Coltivare i diritti, l’8 Marzo delle imprenditrici agricole

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Dalle fattorie sociali che aiutano le donne vittime di violenze e rifugiate, all’agriwedding planner che disegna il giorno perfetto degli innamorati tra campi di lavanda e picnic.

Sono solo due esempi della multifunzionalità sviluppata in Toscana dalle imprenditrici agricole, manager green in prima linea che con lavoro, capacità, impegno, dedizione, tenacia, ingegno e modernità coltivano la parità di genere ed i diritti delle donne nelle campagne.

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A testimoniare la loro esperienza, nella città-giardino dell’azienda agricola La Pia Percussina, a San Casciano Val di Pesa, sono arrivate questa mattina a bordo dei loro trattori le donne di Coldiretti. L’iniziativa dal titolo Coltiviamo i diritti, è stata organizzata da Coldiretti Toscana e Donne Coldiretti insieme alla Toscana delle Donne. 

Un’iniziativa, spiega Coldiretti Toscana, nata “Dalla reciproca volontà di avviare un percorso di condivisione sulle strategie, le iniziative e le azioni da mettere in campo per sostenere l’emancipazione e la vera equità di genere nel mondo del lavoro così come in quello economico e sociale affrontando le problematiche ed i limiti che ancora insistono”.

All’evento hanno partecipato anche la responsabile Donne Coldiretti Toscana Michela Nieri, la capo di gabinetto del presidente della Regione Eugenio Giani e ideatrice della Toscana delle Donne Cristina Manetti, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, la capo area organizzativa di Coldiretti Sara Paraluppi, la presidente di Coldiretti Toscana Letizia Cesani e il direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti.

Ad aprire l’iniziativa è stata la parata dei trattori guidati dalle imprenditrici e dalle loro dipendenti dalle rispettive aziende. “L’agricoltura è un settore sempre più a trazione rosa con più di un’azienda su tre tra tutte quelle attive condotta da una imprenditrice, e percentuali altissime nell’accoglienza rurale dove gestiscono un agriturismo su due, delle fattorie didattiche con il 70% delle esperienze e della vendita diretta con la percentuale che va ben oltre il 50%. – spiega Michela Nieri, Responsabile Donne Coldiretti Toscana – La natura non conosce disparità di genere: tratta tutti alla stessa maniera”.

Sono quasi 12mila le imprenditrici agricole in Toscana (è il secondo settore economico scelto dalle donne sul territorio regionale), numeri che salgono a quasi 30mila se consideriamo anche le operaie agricole che lavorano nei vari segmenti del comparto. Un contributo fondamentale arriva dalle imprese femminili under 35, in crescita del 7,6% negli ultimi dieci anni.

“Le donne in agricoltura sono manager green in prima linea – scrive Coldiretti- guidano i trattori e lavorano la terra, gestiscono agriturismi, agriristori e fattorie didattiche, producono vino e olio, marmellate e gin agricoli, fanno rete con le altre imprese e con il territorio, innovano e corrono verso la sostenibilità più veloci dei colleghi: sono pilastri delle loro comunità e delle loro famiglie. Nelle campagne il ruolo delle donne non è marginale, né secondario ma c’è ancora molto lavoro da fare. Campionesse di multitasking, le donne hanno saputo sfruttare e declinare con elasticità e contemporaneità la legge di orientamento voluta da Coldiretti rilanciando, rigenerando e rinnovando l’agricoltura soprattutto nelle aree marginali a rischio spopolamento”.

“L’agricoltura – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – è un settore sempre più femminile, sempre più attento alle donne e al loro ruolo. Un terzo delle aziende agricole nella nostra regione è condotto da donne con una prevalenza e una maggioranza nel settore dell’accoglienza e dell’agriturismo. E quindi credo sia stata una bellissima iniziativa quella di Coldiretti di provare a fare un focus, in questa giornata, sulla donna anche sull’agricoltura e sulle donne che lavorano in agricoltura, un luogo dove appunto riflettere sui diritti non è una cosa straordinaria. Ho appena conosciuto tre ragazze del Mugello che hanno preso il premio giovani e che quindi daranno vita a tre nuove attività gestite appunto da tre ragazze: mi pare un bel segnale anche di fiducia nel futuro”.

