La qualità dell’assistenza sanitaria in Italia varia da regione a regione, con forti disparità nei servizi ospedalieri, nella prevenzione e nella gestione delle cure. A determinare dove sia più conveniente ricevere cure mediche non è solo la presenza di ospedali di eccellenza, ma anche l’efficienza del sistema sanitario regionale e la capacità di garantire un accesso rapido ed efficace alle prestazioni.
Tre studi recenti, condotti dal Ministero della Salute, dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e da un’indagine indipendente sulle prestazioni ospedaliere, propongono una panoramica su quali siano le regioni e le strutture sanitarie più affidabili. I risultati confermano che l’Italia è divisa in due: da un lato, le regioni del Nord e del Centro Italia, che offrono cure di alta qualità , dall’altro, le regioni del Sud, dove persistono ritardi e carenze strutturali:
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Le regioni con il miglior sistema sanitario secondo il Ministero della Salute -
Gli ospedali di eccellenza in Italia, i migliori centri secondo Agenas -
Le disparità regionali e la sfida della sanità pubblica
Le regioni con il miglior sistema sanitario secondo il Ministero della Salute
Il primo punto di riferimento per valutare la qualità delle cure in Italia è il Ministero della Salute, che ogni anno pubblica le valutazioni sui Livelli Essenziali di Assistenza, indicatori che misurano efficacia, equità e accessibilità dei servizi sanitari regionali.
I dati confermano che le regioni Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Provincia Autonoma di Trento si collocano ai vertici della classifica per qualità dell’assistenza sanitaria. Queste regioni si distinguono per un’ottima gestione ospedaliera, tempi di attesa contenuti e un’elevata qualità delle cure primarie e specialistiche. L’Emilia-Romagna ha ad esempio investito nella digitalizzazione sanitaria.
Al contrario, in coda alla classifica troviamo la Calabria, la Sicilia, la Valle d’Aosta e l’Abruzzo, regioni in cui l’accesso ai servizi sanitari è spesso compromesso da carenza di strutture, tempi di attesa lunghi e inefficienza nella gestione delle risorse. Il divario con il Nord è più evidente nella gestione delle emergenze e nell’efficienza delle cure per le patologie croniche.
Gli ospedali di eccellenza in Italia, i migliori centri secondo Agenas
Oltre alla qualità complessiva del sistema sanitario regionale c’è la performance degli ospedali, il cuore dell’assistenza sanitaria per interventi complessi, emergenze e trattamenti specialistici.
Secondo il Programma Nazionale Esiti 2024, elaborato dall’Agenas, gli ospedali che offrono i migliori standard di cura sono concentrati nel Centro-Nord. Tra le strutture sanitarie di riferimento ci sono:
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Humanitas di Rozzano (Milano), noto per la sua eccellenza nella chirurgia oncologica e cardiovascolare -
Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona, che si distingue per l’alta qualità delle cure nelle malattie infettive e nella medicina interna -
Ospedale Careggi di Firenze, tra i migliori in Italia per neuroscienze, oncologia e trapianti d’organo
A questi si aggiungono l’Ospedale San Raffaele di Milano, punto di riferimento per ricerca e innovazione medica, e il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, noto per la chirurgia specialistica e la gestione delle malattie croniche.
In diverse regioni del Sud, invece, la situazione è più problematica. Nonostante la presenza di eccellenze locali, come l’Ospedale Cardarelli di Napoli, il problema rimane la difficoltà di accesso alle cure e la migrazione sanitaria.
Le disparità regionali e la sfida della sanità pubblica
Oltre agli indicatori del Ministero della Salute e alle classifiche sugli ospedali di eccellenza, un’ulteriore ricerca ha analizzato le differenze regionali nella spesa sanitaria e nell’efficacia delle cure.
I dati mostrano che il Veneto è la regione con il sistema sanitario più efficiente, seguita da Emilia-Romagna e Toscana. Qui il rapporto tra fondi disponibili e qualità dei servizi è tra i migliori d’Europa, con una spesa sanitaria ben distribuita e un’alta soddisfazione dei pazienti.
All’opposto, la Calabria continua a essere la regione con le maggiori criticità . Ospedali con dotazioni insufficienti, lunghe liste d’attesa e difficoltà nel reperire personale sanitario qualificato rendono difficile l’accesso a cure tempestive ed efficaci. Anche la Campania e la Sicilia mostrano segnali preoccupanti, con un tasso di ospedalizzazione più alto della media nazionale e una bassa qualità percepita delle cure.
Un elemento critico riguarda l’invecchiamento della popolazione e la crescente richiesta di cure per le malattie croniche. In regioni con una maggiore capacità di gestione territoriale, come l’Emilia-Romagna e il Trentino-Alto Adige, i pazienti possono accedere a percorsi di cura personalizzati e domiciliari, riducendo il ricorso agli ospedali. Al Sud, invece, la scarsa integrazione tra servizi territoriali e ospedalieri comporta un sovraccarico del sistema e una maggiore difficoltà nel trattamento delle patologie più complesse.
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