In quali casi e fino a quando si può richiedere il rimborso del bollo auto 2025? Ci sono situazioni specifiche in cui è possibile riavere indietro la somma, integrale o parziale, versata per la tassa automobilistica. Ecco una guida completa con tutto quello che c’è da sapere.
Pagare il bollo auto è un obbligo per tutti i proprietari di veicoli a motore. Tuttavia, non sempre l’importo versato rimane dovuto fino alla fine dell’anno. Le opportunità di rimborso sono poco conosciute, ma possono rivelarsi vantaggiose per chi ne ha diritto.
Tra i casi in cui è previsto il rimborso del bollo auto ci sono la rottamazione dell’auto o la vendita prima della scadenza della tassa, ma anche casi di furto o esportazione definitiva all’estero. Approfondiamo il discorso.
Bollo auto: che cos’è e quando si paga
Il bollo auto è la tassa automobilistica annuale legata al possesso del veicolo. Si tratta di un tributo regionale, quindi i termini variano in base al territorio. Il calcolo dipende dalla potenza del motore e dalla classe ambientale, definita in base alla classificazione Euro che tiene conto delle emissioni di CO2.
Oltre ai proprietari, sono tenuti al pagamento del bollo tutti coloro che in base al PRA (Pubblico Registro Automobilistico), risultino utilizzatori di un veicolo con contratto di noleggio a lungo termine senza conducente, usufruttuari in caso di bollo auto in leasing o acquirenti con patto di riservato dominio. Quando il bollo non è stato pagato, si incorre in sanzioni.
La tassa automobilistica si deve saldare entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza. Ad esempio, chi ha la scadenza del bollo a febbraio 2025, ha tempo per regolarizzare la propria posizione fino al 31 marzo. Se invece il mese di scadenza è lo stesso di quello immatricolazione dell’auto, in tal caso bisogna versare il dovuto entro il medesimo.
Rimborso del bollo auto 2025: come si richiede
Le modalità di richiesta e i tempi di ottenimento del rimborso del bollo auto 2025 variano in base alla regione di residenza. Inoltre, non è previsto in tutte le regioni.
Se è in possesso dei requisiti, il proprietario del veicolo deve presentare istanza di rimborso all’ufficio tributi della propria regione, allegando un documento di identità valido, la ricevuta del pagamento del bollo e il resto della documentazione.
Nella domanda devono figurare nome, cognome, residenza, codice fiscale (o partita IVA) e numero di telefono del richiedente. Inoltre, vanno indicate le modalità con cui si desidera ricevere l’accredito della somma prevista.
Per presentare la domanda di rimborso del bollo auto 2025 c’è tempo fino al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento della tassa. Quindi, entro il 31 dicembre 2028.
I casi di rimborso del bollo auto
Questi sono i principali casi di rimborso del bollo auto, al netto delle differenze tra le varie normative regionali:
- Rottamazione del veicolo: se l’auto va in demolizione prima della scadenza del bollo, si può richiedere il rimborso della quota relativa ai mesi non goduti;
- Vendita dell’auto: in caso di passaggio di proprietà prima della scadenza, il cedente può ottenere il rimborso della parte residua;
- Furto dell’auto: se la vettura viene rubata, è possibile ottenere il rimborso del bollo per il periodo successivo alla denuncia;
- Esportazione all’estero: se il veicolo è cancellato dal PRA per esportazione definitiva, è prevista la restituzione della parte di bollo non utilizzata;
- Errore di pagamento: quando si è versato un importo errato o si è effettuato il pagamento della tassa per due volte, si può richiedere il rimborso della somma eccedente;
- Esenzione non applicata: se il proprietario, pur avendo diritto a un’esenzione dal bollo (ad esempio per disabilità o veicoli storici), ma lo ha comunque pagato, può ottenere la restituzione del totale versato.
Tra le regioni che hanno attivato la possibilità di rimborso del bollo auto figurano Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, le province autonome di Trento e di Bolzano. Ciascuna opera con differenti modalità : il consiglio, quindi, è quello di informarsi sempre presso gli uffici di competenza.
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