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Zaia: “dal 10 marzo una misura per migliorare la qualità della vita dei Veneti». Camani: «operazione da televendita. Offerta solo per gli abbonati Telepass con buona pace per gli altri».
Sconti in vista per limitare il caro pedaggio sulla Superstrada Pedemontana Veneta: «a partire da lunedì 10 marzo, sarà applicato lo sconto del 60% sulle tariffe in vigore ai mezzi leggeri che percorreranno la nuova Spv. Non sarà necessaria alcuna richiesta né è previsto alcun vincolo di residenza: lo sconto sarà applicato automaticamente agli utenti dotati di dispositivo di telepedaggio che, in auto o in moto (veicoli di classe A), dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, percorreranno la Spv. Con il vincolo di massimo due tratte al giorno, da 25 chilometri ciascuna» ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a Bassano del Grappa (Vicenza) per illustrare le tempistiche di avvio del piano introdotto dalla Giunta regionale per abbattere il costo dei pedaggi della Superstrada Pedemontana Veneta assieme all’assessore ai trasporti, Elisa De Berti.
«C’è tutta la nostra visione delle opere pubbliche e dello sviluppo economico in questa infrastruttura fortemente voluta dal territorio e che conta 162,8 chilometri, di cui 94,5 di viabilità principale e 68,3 di viabilità secondaria – ha precisato Zaia –. Un’opera che vede un traffico giornaliero medio di circa 20.000 veicoli, con un traffico pesante superiore a quello stimato per il primo anno di esercizio, pari a 5.570 veicoli al giorno rilevati contro i 4.509 previsti, e con un incasso, nei primi due giorni lavorativi di marzo, di circa 850.000 euro, ovvero circa 425.000 euro al giorno».
«Ringrazio il presidente Zaia che ha fortemente voluto introdurre questa misura che va a premiare il traffico locale intercettando la categoria di utenti che utilizza meno la Spv – ha aggiunto il vicepresidente della regione con delega alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti –. Dal casello di Altivole a quello di Spresiano /Villorba (25 chilometri) il pedaggio sarà di 1,72 euro, anziché di 4,30 euro, dal casello di Breganze a quello di Bassano Est (19 chilometri) di 1,28 euro, anziché di 3,20 euro. Nei prossimi mesi continueremo a monitorare i flussi di transito e così eseguire le valutazioni più opportune in base alla risposta degli utenti».
L’iniziativa degli sconti al caro pedaggio sulla Superstrada Pedemontana Veneta è stata bollata come «un’operazione da televendita» dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani, secondo cui «più che gettare il cuore oltre l’ostacolo, Zaia e De Berti dovrebbero gettare la maschera e iniziare a dire la verità ai Veneti sulla Pedemontana. Perché può anche starci l’introduzione di una scontistica che, teoricamente, va a favorire gli spostamenti dei lavoratori, peraltro, pare di capire, solo quelli abbonati a Telepass, con buona pace per chi ha sottoscritto altri contratti di telepedaggio. Ma se questa operazione viene fatta senza avere “la dimensione di quanto vale”, come ha candidamente ammesso lo stesso presidente, allora non ci siamo. E’ oggettivamente incredibile che il governo del Veneto non sia in grado di dire se questi sconti sui pedaggi della Pedemontana peseranno in positivo o ancor più in negativo sulle casse pubbliche regionali. Abbiamo già sborsato 51 milioni di euro per i primi 12 mesi. Direi che sarebbe ora di smettere di fare televendite e cominciare a fare un po’ di conti. Abbiamo già chiesto più volte di audire in commissione la Giunta su questo. Non sono mai venuti: torneremo a chiedere un confronto».
Non solo: Camani torna sui rapporti tra la regione del Veneto e il concessionario Sis: «è sconcertante che Zaia si metta a ringraziare Sis per aver dato ospitalità alla conferenza stampa, disegnando un quadro di rapporti idilliaci tra “neofiti” che stanno crescendo assieme. Ma come è possibile affermare questo se, a tutt’oggi, restano aperti svariati contenziosi con la concessionaria, tra penali per i ritardi, restituzione dei 20 milioni di Iva e i problemi legati alla galleria di Malo? Sono state finalmente chieste queste penali o tutto passa in cavalleria? Anche in questo caso viene da pensare male, ovvero che non ci sia, da parte di chi dovrebbe fare gli interessi del Veneto, la sufficiente determinazione nel chiudere queste partite dal valore economico non irrilevante. Zaia dice che le infrastrutture non devono per forza portare guadagni, ma qui – conclude Camani – mi sembra che la Pedemontana stia diventando un costosissimo regalo continuo». Un regalo che, secondo la Corte dei conti regionale, potrebbe arrivare a costare 6,5 miliardi di euro alle casse pubbliche fino al 2064, a fronte di un canone annuo al concessionario di 435 milioni di euro, pari ad oltre 1,2 milioni di euro al giorno, il doppio di quanto oggi incassa dai pedaggi la Spv.
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