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Claudio Lotito, patron e presidente della Lazio, vuole accelerare sul fronte Flaminio e giovedì ha depositato al Comune di Roma il piano economico finanziario per il nuovo stadio biancoceleste.
Come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, ci sono due numeri importanti da tenere a mente per il progetto laziale: 50.570 saranno i posti per una spesa complessiva da affrontare per la ristrutturazione del Flaminio di 438,2 milioni di euro.
Lazio progetto Flaminio costi capienza – Obiettivo EURO 2032
Inoltre, nel piano, sono stati indicati oltre 4.400 posti auto che dovrebbero risolvere uno dei problemi più annosi come quello del parcheggio, legato a doppio filo con la viabilità vista la posizione centrale dell’impianto. Per quanto riguarda i lavori, invece, la speranza di Lotito è di vederli terminati entro la prima metà del 2029, così da candidare il nuovo impianto per ospitare le partite di EURO 2032.
Oltre al piano, Lotito ha depositato in Campidoglio una lettera, firmata da lui stesso e dal responsabile del progetto, Andrea Cardinaletti, indirizzata al sindaco Roberto Gualtieri, al vice e assessore al Bilancio Silvia Scozzese, e agli assessori allo Sport Alessandro Onorato, all’Urbanistica Maurizio Veloccia e alla Mobilità Eugenio Patanè. Nella lettera si legge: «Con riferimento alle nostre istanze del 13 dicembre 2024 e del 30 gennaio 2025 pari oggetto, Vi inoltriamo il piano economico finanziario (PEF) del progetto sviluppato per tutta la durata del periodo della concessione richiesta, ovvero su un orizzonte temporale di 99 anni».
Lazio progetto Flaminio costi capienza – Il piano di finanziamento e ricavi
Tornando alle due cifre principali indicate nel piano depositato due giorni fa da Lotito, se per la capienza il numero potrebbe variare di pochissimo, il focus va su i costi. Dei poco più di 438 milioni di euro, 357,6 milioni è l’ammontare complessivo dei lavori, più i vari oneri da pagare al Comune che superano i 4,2 milioni. Poi ci sono i costi per la sicurezza, 7 milioni, e quelli per l’arredamento di 9 milioni, le spese tecniche 13,6 milioni e, infine, quasi 46 milioni di euro di Iva. Inoltre poi, nel piano c’è un elenco di spese che nelle intenzioni della Lazio sono a carico degli enti locali interessati per un totale di 24 milioni.
Per tutto l’ammontare pari a oltre 438 milioni di euro, Lotito ha indicato come la Lazio ha intenzione di farsi carico: 283 milioni di mutui trentennali, con erogazione in più tranche in misura proporzionale al peso delle diverse fasi di avanzamento dei lavori. Poi, 85,6 milioni con autofinanziamento più i 24 milioni di contributi pubblici. E, infine, i 45,6 milioni di euro per coprire il costo dell’Iva.
Nel piano viene anche definita la strategia di come rientrare dall’investimento: partire dall’esercizio 2029, gli sky box (ovvero i posti da vip) potranno produrre incassi per 3,9 milioni l’anno, più un incasso di quasi mezzo milione a salire (scontato delle varie commissioni). Per i naming rights si parte da 0,8 milioni per i primi due anni per poi salire a 3,2 e aumentare anno dopo anno.
Seguono le sponsorizzazioni si parte da 0,65 milioni per arrivare poi ai 16,3 milioni di euro. Poi, ci sono gli eventi aziendali (da 0,43 a 1,8 milioni di euro); il museo e il tour (da 0,2 a 0,82 milioni annui); eventi non sportivi e locazione spazi (da 0,88 a 3,6 milioni annui) e, infine, il canone che la Lazio pagherà fra il 2029 (0,75 milioni) e il 2044 (5,94 milioni). Dal 2044 «e per ulteriori 12 anni» la Lazio non pagherà canoni «in virtù del significativo apporto economico che la celebrazione degli eventi sportivi del campionato di calcio e dell’immagine della Lazio genereranno a favore della società». Non solo. Ma «a decorrere dal 2057» il piano prevede che la Lazio «maturi delle royalties nella misura di euro 5,57 milioni».
