Il volto rosa del Molina, dove l’impronta femminile è una realtà predominate – Varesenoi.it

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L’8 marzo della Fondazione Molina è stato un “Caffé con il Direttore”, uno spazio dedicato al personale femminile della RSA varesina, pensato e portato a termine dal nuovo Direttore Generale Dott. Carlo Nicora, insieme al CDA della Fondazione.

Nella quale la presenza rosa è predominante: le donne attualmente residenti in Fondazione sono il 70% sul totale degli Ospiti e le donne assunte sono l’82% sul totale attualmente in forza. Anche il volontariato è donna: il 61% sono volontarie iscritte al registro volontariato del Molina. 

Per la Festa della Donna il Molina ha anche raccolto frammenti di storie di operatrici, residenti, volontarie e consigliere. Eccole.

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LIBERA AZZARONE, neo pensionata, animatrice presso il Servizio Animazione: «Durante questi 30 anni di servizio mi porto nel cuore la ricchezza ricevuta da ogni Ospite, ciascuno sono uno scrigno di inestimabile valore perché hanno esperienza e voglia di raccontare… e bisogna riuscire ad aprire questo scrigno, avvicinandosi a loro con sensibilità e umanità. L’animazione è un servizio importantissimo per umanizzare sempre di più questo luogo di cura!».

VALENTINA PUPULIN, Fisioterapista: «Sono in Fondazione da 1anno e ho avuto modo di inserirmi in questa realtà subito dopo aver concluso il percorso di studi universitari. Ma ho conosciuto il mondo anziani attraverso la disponibilità della Fondazione nel mettere a disposizione dei posti di tirocinio per gli studenti di fisioterapia al fine di poter conoscere una realtà diversa di applicazione della nostra professione. La figura del fisioterapista è importante soprattutto attraverso un approccio multidisciplinare… il lavoro più efficace in Fondazione, per raggiungere quel benessere per gli Ospiti, è sicuramente il lavoro di squadra!».

PAOLA ZANZI, Assistente Sociale: «La Fondazione Molina è una seconda casa. Mi sono avvicinata a questo luogo di cura a 17 anni come studentessa svolgendo dei lavori nei reparti. Mi si era aperto un mondo tanto da orientare la mia futura scelta di vita professionale. Instauravo profondi rapporti di amicizia con gli anziani anche attraverso l’attività di volontariato intrapreso durante il fine settimana: gli Ospiti mi aspettavano e questo mi ha colpito molto. Ho incontrato anche l’amore in Fondazione, il mio attuale marito, un pezzo di cuore di casa è anche qui in Fondazione Molina».

ANGELA MENCONI, originaria della Sardegna, ma varesina da molti anni, residente: «Sono nata a Luras, in provincia di Sassari nel 1942. Ho avuto un’infanzia particolarmente difficile ma, grazie all’intervento di un sacerdote del paese, sono riuscita a trasferirmi da alcuni parenti a Varese e grazie agli insegnamenti della padrona di casa, ho coltivato la passione per la scrittura. Abito in Fondazione da 5 anni e qui mi trovo benissimo. Per me venire al Molina è stata una rinascita: mi sono innamorata subito della mia camera e mi sono sentita al sicuro. Ho una grande passione per la lettura e scrivo poesie, passo molto tempo nella biblioteca della Fondazione, luogo per condividere pensieri, nostalgie e speranze. Ho trovato delle amiche speciali, io qui sto bene!».

CARLOTTA FIDANZA, volontaria della Fondazione Molina: «Sono una insegnante in pensione con la passione per la lettura e scrittura. Sono arrivata al Molina nel 2009. Non avevo mai pensato di fare questo volontariato, ma avevo da poco perso mio marito, quando un’amica, Bruna Maffi volontaria in questa RSA, vedendomi in quel periodo molto triste, mi disse che qui stavano allestendo la biblioteca e che avevano bisogno di volontari. Ho potuto creare molti progetti insieme agli Ospiti, supportata dal Servizio Animazione della Fondazione, arrivando alla pubblicazione di ben due libri di storie di vita dei residenti. E’ stata un’esperienza magnifica. Oggi svolgo settimanalmente un’attività in biblioteca, dove vedo gli Ospiti felici e desiderosi di ascoltare e di raccontare… mi stanno dando tanta gioia. All’inizio del mio volontariato qui al Molina, pensavo di dover solo dare, ma è molto di più quello che ho ricevuto e ricevo». 

ELISABETTA BRUSA, componente del Consiglio di Amministrazione: «La Fondazione Molina è un’oasi di pace e serenità, un porto sicuro nel quale trovano riparo, accoglienza, confortevolezza ed empatia persone che per lungo tempo, nella loro vita, hanno dato tanto. E adesso possono finalmente ricevere, in quell’ultima fase di vita, serenità, cura e assistenza grazie a un personale attento, competente e sensibile in prevalenza di donne». 

SILVIA NANNI, componente del Consiglio di Amministrazione: «È un grande onore essere parte del CDA della Fondazione Molina e contribuire alla qualità di vita degli Ospiti nonché occuparci del benessere anche del personale; il cuore pulsante della Fondazione sono donne, ognuna nella propria professione, che animano questa realtà. Recentemente ho ricevuto un grande regalo dal Cappellano della Fondazione, Don Ernesto: sono stata invitata a pranzo in uno dei nuclei della Fondazione circondata dall’affetto di alcune Ospiti donne residenti ed è stata una grande ricchezza perché queste signore mi hanno consegnato frammenti della loro vita, i ricordi, le loro attese e la gratitudine per chi si prende cura di loro ogni giorno. La decisione di entrare in questa realtà è nata anche dall’idea che, a mio parere, occuparsi degli anziani significa occuparsi anche delle nuove generazioni attraverso progetti intergenerazionali sempre più innovativi».

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