Bike, vincisgrassi e Michele Scarponi: ecco le Marche di Vincenzo Nibali. «Un territorio che offre tantissimo»

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di Marco Pagliariccio

«Il mio piatto marchigiano preferito? I vincisgrassi?». È andato a colpo sicuro Vincenzo Nibali, ospite questa mattina a Porto Potenza del primo degli eventi organizzati dal Comune nella marcia di avvicinamento verso la partenza dell’ultima tappa della Tirreno Adriatico, che scatterà domenica prossima proprio dal centro rivierasco.

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Lo “Squalo dello Stretto”, vincitore di un Tour de France, un Giro d’Italia, una Vuelta (è uno dei soli sette ciclisti nella storia ad aver vinto tutte e tre le grandi corse a tappe), una Milano-Sanremo e svariate altre corse, ha prima pedalato con i ragazzi della locale società ciclistica Potentia Rinascita dal palasport e piazza Douhet e poi qui si è concesso al microfono di Luca Stefanelli (a sua volta già campione iridato su pista) per una chiacchierata tra sport e privato. Ne è venuto fuori un Nibali pacato ma schietto, più umano che campione irraggiungibile.

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Nibali ai tempi della campagna per Marche Outdoor

Il campione siciliano è molto legato alle Marche per diversi motivi. In primis sportivi, avendo colto diverse vittorie importanti nella nostra regione (su tutte due Tirreno Adriatico, una memorabile attaccando sul muro di Sant’Elpidio a Mare e staccando Alberto Contador e Chris Froome).

E poi “professionali”, essendo stato, tra il 2019 e il 2021, volto di Marche Outdoor nella campagna di promozione del mondo del bike. «Parto dallo slogan di quella campagna: “Il paradiso del bike”. Le Marche sono un territorio bellissimo, lo vediamo ogni anno dalla Tirreno Adriatico – ha ricordato il campione siciliano – questa è una terra che offre tantissimo, dai paesaggi mozzafiato della montagna alle strutture e i servizi del mare. La bici ci porta ovunque, arriva gente da tutto il mondo su queste strade che, con la loro struttura a pettine rispetto al litorale offrono esperienze bellissime».

Ma soprattutto per due motivi affettivi che lo legano in particolare a Filottrano, il comune del suo grande amico e compagno di stanza Michele Scarponi («Per me è stato prima un avversario e poi un fratello maggiore, un grande uomo squadra. Si sente tanto la sua mancanza, anche se il fratello Marco fa tantissimo per ricordarlo e parlare sempre di sicurezza», l’ha ricordato) e oggi casa di suo fratello Antonio, ciclista professionista anche lui, che si è sposato proprio con una filottranese. «Ormai è un marchigiano a tutti gli effetti – sentenzia Nibali – ogni tanto vengo giù a trovarlo e ovviamente mi fa molto piacere. Poi la zona del Conero è davvero meravigliosa».

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Il campione messinese oggi è ancora impegnatissimo nel mondo del ciclismo («molti miei colleghi quando smettono non ne vogliono più sapere, io cerco di andare sempre un po’ in bici, ovvio non con la regolarità di quando ero un pro, facevo 30mila chilometri all’anno», ha evidenziato) e sua moglie oggi dirige la squadra dilettantistica che porta il suo nome, il Team Nibali. «Il gettone che riceverò oggi per essere qui lo devolverò interamente proprio alla società, per aiutarla nel finanziare le attività di promozione e sviluppo di giovani emergenti come ero io a quell’età», ha detto Nibali, che poi si è aperto alle curiosità dei giovanissimi ciclisti potentini un po’ su tutto, dagli inizi alle prime vittorie («dopo la prima vittoria alla Tirreno Adriatico mi sono tolto uno sfizio: comprarmi una Vespa d’epoca, ce l’ho tutt’ora», ha detto Nibali), passando per il fenomeno del momento, Tadej Pogacar («Un grandissimo, immagino che a fine stagione sarà l’ottavo ciclista ad aver vinto i tre grandi giri», si è sbilanciato) e i due ciclisti marchigiani professionisti in questo momento, l’anconetano Gianmarco Garofoli, in forza alla Soudal Quick Step, e l’astro nascente da Camerino Giulio Pellizzari. «Con Garofoli ho corso nel mio ultimo anno, nel 2022, siamo stati anche compagni di stanza – ha svelato Nibali – ieri alle Strade Bianche è andato in fuga poi è caduto purtroppo. Si sta mettendo in gioco, spero possa realizzare i suoi sogni e portare a casa grandi risultati. Pellizzari è il fiore all’occhiello del nostro ciclismo, ce lo stiamo coccolando ed è giusto così ma non mi sento di dargli tanta pressione subito. Aspettiamolo fra qualche anno, magari raccoglierà qualche grande risultato anche lui».

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Si è parlato di sicurezza sulla strada e a portare la sua testimonianza c’era anche la recanatese Marina Romoli, vicecampionessa iridata a livello juniores, poi costretta a lasciare le due ruote nel 2010 a seguito di un incidente stradale che da allora la costringe sulla sedia a rotelle. Presenti per il Comune invece la sindaca Noemi Tartabini e l’assessore allo sport Giuseppe Castagna, che poi hanno consegnato a Nibali un quadro realizzato per l’occasione da una giovane artista locale, ma è arrivato in extremis per un saluto anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli. La marcia di avvicinamento verso la Tirreno Adriatico (che inizia domani con la prima tappa da Lido di Camaiore, in Toscana) continua mercoledì sera con l’incontro con Francesco Moser all’auditorium Scarfiotti, poi domenica prossima tutti in strada per ammirare i grandi campioni per la partenza della tappa che chiuderà la corsa, con l’arrivo posizionato invece a San Benedetto.

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