“Coltiviamo i diritti. Slogan migliore non c’era per questa giornata – ha detto Cristina Manetti, capo di Gabinetto del presidente Giani e ideatrice de La Toscana delle Donne – proprio coltivare i diritti è quello che vuole fare La Toscana delle donne con questo progetto, tutto l’anno, lavorare sulla sensibilizzazione all’importanza e alla affermazione dei diritti della donna, che è anche un modo per contrastare la violenza di genere, un modo per crescere come società tutta, quindi non solo per le donne. Dobbiamo lottare per queste donne, per tutte le donne che si affacciano al mondo dell’agricoltura e garantire gli stessi diritti e parità”.

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Le storie

Elisa Pucci, ex direttore sanitario e di studi medici di successo, insieme alle tre figlie, gestisce sulle colline di Cerbaia una vera e propria oasi zoologica, una fattoria bio vegetariana dove uno staff tutto al femminile, alleva a scopo didattico e terapeutico oltre 200 animali da compagnia di una trentina di razze da tutto il mondo tra capre, pecore, asini, mucche, maialini, cavalli, lama, galline. Lavorava per una importante multinazionale americana nel settore delle Business Industrial & Energy Technology prima di decidere di cambiare vita Marta Santoro che, insieme al marito, hanno salvato dall’oblio il leggendario bosco della Pia sulle colline del Chianti reso immortale da Piero Calamandrei, uno spazio che oggi condividono con la comunità ed i turisti e che lega la storia del luogo a quella del vino e delle etichette dell’azienda che narrano la vicenda della gentildonna senese la cui storia vive addirittura nella Divina Commedia. Rossana Suh, sangue coreano e sudamericano, coltiva frutti di bosco eroici nei terreni strappati ai rovi a 1.200 metri sul Monte Amiata sfidando i cambiamenti climatici con varietà resistenti in grado di adattarsi a sbalzi termici e temperature rigidissime.

Francesca Buonagurelli incarna l’unione tra agricoltura ed impegno sociale: apicoltrice ed operatrice di un centro antiviolenza della Media Valle e Garfagnana, aiuta donne in difficoltà, vittime di violenza e rifugiate favorendo il loro inserimento lavorativo all’interno delle aziende agricole. Silvia Giovannini, un trascorso da grafica in un importante studio, ha disegnato una nuova rotta del turismo slow proponendo passeggiate tra i vigneti in compagnia di simpatici e docili alpaca, alpaca che sono anche il cuore pulsante dell’azienda di Greta Cherubini che a Terrigoli, nel comune di Vernio, trasforma la loro lana in preziosi capi di abbigliamento unendo tradizione e sostenibilità.

Punta su erbe aromatiche e l’esperienzialità la tenace agriwedding planner di Follonica Valentina Franci, un master in marketing turistico alla Bocconi di Milano, che tra mille difficoltà oggi organizza e promuove picnic e cene romantiche tra i campi di lavanda a due passi dal mare, fiore da cui produce gin agricolo e tisane. A completare questo panorama al femminile Sara Fineschi, 26 anni, perita agraria ed istruttore di monta americana, dopo una lunga gavetta come capo stalla in un’azienda casearia della zona, ha deciso di scommettere su se stessa. Beneficiaria del premio insediamento della Regione Toscana, ha trasformato la casa delle vacanze di famiglia a Scarperia e San Piero, in Mugello, in una fattoria polifunzionale. E’ una delle più recenti aziende agricole nate in Toscana, appena due anni fa: al maneggio, all’allevamento di animali di piccola corte e ovicaprino e al piccolo agri-ristoro, Sara sta implementando le attività di didattica rivolte ai bambini con la pratica della pet-therapy destinata a soggetti fragili o con disabilità psicofisica con l’obiettivo di fornire alla comunità nuovi servizi di inclusione ed integrazione. 



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