inchiesta “Maestrale 3”, in 11 a giudizio mentre 7 vengono ammessi al rito abbreviato

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In sette scelgono, e vengono ammessi, il rito abbreviato, in undici sono stati invece rinviati a giudizio mentre una posizione è stata stralciata. È la decisione del gup distrettuale, Arianna Roccia, nei confronti 19 indagati coinvolti nel terzo filone dell’operazione Maestrale che prende in esame un vasto narcotraffico di cocaina e marijuana messo in piedi dai clan del Vibonese con importazioni dal Sud America e dall’Albania. Gli indagati avrebbero trafficato inoltre anche in eroina e hashish.

Ammessi al rito abbreviato (che comporta uno sconto di pena di un terzo ed un processo a porte chiuse ed allo stato degli atti) i seguenti indagati: Barbieri Francesco, di San Calogero, nato il 10-03-1988; Galati Armando, nato il 18-09-1954, di Mileto; Ascone Rocco, nato il 26-06-2000, di Limbadi; Ascone Salvatore, nato in data 11-09-1966, di Limbadi; Mancuso Emanuele, nato il 14-02-1988, di Nicotera (collaboratore di giustizia); Cappellano Bruno, cl ’68, di Amato; Mazzeo Michele Silvano, alias “Stallone”, nato il 08-02-1971, di Mileto. Per loro il processo si aprirà l’8 maggio prossimo.

Rinvio a giudizio dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (prima udienza fissata per il 16 aprile) per i seguenti imputati: Accorinti Giuseppe, detto “Peppone”, di Zungri, 27-03-1959; Arena Rocco, cl ’87, di Rosarno; Bartone Angelo, di Paravati, nato il 13-12-1975; Fusca Cono Rocco, cl ’67, di Cessaniti; Galati Armando, nato il 18-09-1954, di Mileto; Galati Domenico, nato il 19-02-1984, di Mileto; Mangone Francesco, nato il 26-06-1980, di Mileto; Mesiano Saverio, cl ’78, di Paravati; Navarra Giuseppe, cl ’91, di Rombiolo; Navarra Valerio, cl ’93, di Pernocari di Rombiolo; Nicolae Laurentiu Gheorghe, nato in Romania il 07-11-1989, residente a Limbadi; Rettura Simone, cl ’88, di Mileto. Stralciata per un difetto di notifica la posizione di Michele Galati, 45 anni, di Mileto. Non ammessa la costituzione di parte civile dell’associazione “Asso vittime criminalità”.

Il reato associativo finalizzato al narcotraffico viene contestato a Michele, Domenico e Armando Galati, ad Angelo Bartone, Rocco Cono Fusca, Salvatore Ascone, Rocco Ascone, Laurentiu Nicolae. Per il reato associativo si è invece già proceduto per la posizione di Giuseppe Accorinti nell’ambito del processo Rinascita Scott.
La complessa attività investigativa è stata condotta dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Vibo Valentia e ha consentito di delineare il coinvolgimento, nell’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, di elementi di vertice delle articolazioni di ‘ndrangheta dei locali di Mileto e Zungri (come Michele Galati e Giuseppe Accorinti), nonché i canali di approvvigionamento degli stupefacenti, con rotte provenienti anche dall’estero, in particolare dall’Albania, nonché i canali di rivendita anche fuori dalla Calabria, quali quelli diretti verso la Sicilia.

I singoli compiti

Domenico Galati sarebbe stato invece il finanziatore di ingenti quantitativi di stupefacente, nonché il soggetto deputato a reperire e detenere la droga per conto del sodalizio. Armando Galati, in qualità di partecipe, avrebbe sfruttato autonomi canali di rifornimento, fornendo al gruppo ingenti quantitativi di stupefacente. Angelo Bartone avrebbe invece coadiuvato Michele Galati nelle sue attività occupandosi dell’attività di cessione al dettaglio della droga e del procacciamento di nuovi acquirenti, mentre Rocco Cono Fusca sarebbe stato alle dipendenze di Giuseppe Accorinti con il compito di occuparsi dell’attività di acquisto, trasporto e consegna dello stupefacente, nonché della vendita del narcotico fuori regione.

Salvatore Ascone, alias “Pinnularu”, avrebbe ricoperto invece il ruolo di finanziatore, promotore e organizzatore del narcotraffico, vantando autonomi canali di approvvigionamento rifornendo stabilmente il sodalizio di ingenti quantitativi di stupefacente, avvalendosi dell’opera di intermediazione del figlio Rocco, dell’operaio rumeno Laurentiu Gheorghe Nicolae e di Emanuele Mancuso.

Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti la contestazione mossa agli altri restanti indagati.

Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Tommaso Zavaglia, Luigi La Scala, Giuseppe Orecchio, Antonia Nicolini (per Emanuele Mancuso), Francesco Schimio, Francesco Calabrese, Sergio Rotundo, Mariantonietta Iorfida, Giovanni Vecchio, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Bagnato, Giuseppe De Luca, Diego Brancia, Antonio Caruso, Luca Cianferoni, Michele Novella, Luigi Luppino, Salvatore Staiano, Pietro Chiodo, Pamela Tassone, Francesco Fortuna.



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