Un piccolo eroe, turismo Lgbtq, condanne e assoluzioni. Le parole della settimana

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Proviamo a dare un po’ di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori

Un piccolo eroe

Un tredicenne a Verona si rifiuta di salire sulla scala dai colori dell’arcobaleno che la scuola ha fatto per la giornata contro l’omofobia, è contrario ai valori LGBTQ. Risultato: ottiene una nota. Sottoponiamo continuamente i ragazzi al “mito” del ribelle, del rivoluzionario, ma diventa buono solo se si ribella contro i valori tradizionali. Che poi, a dirla tutta, si fanno grandi battaglie per la laicità della scuola, perché nell’educazione pubblica non ci sia la religione dei padri, ma si lascia spazio a questi riti della religione che la sinistra americana ha diffuso in tutto il mondo. Un abbraccio al ragazzo e alla sua famiglia. Alla fine ha fatto un piccolo gesto eroico.

Turismo LGBTQ

Tutta l’Italia si è affacciata sulle spiagge romagnole in cerca di relax, divertimento e anche in cerca di avventure erotiche. Ora però la regione Emilia-Romagna ha deciso che per attrarre il turismo LGBTQ serve un sistema di corsi di formazione, protocolli e certificazioni. Protocolli e certificazioni per il turismo degli omosessuali. Neanche fossero una specie in via di estinzione o persone diversamente abili. Come funzionerà? Che per andare a cercare compagnia per la sera si dovrà trovare un locale in cui il barista ha fatto un corso? Che si troverà compagnia solo dopo aver firmato dei moduli? Che potranno ospitare incontri solo le spiagge che hanno pagato una certificazione? Nella bolla woke tutto è possibile. Da romagnolo vedo sfregiata la mia identità più profonda.

Condanne e assoluzioni

Gli “attivisti” di ultima generazione che avevano imbrattato il dito medio di Cattelan sono stati prosciolti: il Comune non aveva presentato la querela. Mentre a Rimini “il vichingo” Davide Fabbri ha avuto peggiore sorte per l’imbrattamento di un’opera di propaganda woke – un uomo che allatta –, qui neppure vengono avanzate le querele. Il non detto è semplice: loro combattono per una buona causa, l’altro no. Il solito pensiero dicotomico della sinistra italiana. La giustizia sorge lontano da queste logiche.

La poesia del cantautorato

Interessante dibattito tra Vittorio Sgarbi e Davide Rondoni sulla poesia e il cantautorato. Per Sgarbi, in estrema sintesi, la poesia contemporanea si identificherebbe con il cantautorato, per Rondoni invece no. Il tema è decisamente importante, soprattutto per un popolo di santi navigatori e poeti. E forse proprio perché la poesia è talmente diffusa e frammentata – in ogni famiglia c’è qualcuno che scrive poesie, ma difficilmente qualcuno che ne legge – bisognerebbe tenere vivo questo dibattito, domandandosi in che modo le forze poetiche possano fare maggiormente sistema, in che modo la poesia possa uscire dai circoli chiusi, senza però banalizzarla. E perché no, in che modo possa ritrovare un rapporto con la musica.

Tentato maschicidio

Tentato maschicidio. In un mondo in cui si usa la parola “femminicidio” si è dunque costretti a parlare di maschicidio quando è una donna a tentare di uccidere il proprio uomo. Una donna ha preso un coltello di 30 centimetri e ha inflitto varie ferite sul torace del compagno, durante una lite furibonda. La cosa incredibile è che persino di fronte alle proprie ferite è l’uomo stesso a minimizzare, dicendo che non si tratti di tentato omicidio e il giudice ha scarcerato la donna, riducendo l’accusa a lesioni gravi. Nessuna obiezione vostro onore. Però immaginiamo se la stessa identica cosa fosse successa a parti inverse.

Nuovi mondi trumpiani

E intanto il mondo corre verso chissà quali orizzonti, guidato dal nuovo imperatore Donald Trump. Ogni giorno è occasione di grossi cambiamenti, terremoti provocati da chi ha deciso di sfruttare ogni istante del proprio mandato di uomo più potente del mondo.

Tra show mediatici, che siano con Zelensky o al Congresso, e provvedimenti effettivi, il futuro arriva a suon di dazi, minacce ad Hamas, ridefinizione dei rapporti fra superpotenze, portaerei nucleari che si spostano. E intanto l’Europa prova a rinascere dalle sue ceneri. Chissà che fenice rinascerà.



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