieri di Gubbio e della polizia locale. Il consigliere comunale di minoranza Luigi Girlanda proprio negli ultimi giorni ha sollevato il problema sicurezza e ha rilanciato la richiesta di una maggiore presenza delle forze dell’ordine, compresa l’attivazione di un commissariato di polizia.
Il professor Girlanda chiede «l’istituzione dei gruppi di controllo di vicinato, per rafforzare la prevenzione e la segnalazione di attività sospette in collaborazione con la polizia locale e i carabinieri; l’incremento della presenza delle forze dell’ordine, attraverso una richiesta formale alla prefettura per pattugliamenti più frequenti, soprattutto nelle ore serali e notturne; l’attivazione di un numero di emergenza locale, operativo 24 ore su 24, per una risposta più immediata alle segnalazioni di episodi di microcriminalità; l’utilizzo di droni per la sorveglianza urbana, nel rispetto della normativa vigente, per monitorare le aree più esposte al rischio di furti; la creazione di un fondo comunale per la sicurezza domestica, con contributi economici per famiglie e commercianti che investono in sistemi di sicurezza; lo studio di fattibilità per un presidio permanente della polizia di stato a Gubbio, da sottoporre al ministero dell’Interno». 

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