Bene redditi e pensioni, l’occupazione al 74,2%

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CREMONA – Il termometro del benessere dimostra che la provincia di Cremona sa tenere il ritmo del Paese, con occupazione oltre il 74% e disoccupazione al 2,6%. Non sempre, invece, il territorio sa farsi onore con i vicini lombardi, dove il quadro dell’attività e dell’occupazione appare, per alcuni parametri, più dinamico. Il Pil pro capite cresce, ma rimane sotto la media nazionale. I dati vengono dal report ‘Il benessere equo e sostenibile nella Provincia di Cremona 2024’, nell’ambito di un progetto coordinato dal Cuspi e inserito nel Programma Statistico Nazionale che mira a registrare lo stato di salute di 33 provincie e 8 città metropolitane.

Nel microcosmo cremonese, sul fronte lavoro, i dati sarebbero incoraggianti: «Quasi tutti gli indicatori della dimensione lavoro e conciliazione dei tempi di vita calcolati a livello provinciale risultano migliori di quelli nazionali, costituendo un punto di forza per il territorio». Gli indicatori scelti per monitorare il benessere dei cremonesi riguardano occupazione, inattività e disoccupazione, e devono essere esaminati per classi di età e in base alle eventuali differenze di genere.

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Il tasso di occupazione nel range 20-64 anni è pari al 74,2%, con un distacco di quasi 8 punti percentuali rispetto ai numeri della Penisola (66,3%). Al contrario, la media lombarda appare di poco migliore (74,6%). Ottimo il dato sull’occupazione giovanile, inerente alla fascia 15-29 anni, che sarebbe Pari al 44,1%: un risultato che, commenta il report, appare «migliore sia del dato nazionale (34,7%) che regionale (42,5%)». Quanto al conteggio degli inattivi, per quanto riguarda la fascia d’età compresa tra i 15 e i 74 anni, in provincia di Cremona nel 2023 la quota si attestava al 39,4%.

Il dato, come illustra il report, sarebbe «migliore di quello nazionale (42,2%), ma non regionale (37,1%)». Per quanto riguarda, invece, gli ‘under’ (15-29 anni), la percentuale salirebbe al 53,1%; anche in questo caso, oltre il dato nazionale (58,4%) e poco al di sotto di quello regionale (53%). Analogamente, promette bene anche il numero dei disoccupati: a quanto riporta lo studio, «I tassi provinciali di disoccupazione (15-74 anni) e di disoccupazione giovanile (15-34 anni) risultano migliori di quelli nazionali e regionali. In particolare, il tasso di disoccupazione, pari al 2,6%, risulta inferiore del 35% al dato regionale e del 66% al dato nazionale, così come il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 4,2%, risulta inferiore del 39% al dato regionale e del 69% al dato nazionale».

Il report passa poi in rassegna gli indicatori del benessere economico, che, al di là del fronte lavorativo, permettono di inquadrare «la situazione economica e sociale del territorio provinciale su diversi temi in quanto analizzano reddito, disuguaglianze e difficoltà economica». Il focus è su redditi e pensioni: sul primo fronte, nel 2022 in provincia di Cremona, secondo l’Istituto Tagliacarne, le famiglie consumatrici potevano contare su un reddito di 20.195,9 euro pro capite.

Il miglioramento rispetto al 2021 è sensibile (+2.124,5), ma il portafogli del cremonese risulta più sgonfio di quello degli italiani e dei vicini lombardi: il Pil pro capite nazionale ammonta a 21.088,6 euro, mentre quello regionale supera di cinque migliaia di euro il dato locale (25.604,5 euro). Il che sorprende, considerato che, nello stesso anno, la retribuzione media dei lavoratori dipendenti nel settore privato non agricolo ammontava a 24.065,7 euro annui (dati Inps), cifra che appare in graduale aumento (760,8 euro in più rispetto al 2021) e che, come precisa il report, «Risulta superiore alla retribuzione media nazionale (22.839,5 euro), ma inferiore a quella regionale (28.353,9 euro)».

La situazione appare del tutto analoga se si esamina l’entità delle pensioni dei cremonesi. «All’1/1/2024 – prosegue il report – anche l’importo medio annuo delle pensioni dei cremonesi (15.924,1 euro) risulta in aumento rispetto all’anno prima di 1.158 euro, superando sia l’importo medio nazionale (13.990 €) che regionale (15.013,1 euro). Anche la percentuale di pensioni di basso importo (ovvero inferiori ai 500 euro), pari al 15,6% del totale delle pensioni, evidenzia che a Cremona esiste una situazione migliore di quella regionale (17,1%) ed anche nazionale (20,4%)».





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