Il nuovo Flaminio poi sarà classificato “Categoria 4 UEFA” così da poter ospitare anche le finali internazionali con i suoi 50.570 posti divisi in cinque settori. Il primo, la Tribuna Ovest, dove andranno vip e autorità, con accesso da via De Coubertin e da viale Tiziano, con un totale di 9.895 spettatori, 3.795 nel primo anello e 6.100 nel secondo. Il settore 2, Tribuna Est, accesso da corso Francia con 13.120 spettatori, 7.020 nel primo anello e 6.100 nel secondo. Il settore 3, la Tribuna Nord, accesso da corso Francia e viale De Coubertin, 13.790 spettatori (4.570 primo anello, 9.220 secondo). Il penultimo, settore 4, Tribuna Sud, 9.995 spettatori che entrerebbero da viale Tiziano (3.225 nel primo anello e 6.740 nel secondo). Infine, il settore 5, quello riservato agli ospiti: 3.770 persone la capienza distribuite i 1.250 al primo anello e 2.520 nel secondo.
L’obiettivo figura già alla prima pagina: «con l’intervento in oggetto, il proponente intende adeguare lo Stadio e, in collaborazione e con il finanziamento delle autorità competenti, le relative aree esterne pertinenziali, agli “standard Uefa” previsti per gli stadi di “Categoria 4”, con l’obiettivo di rendere l’impianto idoneo ad ospitare la fase finale del Campionato europeo di calcio “Euro 2032”, assegnato dall’Uefa all’Italia e alla Turchia».
Lazio progetto Flaminio costi capienza – Il cronoprogramma e l’iter burocratico
Poi a pagina 12 ecco il cronoprogramma: «Si conferma l’auspicio che la fase preliminare si esaurisca entro la fine del 2025, per accedere alla fase definitiva nella prima parte del 2026 ed all’inizio dei lavori nella seconda parte dello stesso anno. Questo consentirebbe di concludere i lavori medesimi entro la prima metà del 2029 e di consegnare alla città uno stadio di tipo e caratura internazionale idoneo a sostenere tutte le competizioni, campionati europei di calcio 2032 inclusi».
Ora il progetto Lazio è completo e si aspetta che parta la conferenza dei servizi. Iter burocratico già iniziato da Roma Nuoto, unico e principale concorrente del club di Lotito per la ristrutturazione dello stadio Flaminio. I due nodi principali del progetto, infatti, riguardano proprio la tutela dello stadio e del paesaggio da una parte e l’accessibilità dall’altra. Per Roma Nuoto, il Campidoglio chiese una serie di approfondimenti molto specifici sulla mobilità: considerando che si tratta di un progetto molto meno impattante di quello biancoceleste questo del come entrare e uscire dal Flaminio sarà uno dei temi caldi, anche per la possibile proposta di inserire una specie di Ztl in occasione delle partite avanzata da Lotito nelle scorse settimane.
Infine, l’ultimo nodo della questione riguarda le Belle Arti. Non è un mistero che la Soprintendenza, in passato, ha bocciato tutte le proposte di recupero del Flaminio che ne avrebbero stravolto la struttura originaria, la vocazione originaria o creato interferenze con il paesaggio o le preesistenze archeologiche. Il progetto Lazio prevede una copertura dell’impianto, parzialmente sede di pannelli solari per alimentare la struttura, e la sua sopraelevazione attraverso la creazione di un secondo anello con un escamotage architettonico ardito e innovativo. Resta da vedere cosa dirà la Sovrintendenza. Ma il progetto Lazio, dopo mesi di proclami, è finalmente realtà.
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