Il fenomeno dell’overtourism ha un costo significativo per le amministrazioni locali italiane, in particolare per le città d’arte. Venezia, Firenze e Roma, tra le destinazioni più colpite, affrontano spese annue che superano i 20 milioni di euro. Le località minori, come Verona e Napoli, devono affrontare oneri inferiori, ma comunque rilevanti, per sostenere le infrastrutture e i servizi necessari a gestire l’afflusso turistico. Il presente articolo esamina i costi stimati, le misure adottate e le prospettive future per il turismo in Italia.
I costi dell’overtourism e la risposta delle amministrazioni locali
L’aumento esponenziale dei turisti nelle principali città italiane richiede investimenti considerevoli per garantire un servizio adeguato. A Venezia, per esempio, i costi medi per affrontare il turismo in eccesso ammontano a 4,7 euro per ospite al giorno, mentre per le località più piccole si approda a circa 2,9 euro. Secondo Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc, le spese annuali possono raggiungere i 20 milioni per le città d’arte, mentre si riducono a un massimo di 7 milioni per località marine di rilevo.
Le amministrazioni si trovano a dover pianificare e implementare misure urgenti. La creazione di aree di sosta per pullman ed il potenziamento del trasporto pubblico sono solo alcune delle necessità. Inoltre, è fondamentale investire in servizi sanitari e nel controllo del traffico. Questo richiede anche un allungamento dell’orario di lavoro per il personale della polizia locale, nonché per chi si occupa della raccolta dei rifiuti e della manutenzione.
In località come le Cinque Terre, è prevista una spesa di circa 4,5 euro al giorno per visitatore. A Firenze e nelle Dolomiti, i costi sono rispettivamente di 3,9 euro e 3,6 euro. Tutte queste spese accumulate amplificano la necessità di azioni concrete per contenere un fenomeno che, se non gestito, potrebbe compromettere l’esperienza turistica e la qualità della vita per i residenti.
Misure innovative: il biglietto d’ingresso a Venezia
Venezia è stata pioniera nell’affrontare il problema dell’overtourism introducendo un sistema di biglietto d’ingresso. A partire dal 18 aprile 2025, il numero di giorni in cui sarà richiesto il contributo per la visita passerà da 29 a 54, che include i periodi festivi e i weekend. Per incentivare prenotazioni anticipate, il costo del biglietto sarà di 5 euro se pagato entro tre giorni dall’accesso, mentre per le iscrizioni tardive salirà a 10 euro.
Questa misura non solo mira a regolamentare il flusso di visitatori, ma anche a generare fondi da reinvestire nella città. La previsione è che, attraverso questa strategia, Venezia possa gestire meglio le masse turistiche e salvaguardare il proprio patrimonio culturale e strutturale.
Il modello di Venezia potrebbe stimolare altre città a considerare soluzioni simili. Pertanto, il monitoraggio dell’efficacia di queste misure sarà cruciale per valutare il loro successo e per pianificare eventuali espansioni in futuro.
Affitti brevi e regolamenti: la situazione a Firenze e nelle grandi città
Un altro aspetto critico dell’overtourism è rappresentato dalla proliferazione di appartamenti ad uso turistico, che ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità delle destinazioni. I sindaci, come quelli di Firenze, stanno adottando misure per limitare tale fenomeno, come l’introduzione di registri nazionali per controllare le strutture di affitto breve. Recentemente, vigili urbani hanno iniziato a rimuovere le keybox nel centro, segno di un intervento decisivo del governo locale.
Le previsioni indicano una riduzione del numero di appartamenti destinati agli affitti brevi sotto le 600.000 unità, in un contesto dove il record era stato di oltre 622.000 nel 2024. Queste restrizioni potrebbero non influire significativamente sulle grandi città come Roma, Venezia o Milano, dove i proprietari possono imporsi elevate tariffe. In compenso, le località minori potrebbero trarre vantaggio da una diminuzione dell’offerta di alloggi turistici.
Le strategie di regolamentazione continueranno a evolversi. A Roma, per esempio, il nuovo regolamento per i dehors nei ristoranti prevede una riduzione dei tavolini all’aperto nella zona Unesco, per garantire una migliore salvaguardia del centro storico. Un’attenzione che è quanto mai necessaria, visto l’aspettativa di un aumento continuo dei flussi turistici nel corso dei prossimi anni.
Previsioni per il turismo in Italia nel 2025
Le aspettative per il settore turistico in Italia nel 2025 sono positive, con l’Organizzazione mondiale del turismo che prevede un incremento dei flussi turistici fra il 3% e il 5%. Gran parte di queste presenze si concentreranno in Europa, con l’Italia che si posiziona come meta privilegiata per molti turisti. La sfida per le città sarà non solo quella di accogliere i visitatori, ma anche di farlo in maniera sostenibile.
Saranno cruciali le scelte che le amministrazioni locali effettuano per gestire questo afflusso, bilanciando le esigenze turistiche con quelle dei residenti. Con l’implementazione di strategie efficaci e innovative, l’Italia potrà continuare a rappresentare una delle destinazioni più amate e visitate al mondo, senza compromettere la qualità della vita dei suoi abitanti.
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